INDICE SOMMARIO DEL
VOLUME I
Autori del volume primo .............................................................................................
........ pag. v
Indice generale del Trattato ......................................................................................
.......... » vii
Indice sommario del
volume primo ........................................................................................
»
xvii
Nota del Curatore
.....................................................................................................................
»
xxix
Parte Prima
LINEAMENTI
DELL'ORGANIZZAZIONE SANITARIA
Cap. I - G. Giusti, Tra biologia
e diritto .................................................................
» 1
Sommario: 1. Le
scienze medico‑legali come tramite fra biologia e diritto. ‑ 2. L'attivitą professionale. ‑ 3. L'attivitą didattica. ‑ 4. La ricerca. ‑ 5. La psicologia
del perito. ‑ 6. Metodologia dell'indagine. ‑ 7. Retrospettive e prospettive.
Cap. II ‑ A. Muzzi, Lineamenti
dell'orientamento sanitario pubblico italiano
» 19
Sommario: 1. Premessa. ‑ 1.1. Schema dell'esposizione.
‑ 2. Le cause del cambiamento. ‑ 2.1. L'evoluzione delle scienze mediche. ‑ 2.2. Lo sviluppo dei sistemi
socio‑politici. ‑ 3. Gli aspetti strutturali (anatomici) e funzionali (fisiologici) della riorganizzazione
del SSN. ‑ 3.1. Aspetti organizzativi strutturali. ‑ 3.1.1. Livello centrale del SSN. - 3.1.2. Livello intermedio
del SSN. ‑ 3.1.3. Livello periferico del SSN. ‑ 3.2. Aspetti organizzativi funzionali. ‑ 3.2.1. Competizione
amministrata. ‑ 3.2.2. Livelli uniformi di assistenza sanitaria. ‑ 3.2.3. Programmazione sanitaria. ‑
3.2.4. Accreditamento delle strutture. ‑ 3.2.5. Pagamento a prestazione mediante tariffe. ‑ 3.2.6. Verifica
e garanzia (revisione) di qualitą. ‑ 4. Conclusioni.
Cap. III ‑ S. Malannino, Legislazione
sanitaria ................................................. ........... » 61
Sezione 1: LEGISLAZIONE SANITARIA (Salvatore Malannino in collaborazione con Manuela Stroili) »
61
Sommario: 1. L'assistenza
sanitaria in Italia. ‑ 1.1. Premesse e cenni storici. ‑ 1.2. La nuova legge di riforma sanitaria. ‑
1.3. La legislazione sanitaria dopo la L. 833/1978 (in collaborazione
con Stroili Manuela). ‑ 1.3.1. I nuovi decreti legislativi: D.Lv. 30 dicembre 1992, n. 502 e D.L. 7 dicembre 1993, n.
517. ‑ 1.3.2. Il ruolo centrale delle Regioni. Un nuovo livello di responsabilitą: le motivazioni. ‑ 1.3.3.
Il processo di privatizzazione del SSN secondo le leggi finanziarie. ‑ 1.3.4. La definizione dei livelli uniformi di
assistenza sanitaria, le quote capitarie e le tariffe per le prestazioni. ‑ 1.3.5. L'Agenzia per i Servizi Sanitari
Regionali. ‑ 1.3.6. L'accreditamento delle strutture sanitarie. ‑ Fonti bibliografiche
Sezione 2: IL MEDICO E LE
ALTRE PROFESSIONI SANITARIE (Salvatore Malannino)
pag. 85
Sommario: 1. Generalitą sulle fonti normative. ‑ 2. Le professioni
sanitarie principali. ‑ 2.1. Il laureato in medicina e chirurgia. ‑ 2.2. Il laureato in odontoiatria e protesi
dentaria. ‑ 2.3. Il biologo. ‑ 2.4. Il chimico. ‑ 2.5. Il fisico. ‑ 2.6. Lo psicologo. ‑
3. Il personale sanitario tecnico. ‑ 3.1. Il tecnico di anatomia patologica. ‑ 3.2. Il tecnico di angiocardiochirurgia
perfusionista. ‑ 3.3. Il tecnico di audiometria. ‑ 3.4. Il tecnico audioprotesista. ‑ 3.5. L'igienista
dentale. - 3.6. Il tecnico di laboratorio biomedico. ‑ 3.7. Il tecnico di neurofisiopatologia. ‑ 3.8. Il
tecnico di ortopedia. ‑ 3.9. Il tecnico sanitario di radiologia medica. ‑ 4. Le professioni sanitarie di assistenza
diretta. ‑ 4.1. Il personale di assistenza ostetrica. ‑ 4.2. Il personale di assistenza diretta. ‑
4.2.1. L'infermiere. ‑ 4.2.2. La vigilatrice d'infanzia. ‑ 4.2.3. La puericultrice. ‑ 4.3. Il personale
sanitario di assistenza medico sociale. ‑ 4.3.1. L'assistente sociale. ‑ 4.3.2. L'assistente sanitario. ‑
4.4. Il personale di assistenza addetto ai servizi medici speciali. ‑ 4.4.1. Il dietista. ‑ 4.4.2. Il terapista
della riabilitazione. ‑ 4.4.3. Il tecnico di ortottica. ‑ 4.4.4. Il logopedista. ‑ 4.5. Il personale dirigente
e di formazione didattica. ‑ Fonti bibliografiche
Sezione 3: IL MEDICO E L'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE MEDICA
(Salvatore Malannino in collaborazione con Manuela Stroili e Raffaele Barisani)
115
Sommario: 1. Il rapporto di lavoro del medico nelle Aziende
per i servizi sanitari locali: la dinamica delle responsabilitą (in collaborazione con Manuela Stroili). ‑ 1.1.
Dalla L.132/1968 alla riforma sanitaria. ‑ 1.2. Dal decreto legislativo 502/1992 alla nuova responsabilitą gestionale
del medico. ‑ 2. Il rapporto di lavoro dipendente del medico nelle case di cura private. ‑ 3. Il rapporto convenzionale
del medico con il SSN. La convenzione unica per la medicina generale e per la medicina pediatrica (in collaborazione con Raffaele
Barisani). ‑ 4. L'esercizio libero‑professionale
del medico‑chirurgo. ‑ 4.1. Generalitą sulla professione del medico. ‑ 4.2. Generalitą sulla prestazione
professionale medica. ‑ 4.3. Presupposti legali per l'esercizio della professione medica. ‑ 4.4. Gli ordini
professionali. ‑ 4.5. L'esercizio abusivo della professione medica. ‑ 4.6. La professione medica nei paesi
della CEE. ‑ Fonti bibliografiche
Sezione 4: PARTICOLARI ASPETTI DEONTOLOGICI‑GIURIDICI
DELLA PROFESSIONE MEDICA (Salvatore Malannino in collaborazione con Salvatore Gilotta, Enrico Belleli, Mauro Rebeni e
Pierluigi Marcuzzi) »
151
Sommario: 1. Obblighi legali per il medico. ‑ 1.1.
L'obbligo di prestare assistenza. ‑ 1.2. L'obbligo di fedelmente certificare (in collaborazione con Salvatore Gilotta).
‑ 1.2.1. Generalitą. Definizione. Il medico certificante. ‑ 1.2.3. Requisiti del certificato. ‑ 1.2.4. La
falsa certificazione. ‑ 1.2.5. Certificati rilasciati da medici appartenenti alla Pubblica Amministrazione. - 1.2.6. Certificati da rilasciarsi obbligatoriamente da parte del medico.
- 1.2.7. Certificati rilasciati facoltativamente dal medico. ‑ 2. Denunce e segnalazioni obbligatorie per il medico.
‑ 2.1. Denunce all'autoritą sanitaria (in collaborazione con Enrico Belleli). ‑ 2.1.1. Relazioni all'Autoritą
sanitaria. ‑ 2.1.2. Notifiche all'Autoritą sanitaria. ‑ 2.1.3. Segnalazioni all'Autoritą sanitaria.
‑ 2.1.4. Denunce all'Autoritą sanitaria. ‑ 2.2. Denunce all'amministrazione pubblica. ‑ 2.2.1. Dichiarazione
di nascita. ‑ 2.2.2. Dichiarazione e avviso di morte. ‑ 2.3. Denunce e segnalazioni all'Autoritą Giudiziaria
(in collaborazione con Mauro Rebeni). ‑ 2.3.1. Il referto medico. ‑ 2.3.2. La denuncia di reato. ‑
3. Obbligo di collaborare con l'Autoritą Giudiziaria. ‑ 3.1. Obbligo di collaborare con la Polizia Giudiziaria. ‑ 3.2. La consulenza tecnica del P.M. e
la perizia in ambito penale. ‑ 3.3. La consulenza tecnica di parte. ‑ 3.4. La consulenza tecnica d'ufficio. ‑
Fonti bibliografiche. ‑ 4. Divieti imposti al medico dalla normativa vigente. ‑ 4.1. Divieto di rivelare il segreto
professionale (in collaborazione con Pierluigi Marcuzzi). ‑ 4.2. Il divieto di comparaggio. ‑ 4.3 Il divieto
di esercizio professionale ad onorari inferiori alle tariffe minime di legge. ‑ 4.4. La raccomandazione di non
praticare la sterilizzazione volontaria. ‑ 5. Facoltą decisionali concesse al medico dalla normativa vigente. ‑
5.1. La facoltą di astenersi dal testimoniare. ‑ 5.2. L'obiezione di coscienza. ‑ Fonti bibliografiche.
Cap. IV ‑
A. Cambieri, Organizzazione e funzionamento
degli ospedali
pag. 373
Sommario: 1. Il cambiamento legislativo. ‑ 2. L'azienda sanitaria. ‑ 3. Presidio ospedaliero e azienda ospedaliera.
‑ 4. Gli clementi centrali del cambiamento organizzativo. ‑ 5. Il nuovo sistema di finanziamento ospedaliero.
‑ 6. La revisione dei processi organizzativi interni. ‑ 7. La trasformazione dipartimentale e le aree funzionali
omogenee. ‑ 8. I nuovi contesti organizzativi per l'erogazione delle prestazioni. ‑ 9. I nuovi strumenti
di controllo gestionale. ‑ 10. Le politiche per la qualitą dell'assistenza: requisiti minimi, indicatori e processo
di accreditamento. ‑ 11. La libera professione del medico ospedaliero. ‑ 12. Conclusioni.
Cap. V ‑ F. Splendori,
La figura del Direttore generale nelle Aziende
Sanitarie Locali e nelle Aziende Ospedaliere
» 395
Sommario: 1. Dalla «riforma sanitaria» del 1978 al «riordinamento»
del SSN del 1992‑1993. ‑ 2. La USL originaria e
il Comitato di gestione. ‑ 3. La gestione transitoria delle USL, e l’Amministratore Straordinario. ‑ 4.
Le nuove Aziende sanitarie e il Direttore Generale. ‑ 5. Identikit del Direttore Generale e dei suoi «coadiuvanti».
‑ 6. L'evoluzione del vertice delle strutture
sanitarie pubbliche. ‑ 7. Il problema delle deleghe alla Dirigenza sanitaria e amministrativa.
Cap. VI ‑ L. Carlini, Le funzioni medico legali delle Aziende‑Unitą Sanitarie Locali » 423
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. Funzioni medico‑legali accertative e valutative. ‑ 2.1. Accertamento
e valutazione della idoneitą lavorativa. ‑ 2.2. Accertamento e rilascio di specifiche idoneitą extralavorative.
‑ 2.3. Rilascio di altre certificazioni medico‑legali a richiesta dell'interessato. ‑ 2.4. Altre attivitą
accertative medico‑legali espletate in forma collegiale. ‑ 2.5. Accertamenti
in materia necroscopica. ‑ 3. Le funzioni di consulenza medico-legale. ‑ 4. Funzioni di programmazione sanitaria,
di controllo di qualitą, di formazione professionale e di vigilanza medico‑legale.
PARTE
SECONDA
DEONTOLOGIA MEDICA
Cap. VII ‑ M. Barni, Il codice di deontologia medica: la visione medico‑legale
pag. 465
Sommario: 1. Definizione e obiettivi della deontologia
medica. ‑ 2. La giurisdizione deontologica. ‑ 3. Il potere disciplinare. ‑ 4. La fisionomia del codice.
‑ 5. Il divenire della deontologia.
Cap. VIII ‑ V. Fineschi, Il rapporto medico‑paziente: consenso, informazione e segreto
» 489
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Il consenso informato.
‑ 3. Il segreto.
Cap. IX ‑ M.
Barni, L’eutanasia e l’accanimento
terapeutico ......................... »
513
Sommario: 1. La questione morale. ‑ 2. Le potestą del medico.
‑ 3. Il problema giuridico. ‑ 4. Il problema deontologico. ‑ 5. L'accanimento terapeutico. ‑ 6. La desistenza terapeutica. ‑ 7. La volontą surrogata.
Cap. X ‑ M. Portigliatti
Barbos, La sperimentazione medica
» 535
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Cenni storici. ‑ 3.
La sperimentazione scientifica e la sperimentazione clinica. ‑ 4. I limiti della sperimentazione. - 5. Il soggetto dell'esperimento.
‑ 6. Le fasi della sperimentazione dei farmaci. ‑ 7. Conclusioni.
Cap. XI ‑ B. Magliona, Le nuove tecnologie riproduttive: aspetti giuridici, riflessi etico-deontologici e problemi medico‑legali »
553
Sommario: 1. Considerazioni introduttive. ‑ 2. Aspetti giuridici. ‑ 3. Riflessi etico‑deontologici.
‑ 4. Problemi medico‑legali.
Cap. XII ‑ M. Barni,
La fecondazione assistita: atto medico e problema deontologico »
563
Sommario: 1. Premessa. ‑ 2. La natura terapeutica della
fecondazione assistita. ‑ 3. Salute e malattia. ‑ 4. F.A.:
ingegneria o terapia? ‑ 5. La terapeuticitą della F.A. nelle norme. ‑ 6. Le garanzie deontologiche dell'atto
medico. ‑ 6.1. Il consenso informato. ‑ 6.2. Il segreto professionale. ‑ 6.3. La responsabilitą del
medico.
Cap. XIII ‑ G.A. Norelli
e E. Mazzeo, L'obbligo di bene
operare e il dovere di prestare assistenza
» 593
Sommario: 1. Premessa. ‑ 2. Il contratto d'opera. ‑
3. La potestą di curare. ‑ 4. Il dovere di bene operare. ‑ 5. Gli obblighi giuridici. ‑ 6. L'obbligo di prestare assistenza. ‑ 7. Libertą e responsabilitą.
Cap. XIV ‑
G. Giusti e L.C. Caprioli, Gli obblighi verso i pazienti reclusi e la compatibilitą carceraria pag. 611
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Gli aspetti deontologici.
‑ 3. Ordinamento penitenziario. ‑ 4. Incompatibilitą carceraria. ‑ 4.1. Per ragioni fisiche. ‑
4.2. Per ragioni psichiche. ‑ 4.3. Commento.
Cap. XV ‑ S. Spinsanti,
I principi dell'etica medica: teoria e pratica
» 627
Sommario: 1. Diverse accezioni di etica medica. ‑
2. Ricorso ai principi della bioetica anglosassone. ‑ 2.1. Il dibattito pubblico sulla bioetica negli Stati Uniti.
‑ 2.2. La Commissione nazionale (1974‑78).
‑ 2.3 La Commissione presidenziale (1980‑83).
‑ 3. Verso un superamento della bioetica dei principi. ‑ 4. Stagioni dell'etica e modelli di qualitą in medicina.
Cap. XVI ‑
S. Potenza, Sterilizzazione volontaria
e rettificazione anagrafica di sesso
» 659
Sommario: 1. Premessa. ‑ 2. La sterilizzazione volontaria. ‑ 3. La rettificazione anagrafica di sesso.
Cap. XVII ‑
P. Benciolini e C. Viafora, I comitati etici.....................................
» 683
Sommario: 1. I Comitati Etici: origine e giustificazioni. ‑ 2. I Comitati etici: diverse tipologie. ‑ 2.1. Comitati
Etici per la ricerca e la sperimentazione. ‑ 2.2. Comitati Etici Ospedalieri. ‑ 2.3. Comitati Etici Nazionali.
‑ 3. La realtą italiana dei Comitati Etici: norme ed esperienze. ‑ 3.1. Comitati Etici per la ricerca e la sperimentazione.
‑ 3.2. Comitati Etici Ospedalieri. ‑ 3.3. Comitato Nazionale per la
Bioetica. ‑ 3.4. Comitati Etici in Italia: caratteristiche comuni e caratteristiche differenziali. ‑ 4. Composizione di Comitati Etici e rapporti istituzionali. ‑ 5.
Valore dei pareri e responsabilitą dei Comitati. ‑ 6. Aspetti di particolare interesse medico‑legale. ‑
6.1. Presenza e ruolo del medico legale nei Comitati Etici. ‑ 6.2. Ipotesi di responsabilitą professionale. ‑
6.3. Questioni assicurative. ‑ 6.4. Dovere di denuncia?
Parte Terza
MEDICINA
SOCIALE
Cap. XVIII ‑ L. Carlini, Aspetti medico‑legali della tutela degli stati di invaliditą, cecitą e sordomutismo
civili »
703
Sommario: 1. La tutela degli invalidi civili. ‑ 1.1.
Definizione giuridica di invalido civile. ‑ 1.2. Principali benefici connessi con il riconoscimento dell'invaliditą
civile. ‑ 1.3. L'istituto del collocamento lavorativo obbligatorio. ‑ 1.4. I benefici sanitari erogabili
agli invalidi civili. - 1.5. I benefici di tipo patrimoniale. ‑ 1.6. Aspetti procedurali dell'invaliditą civile.
‑ 1.7. Aspetti dottrinari e metodologico‑valutativi dell'invaliditą civile. ‑ 2. La tutela dei ciechi
civili. ‑ 3. La tutela del sordomutismo.
Cap. XIX ‑
F. Alberton e R. Fostini, L'accertamento di morte e i trapianti d'organo
pag.
787
Sommario: 1. Il concetto di morte e la sua evoluzione.
‑ 2. L'evoluzione della normativa in tema di accertamento
della morte. ‑ 3. La constatazione e la denuncia della causa di morte. ‑ 4. Il Medico necroscopo e l'accertamento
della morte. Il periodo di osservazione del cadavere. ‑ 5. Generalitą sui prelievi e trapianti di organi. ‑
6. La norma vigente in tema di trapianto. ‑ 7. Donazione e reperimento di organi e tessuti e consenso. ‑
8. L'organizzazione dell'attivitą trapiantistica. ‑
9. La specifica normativa sul prelievo di cornea.
Cap. XX ‑ R.
Nicolini, La trasfusione del sangue
................................................ » 815
Sommario: 1. Cenni storici. ‑ 2. Le varie disposizioni
di Legge in materia trasfusionale dal 1937 a oggi.
‑ 3. La normativa a tutela della salute del donatore e del ricevente. ‑ 4. Il prelievo di cellule staminali.
‑ 5. L'autotrasfusione. ‑ 6. L'aferesi. ‑ 7. Il rischio trasfusionale.
Cap. XXI ‑
D. Sica e L.C. Caprioli, Norme di interesse medico legale a proposito delle sostanze stupefacenti
» 829
Sommario: 1. Cenni storici. ‑ 2. Criteri per la formazione
delle Tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope. ‑ 3. I principi generali del D.P.R. 309/1990 e del Referendum
popolare del 1993. ‑ 4. Dell'uso personale. ‑ 5. Procedure diagnostiche e medico‑legali per accertare l'uso
abituale di sostanze stupefacenti o psicotrope. ‑ 6. I doveri dei sanitari ed il trattamento terapeutico del tossicodipendente.
‑ 7. Questioni relative alla scuola, al servizio militare ed al lavoro. ‑ 8. Abbandono di siringhe. ‑
9. Su alcuni problemi nel Diritto penale. ‑ 10. Su alcuni problemi nel Diritto civile.
Cap. XXII ‑ P. Benciolini e A. Aprile, La
tutela sociale della maternitą e l'interruzione volontaria della gravidanza
» 847
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. La tutela sociale
della maternitą. ‑ 2.1 Principi costituzionali di riferimento. ‑ 2.2. La tutela della salute delle donne
in gravidanza. ‑ 2.3. Le norme per la tutela delle lavoratrici madri. ‑ 2.4. I consultori familiari. ‑
2.5. La procreazione responsabile. ‑ 2.6. La prevenzione della interruzione volontaria della gravidanza. ‑ 3. L'interruzione volontaria della gravidanza. - 3.1. Le norme del codice
Rocco. ‑ 3.2. La sentenza della Corte costituzionale n. 27 del 1975. ‑ 3.3. La regolamentazione della i.v.g. ‑
4. L'obiezione di coscienza. ‑ 4.1. La regolamentazione
giuridica nel caso della i.v.g. ‑ 4.2. Aspetti deontologici ed istanze etiche. ‑ 4.3. L'obiezione di coscienza
al di fuori della i.v.g. ‑ 5. I reati dolosi contro la maternitą. ‑ 5.1. L'interruzione della gravidanza senza
il consenso della donna. ‑ 5.2. L'i.v.g. senza l'osservanza delle norme previste dalla legge. ‑ 5.3. La tutela
della riservatezza e la rivelazione del segreto in caso di i.v.g. ‑ 6. L'interruzione colposa della gravidanza ed ipotesi di responsabilitą medica. ‑ 6.1.
Le previsioni dell'articolo 17. ‑ 6.2. Ipotesi di responsabilitą medica. ‑ 7. La nascita del figlio non voluto.
‑ 7.1. L'ipotesi colposa. ‑ 7.2. L'ipotesi della nascita come conseguenza della omissione volontaria di atti dovuti.
Cap. XXIII ‑ C. Scorretti,
La legge quadro n.104/92 sull’handicap »
891
Sommario: 1. Introduzione ‑ I principi costituzionali.
‑ 2. La valutazione dell'handicap ‑ Sua peculiaritą ‑ La figura dell'esperto e dell'operatore sociale. ‑
3. I criteri di riferimento nella valutazione dell'handicap ‑ L'analisi delle conseguenze negative dei fenomeni biologici.
‑ 4. La valutazione globale della persona ‑ Criteri per l'analisi delle menomazioni, delle capacitą e degli
handicap. ‑ 5. Il collocamento obbligatorio per coloro che sono affetti da minorazioni psichiche (art.19). Inattualitą
del concetto di «capacitą lavorativa». ‑ 6. L'articolo
33 della legge 104/92 ‑ La persona con handicap in situazione di gravitą.
Cap. XXIV ‑ S. Malannino, Legislazione sanitaria tanatologica (in collaborazione
con Pier Riccardo Begamini) pag.
911
Sommario: 1. Evoluzione storica delle fonti. ‑ 1.1.
Fonti antiche e moderne. ‑ 2. La legislazione tanatologica attuale: generalitą. ‑ 3. Il TULLSS. e succ. integrazioni
e modifiche in materia di polizia mortuaria. ‑ 4. Il vigente RPM: commentario medico‑legale (in collaborazione
con PierRiccardo Bergamini). ‑ 5. Appendice Legislativa. ‑ 6. Fonti bibliografiche. ‑ 7. Fonti normative.
Cap. XXV ‑ F. Raimondo
e G. Lamonaca, La previdenza sociale »
1081
Sommario: 1. Il sistema previdenziale. ‑ 2. L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Categorie protette
ed eventi tutelati. ‑ 3. Il sistema della contribuzione. ‑ 4. Gli eventi tutelati e le prestazioni erogate dall'INPS.
‑ 5. La tutela dell'invaliditą e della vecchiaia. ‑ 6. Le pensioni di vecchiaia e di anzianitą. ‑ 7. L'assegno ordinario di invaliditą. ‑ 8. La pensione ordinaria di
inabilitą. ‑ 9. Invaliditą ed inabilitą. ‑ 10. Capacitą di lavoro e capacitą di guadagno. ‑ 11. Le occupazioni
confacenti alle attitudini dell'assicurato. ‑ 12. L'invaliditą
precostituita. ‑ 13. Il lavoro usurante. ‑ 14. La tutela dei soggetti affetti da neoplasie ed il concetto di invaliditą
etica. ‑ 15. Procedura amministrativo‑giudiziaria e compiti del medico. ‑ 16. La tutela privilegiata
dell'invaliditą e dell'inabilitą. ‑ 17. La superinvaliditą. ‑ 18.
L'istituto della revisione e l'azione di revoca. ‑ 19. L'azione di surrogazione. - 20. Il trattamento pensionistico al superstiti. ‑ 21. I trattamenti
di famiglia. ‑ 22. L'indennitą economica di malattia.
‑ 23. L'assicurazione contro la tubercolosi.
‑ 24. L'assicurazione contro la disoccupazione
involontaria. - 25. Il trattamento di fine rapporto e di integrazione salariale. ‑ 26. La tutela della maternitą. ‑
27. Il termalismo. ‑ 28. I Fondi speciali di previdenza.
Cap. XXVI ‑
P. Fucci e P. Rossi, Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali........ » 1163
Sommario: 1. Le origini e la evoluzione normativa. ‑
2. Le lavorazioni tutelate. ‑ 3. L'assicurato.
‑ 4. L'assicurante. ‑ 5. L'infortunio. ‑ 6. Il danno lavorativo. ‑ 7. Il danno
biologico. ‑ 8. Le malattie professionali. ‑ 9. La silicosi e l'asbestosi. ‑ 10. L'assicurazione dei medici contro le malattie e le lesioni da raggi X e da sostanze
radioattive. ‑ 11. La valutazione del danno. ‑ 12. La superinvaliditą. ‑ 13. La recidiva e la ricaduta.
‑ 14. Inchiesta pretorile ed autopsia. ‑ 15. Prestazioni sanitarie. – 16. I compiti certificativi del
medico.
Cap. XXVII ‑
F. Zappaterra, P. Carassai e G.
Iacovelli, Invaliditą: un concetto da
uniformare »
1255
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Responsabilitą civile.
‑ 3. INAIL. ‑ 4. INPS. ‑ 5. Pensionistica privilegiata ordinaria. - 6. Invaliditą civile. ‑ 7. Indennitą
di accompagnamento ed assistenza continuativa. ‑ 8. Conclusioni.
Cap. XXVIII ‑ L.T. Marsella,
Le malattie sociali
» 1287
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Il concetto di malattia
sociale. ‑ 3. Le singole patologie a rilevanza sociale. ‑ 3.1. Tumori. ‑ 3.2. Malattie reumatiche.
‑ 3.3. Malattie cardiovascolari. ‑ 3.4. Diabete mellito. ‑ 3.5. Stati disendocrini e dismetabolici.
‑ 3.6. Malattie del sangue di rilevanza sociale. - 3.7. Tossicosi da stupefacenti. ‑ 3.8. Uso e abuso di alcool.
‑ 3.9. Tabagismo. ‑ 3.10. Traumatismi da incidenti del traffico. - 3.11. Malattie oftalmiche. ‑
3.12. Epilessia. ‑ 4. Le malattie infettive di particolare rilevanza sociale (PAIDS). ‑ 5. Malattie sociali
e risposte istituzionali.
Cap. XXIX ‑ L. Fenudi, Legislazione psichiatrica e Trattamenti Sanitari Obbligatori »
1307
Sommario: 1. Linee evolutive della legislazione psichiatrica
in Italia. ‑ 2. Le basi normative del trattamento sanitario obbligatorio. ‑ 3. La procedura per il trattamento
sanitario obbligatorio. ‑ 4. La tutela giuridica del paziente durante il trattamento sanitario obbligatorio.
Cap. XXX ‑ L. Fenudi
e L. Grimaldi, Le norme concernenti l’AIDS » 1321
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Cenni sulle principali
manifestazioni cliniche della patologia. ‑ 2.1. L'identificazione dell'infezione da HIV. ‑ 2.2. Gli stadi
dell'infezione. ‑ 3. Normativa sull'infezione da HIV. ‑ 3.1. Il Decreto del Ministro della Sanitą 28 settembre
1990. ‑ 3.2. La Legge 25 febbraio 1992, n. 210
e successive modifiche (Legge 25 luglio 1997, n. 238). - 3.3. Gli obblighi per il medico. ‑ 4. Gli aspetti medico‑legali
della Legge 210/1992.
Cap. XXXI ‑ E. Anselmi, Istituti di Patronato e di assistenza
» 1331
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. Finanziamento. ‑
3. Organizzazione e attivitą. ‑ 4. Contenzioso giudiziario. ‑ 5. Attivitą medico‑legale. ‑ 6.
Prospettive.
Appendice: Decreto 18 marzo 1998. Linee guida di riferimento per l'istituzione e il funzionamento dei comitati etici » 1341
Indice analitico »
1387
INDICE SOMMARIO DEL VOLUME II
Autori del volume secondo ...............................................................................
...... pag. v
Indice generale del Trattato .........................................................................................
» IX
Indice sommario del volume secondo ............................................................................
» xix
Nota del Curatore ..........................................................................................
»
xxix
Parte Quarta
PATOLOGIA GENERALE DI INTERESSE FORENSE
Cap. XXXII ‑
M. Pittirutti e D. Gui, Il trauma e la risposta sistemica al trauma.......................... » 3
Sommario: 1. Definizione di «trauma». ‑ 2. Caratteristiche
generali della risposta al trauma. ‑ 3. Meccanismi della risposta al trauma. ‑ 4. Effetti fisiopatologici
della risposta al trauma. ‑ 6. Eventi concomitanti che modificano la risposta al trauma. ‑ 7. Conclusioni.
Cap. XXXIII ‑
F. Fabroni, Le emorragie .................................................................................... » 29
Sommario: 1. Definizione. ‑ 2. Fondamentali nozioni
sulla composizione, funzioni e proprietą del sangue. ‑ 3. Etiopatogenesi delle emorragie. ‑ 4. Effetti delle emorragie.
‑ 5. La diagnosi medico‑legale di morte per emorragia.
Cap. XXXIV ‑
R. Rossi, L'edema ...................................................................................................
» 45
Sommario: 1. Definizione. ‑ 2. Patogenesi. ‑ 3. Classificazione generale. ‑ 3.1. Edema cardiaco. ‑
3.2. Edema polmonare. ‑ 3.3. Edema renale. ‑ 3.4. Edema epatico. ‑ 3.5. Edema cerebrale. ‑ 3.6. Altri
tipi di edema: idiopatico, premestruale, da gravidanza, da calore e da altri agenti fisici, discrinici, infiammatorio,
da stasi linfatica.
Cap. XXXV ‑
G. Santeusanio, La trombosi ............................................................................. » 59
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Emostasi. ‑
3. Trombogenesi. ‑ 3.1. Alterazioni della parete vasale. ‑ 3.2. Modificazioni del flusso sanguigno. - 3.3.
Alterazioni della coagulabilitą del sangue. ‑ 4. Aspetti morfologici del trombo. ‑ 4.1. Trombo bianco. ‑
4.2. Trombo rosso. ‑ 4.3. Trombo misto. ‑ 4.4. Coagulo postmortale. ‑ 4.5. Tipi di trombo. ‑
4.6. Dimensioni del trombo. ‑ 5. Localizzazione del trombo. ‑ 5.1. Trombosi cardiaca. ‑ 5.2. Trombosi arteriosa.
‑ 5.3. Trombosi venosa. ‑ 5.4. Trombosi del microcircolo e Coagulazione intravasale disseminata. ‑
6. Trombosi e neoplasie maligne. ‑ 7. Evoluzione e conseguenze della trombosi.
Cap. XXXVI ‑
G. Pierucci, Le embolie ............................................................................... pag. 89
Sommario: 1. Definizione e classificazione. ‑ 2.
Embolie endogene. ‑ 2.1. La tromboembolia. ‑ 2.2. Embolie tessutali. ‑ 2.3. Embolia adiposa e midollare.
‑ 3. Embolie esogene. ‑ 3.1. Embolia da proiettile. ‑ 3.2. Embolia gassosa.
Cap. XXXVII ‑ R. Ribacchi e
F. Ribacchi, La necrosi e la gangrena »
127
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Tipi di necrosi.
‑ 2.1. Necrosi coagulativa. ‑ 2.2. Necrosi colliquativa. ‑ 2.2.1. Sedi principali di necrosi ischemica.
- 2.2.1.1. Sistema nervoso centrale. ‑ 2.2.1.2. Cuore. ‑ 2.2.1.3. Rene. - 2.2.1.4. Polmone. ‑ 2.2.1.5. Apparato
digerente. ‑ 2.2.1.6. Fegato. ‑ 2.2.1.7. Milza. ‑ 2.2.1.8. Tessuto osseo. ‑ 2.2.1.9. Gonadi. ‑
2.2.1.10. Prostata. ‑ 2.2.1.11. Tiroide. ‑ 2.3. Necrosi caseosa. ‑ 2.4. Liponecrosi. ‑ 2.5. Necrosi
fibrinoide. ‑ 3. Gangrena ed istotipi. ‑ 3.1. Gangrena secca ed umida. ‑ 3.2. Ulcera trofica. ‑ 3.3.
Lesioni da decubito. ‑ 3.4. Gangrena viscerale.
Cap. XXXVIII ‑ L.G. Spagnoli, L'infiammazione
........................................................... »
153
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Fisiopatologia dell'infiammazione.
‑ 2.1. Modificazioni vascolari. ‑ 2.2. Eventi cellulari e molecolari. ‑ 3. Fenomeni regressivi. ‑
4. Mediatori chimici dell'infiammazione. ‑ 5. Tipi morfologici dell'infiammazione. ‑ 6. Infiammazioni acute. ‑
6.1. Infiammazione critematosa, sierosa e catarrale. ‑ 6.2. Infiammazione fibrinosa ed emorragica. ‑ 6.3.
Infiammazione purulenta, necrotizzante e putrida. ‑ 7. L'infiammazione cronica. ‑ 7.1. Granuloma
da corpo estraneo. ‑ 7.2. Granuloma tubercolare. ‑ 7.3. Granuloma luetico.
Cap. XXXIX ‑ A. Cavaliere e D. Fratini,
Le degenerazioni ..........................
»
183
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Meccanismi del danno
cellulare. ‑ 3. Danno cellulare ischemico e ipossico. ‑ 4. Danno cellulare da sostanze chimiche. ‑
5. Rigonfiamento torbido. ‑ 6. Degenerazione vacuolare. ‑ 7. Degenerazione idropica. ‑ 8. Degenerazione
ialina. ‑ 9. Steatosi.
Cap. XL ‑ A.
Cavaliere e D. Fratini, La rigenerazione .................................. » 205
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. La rigenerazione.
‑ 3. La reintegrazione connettivale. ‑ 4. La riparazione delle ferite cutanee. - 5. Fattori che influenzano
il processo riparativo.
Cap. XLI ‑
D. Schiavino e G. Patriarca, Il sistema immunitario: fisiopatologia e clinica
» 225
Sommario: 1. Organi del sistema immunitario. ‑ 2.
Cellule del sistema immunitario. ‑ 3. Immunitą specifica. ‑ 3.1. Immunitą specifica umorale. - 3.2. Immunitą
specifica cellulo‑mediata. ‑ 4. Immunitą aspecifica. ‑ 4.1. Immunitą aspecifica fagocitaria. ‑ 4.2.
Attivitą aspecifica complementare. - 5. Fase induttiva della risposta immune. ‑ 5.1. Presentazione degli antigeni
estranei prodotti all'interno della cellula. ‑ 5.2. Presentazione degli antigeni estranei prodotti all'esterno
della cellula. ‑ 5.3. Fasi dell'interazione tra APC, antigeni linfocita T. ‑ 5.4. Attivazione del linfocita T.
‑ 6. Fase effettrice della risposta immune. ‑ 6. l.
Immunitą cellulo‑mediata (ICM). - 6.2. Immunitą umorale. ‑ 7. Regolazione della risposta immune. ‑ 8. Immunodeficienze.
– 8.1. Test per lo studio delle I.D. ‑ 8.2. Classificazione e clinica delle immunodeficienze (I.D.). ‑ 8.3.
Immunodeficienze primitive (I.D.P.). ‑ 8.4. Deficit immunitari secondari o acquisiti. ‑ 8.4.1. Prevalentemente
a carico dell'immunitą umorale. ‑ 8.4.2. Prevalentemente a carico dell'immunitą cellulare. - 8.5. Terapia dei deficit
immunitari. ‑ 9. Malattie da alterata regolazione del sistema immunitario (malattie autoimmuni). ‑ 10. Malattie
di vari organi e apparati a patogenesi immunologica.
Cap. XLII ‑ E. Nucera
e G. Patriarca, Le malattie allergiche
pag.
263
Sommario: 1. Introduzione ‑ Patogenesi. ‑ 2.
Allergopatie respiratorie. ‑ 2.1. Oculorinite. ‑ 2.2. Asma bronchiale. ‑ 2.3. Diagnosi delle allergopatie
respiratorie. ‑ 2.4. Profilassi e terapia. ‑ 3. Allergia alimentare. ‑ 4. Dermatite atopica. ‑
5. Orticaria ‑ Angioedema. ‑ 6. Allergia a farmaci. ‑ 7. Allergia al lattice. ‑ 8. Allergia al
veleno di imenotteri. ‑ 9. Shock anafilattico. ‑ 10. Dermatite da contatto.
Cap. XLIII ‑
D. Camaioni e M. Evangelista,
Il dolore ...............................................
»
299
Sommario: 1. Il dolore: definizione. ‑ 2. Teorie
e fisiopatologia del dolore. ‑ 3. Terminologia del dolore (Glossario del dolore). ‑ 4. Approccio clinico al paziente
con dolore. ‑ 5. Dolore acuto e cronico. ‑ 6. Dolore centrale e da deafferentazione. ‑ 7. Dolore oncologico.
‑ 8. Dolore lombare e sciatalgico. ‑ 9. Dolore vascolare. ‑ 10. Sindromi fibromialgiche. ‑ 11.
Dolore nei pazienti con AIDS in fase avanzata. ‑ 12. Le cefalee. Criteri diagnostici e linee guida. ‑ 13.
Metodiche diagnostiche. ‑ 14. I farmaci nella terapia del dolore. ‑ 15. Metodiche loco‑regionali di controllo
del dolore. ‑ 16. Tecniche non convenzionali.
Cap. XLIV ‑
F. Della Corte e O. Piazza, Il coma e la morte cerebrale ..................
» 369
Sommario: 1. Il coma. ‑ 1.1. Definizione. ‑
1.2. Fisiopatologia. ‑ 1.3. Classificazione dello stato di coma. ‑ 1.4. La valutazione prognostica del coma.
‑ 1.5. Principi di trattamento medico d'urgenza. ‑ 2. La morte cerebrale. ‑ 2.1. Definizione di morte.
‑ 2.2. Criteri di accertamento della morte. ‑ 2.3. Aspetti di fisiopatologia. ‑ 2.4. Diagnosi di morte cerebrale.
- 2.5. Morte cerebrale in etą pediatrica. ‑ 2.6. «Morte troncoencefalica» e «morte corticale».
Cap. XLV ‑
S. Mauriello e A. Mauriello, Lesioni contusive elementari e loro cronologia
» 401
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. Cronologia delle lesioni.
‑ 2.1. Metodi istologici. ‑ 2.2. Metodi enzimo‑istochimici. ‑ 2.3. Metodi biochimici. ‑
3. Lesioni tegumentarie. ‑ 3.1. Irritazione cutanea. ‑ 3.2. Abrasioni ed escoriazioni. ‑ 3.3.
Ecchimosi ed ematomi. ‑ 3.4. Ferite lacere e lacero‑contuse. ‑ 4. Lesioni viscerali. ‑ 4.1. Traumi
del torace. ‑ 4.2. Traumi addominali. ‑ 5. Lesioni ossee (fratture).
Cap. XLVI ‑
A. Corsi, Le displasie........................................... ».............................
427
Sommario: 1. Definizione.
‑ 2. Alcune forme anatomo‑cliniche di displasia. ‑ 3. Evoluzione neoplastica. ‑ 4. Genesi zonale e
alterazioni del genoma.
Cap. XLVII ‑
D. Bossi, Cancerogenesi chimica e fisica
................................................. »
437
Sommario: 1. Cancerogenesi chimica. ‑ 1.1. Aspetti
quantitativi. ‑ 1.2. Teorie di cancerogenesi. ‑ 1.2.1. La cancerogenesi a due stadi: Iniziazione e promozione.
‑ 1.2.2. Teoria multifasica: iniziazione, promozione, progressione. ‑ 1.2.3. Cancerogenesi e oncogeni: il
cancro del colon‑retto nell'uomo. ‑ 1.3. Cancerogeni chimici. ‑ 1.3.1. Metabolismo dei cancerogeni
chimici. ‑ 1.3.1.1. Cancerogeni diretti. ‑ 1.3.1.2. Procancerogeni. ‑ 1.3.2. Prove di cancerogenicitą. ‑
2. Cancerogenesi fisica. ‑ 2.1. Cancerogenesi da radiazioni ionizzanti. ‑ 2.1.1. Interazioni delle radiazioni
ionizzanti con le molecole bersaglio. ‑ 2.2. Cancerogenesi da radiazioni eccitanti. ‑ 2.2.1. Interazioni delle
radiazioni U.V. con le molecole bersaglio.
Cap. XLVIII ‑ M. Tavani,
Traumi e tumori
pag. 479
Sommario: 1. Dati casistici. ‑ 1.1. Neoplasie benigne. ‑ 1.2. Neoplasie maligne. ‑
1.3. Infiammazioni croniche e tumori. ‑ 1.4. Cicatrici e tumori. - 1.5. Traumi ed evoluzione maligna. ‑ 2. Il
nesso causale. ‑ 3. Raccomandazioni valutative.
Cap. XLIX ‑ F. Buzzi,
Stress e sforzo
» 489
Sommario: 1. Presupposti generali delle emozioni, dello stress, dello sforzo. ‑ 2. Fisiopatologia.
‑ 2.1. Fisiopatologia dell'emozione e dello stress. ‑ 2.2. Fisiopatologia dello sforzo fisico. ‑ 3. Stress
e patologie psicosomatiche. ‑ 3.1. Stress e patologie psichiatriche. ‑ 3.2. Stress e patologie organiche.
‑ 3.2.1. Stress e apparato cardio‑circolatorio. ‑ 3.2.2. Stress e apparato gastro‑enterico. ‑
3.2.3. Stress e apparato respiratorio. ‑ 3.2.4. Stress e sistema immunitario.
Cap. L ‑ A.
Paną e M. Divizia, Ambiente e salute ...............................................
»
543
Sommario: 1. Introduzione.
‑ 2. Agenti biologici. ‑ 3. Agenti chimici. ‑ 4. Agenti fisici. ‑ 5. Fattori sociali. ‑ 6. Valutazione
degli effetti sulla salute. ‑ 7. Dati demografici, socio‑economici e stile di vita delle popolazioni. ‑
8. Particolari patologie legate direttamente o indirettamente all'ambiente. ‑ 9. Ambiente di lavoro. ‑ 10. Ambiente
domestico.
Cap. LI ‑ E. D’Aloja
e M. Genuardi, Il DNA e i polimorfismi genetici »
563
Sommario: 1. Struttura e organizzazione del genoma umano. ‑ 2. La tecnologia del DNA ricombinante
in biologia forense. ‑ 2.1. Estrazione del DNA. ‑ 2.2. Southern blotting. ‑ 2.3. Reazione a catena della
polimerasi (PCR). ‑ 2.4. Metodi di rilevazione dei polimorfismi analizzati mediante PCR. ‑ 3. I polimorfismi genetici.
‑ 3.1. Cenni di genetica formale. ‑ 3.2. Polimorfismi classici. ‑ 3.3. Polimorfismi del DNA. ‑ 3.3.1.
Polimorfismi di lunghezza dei frammenti di restrizione. ‑ 3.3.2. Minisatellite Variant Repeat (MVR). ‑ 3.3.3.
Microsatelliti. ‑ 4. Il DNA mitocondriale.
Cap. LII ‑
G. Novelli, Il danno genetico da cause
ambientali
» 593
Sommario: 1. La patologia
del DNA. ‑ 2. Aspetti mutageni. ‑ 3. Mutagenicitą e cancerogenicitą. ‑ 4. L'ecogenetica e la sensibilitą individuale agli agenti mutageni. ‑ 5. I biomarcatori
e l'epidemiologia molecolare.
Cap. LIII ‑
G. Neri e K.L. Steindl, La diagnosi prenatale di malattia genetica
» 611
Sommario: 1. Cenni storici
e definizione. ‑ 2. Fetoscopia ed ecografia. ‑ 3. Amniocentesi, villocentesi, funicolocentesi. ‑ 4. Indicazioni
alla diagnosi prenatale. ‑ 5. Interpretazione dei risultati e rischi connessi. ‑ 6. Consulenza genetica e
consenso informato.
Cap. LIV ‑
G. Frajese, L'impotenza: dalla neuroendocrinologia
alla clinica
» 627
Sommario: 1. Cenni di fisiologia e neuroendocrinologia. ‑ 1.1. Ruolo dei neurotrasmettitori. ‑
1.2. Ruolo dei neuro‑ormoni. ‑ 1.3. Ruolo degli ormoni periferici. ‑ 2. Problemi diagnostici. ‑
2.1. Inquadramento nosografico. ‑ 2.2. Valutazione clinico‑laboratoristica. ‑ 3. Trattamento.
Cap. LV - D. Laganą,
Gli aggressivi N.B.C. (Nucleari, Biologici, Chimici)
pag. 647
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. Gli incidenti radiologici.
‑ 3. I meccanismi del danno da radiazioni ionizzanti. ‑ 4. I danni da radiazioni ionizzanti. ‑ 4.1. L'irraggiamento
localizzato. ‑ 4.2. Il panirraggiamento. ‑ 4.3. La contaminazione radioattiva. ‑ 5. Gli aggressivi
biologici: generalitą e classificazione. ‑ 6. Metodologia di impiego degli aggressivi biologici. ‑ 7. Le
convenzioni internazionali. ‑ 8. L'impatto
sociale degli aggressivi biologici. ‑8.1. Aspetti organizzativi. ‑ 8.2. Aspetti psicologici. ‑ 9. Rilasci
accidentali di sostanze chimiche tossiche. ‑ 10. Aggressivi chimici: definizioni, parametri tossicologici e classificazione.
‑ 11. Impiego terroristico degli aggressivi chimici: i nervini. ‑ 12. Agenti antisommossa: gli aggressivi
irritanti. ‑ 12.1. Classificazione. ‑ 12.2. Patologia. ‑ 12.3. Protezione, decontaminazione e bonifica.
‑ 13. Conclusioni.
Parte Quinta
TANATOLOGIA
Cap.
LVI ‑ R. Proietti e F. Cavaliere,
Agonia, morte e fenomeni immediatamente successivi
» 693
Sommario: 1. Definizione di morte. ‑ 2. Fasi della
morte. ‑ 2.1. L'agonia. ‑ 2.2. Fenomeni di vita residua. ‑ 3. Modalitą della morte. ‑ 4. Accertamento
della morte.
Cap. LVII ‑ F. De Ferrari e S.
Perotti, I fenomeni cadaverici consecutivi............. » 701
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. La disidratazione.
‑ 3. L'eccitabilitą neuro‑muscolare.
‑ 4. L'acidificazione. ‑ 5. La triade classica.
‑ 5.1. Il raffreddamento del cadavere. ‑ 5.2. La rigiditą cadaverica. ‑ 5.3. Le ipostasi cadaveriche.
Cap. LVIII ‑ F. De Ferrari e M.
Fornaciari, I fenomeni cadaverici trasformativi »
723
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Autolisi. ‑ 3. Putrefazione. ‑ 4.
Fenomeni di autolisi macroscopica. - 5. Fenomeni di autolisi microscopica. ‑ 6. Altri fenomeni trasformativi.
Cap. LIX ‑ B.M. Altamura e P.R.
Bergamini, Influenza dell'ambiente sui fenomeni trasformativi »
737
Sommario: 1. Il ruolo dei batteri. ‑ 2. L'umiditą. ‑ 3. La temperatura. ‑ 4. I venti. - 5. Gli ambienti
chiusi. ‑ 5.1. La bara ermeticamente chiusa. ‑ 6. Il terreno. ‑ 6.1. La frazione minerale del terreno. ‑
6.2. La profonditą di inumazione. ‑ 6.3. La permeabilitą del terreno. ‑ 6.4. L'aerazione del terreno. ‑
6.5. L'umiditą del terreno. ‑ 7. Il mezzo liquido. ‑ 8. La microfauna cadaverica. ‑ 9. I miceti.
Cap. LX ‑ B.M. Altamura
e F. Introna jr., Entomologia
forense
pag.
753
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Generalitą sui ditteri.
‑ 3. Il ciclo vitale dei ditteri. ‑ 4. Ditteri cadaverici. ‑ 4.1. Calliphora. ‑ 4.2. Lucilia. ‑
4.3. Sarcophaga. ‑ 4.4. Musca. ‑ 5. Degradazione del cadavere. ‑ 5.1. Cadavere esposto all'aria aperta.
‑ 5.2. Cadavere inumato. ‑ 5.3. Cadavere immerso. ‑ 5.4. Cadavere mummificato. ‑ 5.5. Cadavere carbonizzato.
‑ 6. Metodo entomologico e sue applicazioni in medicina legale. ‑ 7. Entomotossicologia. ‑ 8. Raccolta
e conservazione dei reperti entomologici.
Cap. LXI ‑ D. Marchetti
e E. Giovine, La determinazione
dell'ora della morte
» 771
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Nozioni generali
di fisica sul raffreddamento di un corpo. ‑ 3. Rilevamento della temperatura corporea. ‑ 4. Variabili
che influenzano il raffreddamento corporeo. ‑ 5. Evoluzione della ricerca scientifica. ‑ 6. Altri fenomeni
tanatologici.
Cap. LXII ‑ F. De
Ferrari e M. Restori, La riconoscibilitą
dei processi patologici nel corso dei processi trasformativi » 807
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Possibilitą di diagnosi
istopatologica. ‑ 3. Riconoscibilitą dei processi patologici. ‑ 3.1. Polmone. ‑ 3.2. Emorragie. ‑
3.3. Edema. ‑ 3.4. Trombo‑embolia. ‑ 3.5. Sclerosi vascolare. ‑ 3.6. Infiammazione. ‑ 3.7.
Neoplasie. ‑ 3.8. Cuore. ‑ 3.9. Cicatrici. ‑ 3.10. Encefalo. - 3.11. Fegato. ‑ 3.12. Pancreas.
‑ 3.13. Osso. ‑ 3.14. Rene.
Cap. LXIII ‑ R. Giorgetti
e F. Castagna, La chimica della
morte » 819
Sommario: 1. Introduzione. - 1.1. Epoca della morte. ‑
1.2. Causa della morte. ‑ 1.3. Disordini metabolici e patologie sistemiche. ‑ 1.4. Diagnosi di intossicazione.
‑ 2. Validitą, affidabilitą, metodologia di impiego delle indagini biochimiche. - 2.1. Il prelievo. ‑ 2.2.
Il prelievo di sangue. ‑ 2.3. I valori di riferimento. ‑ 3. Umor vitreo. ‑ 4. Sangue. ‑ 5. Liquido
cefalo‑rachidiano.
Cap. LXIV ‑ B.M. Altamura
e P.R. Bergamini, Criminopalinologia »
833
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Definizione. ‑ 3. Generalitą sul polline. ‑ 4. Applicazione
forense. ‑ 5. Prelievo e conservazione. ‑ 6. Esame del materiale. ‑ 7. Casistica.
Parte Sesta
MEDICINA LEGALE DELLE CATASTROFI
Cap. LXV ‑
A. Fornari e P. Danesino, Disastri aerei................................................. » 841
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Incidenti in fase di decollo e di atterraggio. ‑ 3. Incidenti in quota. ‑
3.1. Incidenti in quota per urto contro un ostacolo. ‑ 3.2. Altre cause di disastri in quota. ‑ 4. Lo scenario
generale ed il recupero dei resti umani. ‑ 5. Finalitą dell'intervento medico‑legale. ‑ 5.1. Identificazione
dei resti umani. ‑ 5.2. La ricomposizione dei cadaveri. - 5.3. Le cause della morte ed altri problemi. ‑ 6. Casistica
personale e conclusioni.
Cap. LXVI ‑
A. Cicognani e F. Landuzzi, Incidenti ed altre evenienze di interesse medico-legale in ambito ferroviario pag.
855
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Disastri ferroviari.
‑ 3. Altre evenienze di interesse medico‑legale in ambito ferroviario. ‑ 3.1. Suicidio. ‑ 3.2. Omicidio
e lesioni personali.
Cap. LXVII ‑
G. Cave Bondi, I disastri navali........................................................ »
873
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. I disastri navali
militari. ‑ 3. I disastri navali civili. ‑ 4. I dati della letteratura. ‑ 5. Gli accertamenti medico‑legali.
‑ 6. Conclusioni.
Cap. LXVIII ‑
A. Cicognani e A. Iesurum, Le esplosioni ............................................
»
891
Sommario: 1. Definizione di esplosione. ‑ 2. Classificazione
delle esplosioni. ‑ 2.1. Esplosioni chimiche. ‑ 2.1.1. Deflagranti. ‑ 2.1.2. Detonanti. ‑ 2.2.
Esplosioni meccaniche. ‑ 2.3. Esplosioni atomiche e nucleari. ‑ 3. Interesse medico‑legale delle esplosioni.
‑ 3.1. Esame degli indumenti e prelievo di reperti. ‑ 3.2. Ispezione cadaverica. ‑ 3.3. Attivitą settorie.
Cap. LXIX ‑
P. Picciocchi, Terremoto e crollo di
diga .......................................
»
927
Sommario: A. TERREMOTO. ‑ 1. Definizione. ‑
2. Genesi e tipi delle scosse. Zone sismiche e asismiche. Cicli sismici. ‑ 3. Le onde sismiche e le scosse. ‑
4. Effetti del terremoto sulle costruzioni, sul suolo e sulle acque. ‑ 5. Le scale di valutazione dei terremoti. ‑
6. Frequenza del terremoto nel mondo e causa della forte sismicitą dell'Italia. ‑ 7. Il terremoto in una classificazione
medico‑legale degli eventi traumatici, dai semplici ai catastrofici. ‑ 8. L'emergenza medico‑legale e socio‑sanitaria nei casi di disastri o di calamitą tellurica:
aspetti differenziativi. ‑ 9. La traumatologia da terremoto, fisica e biodinamica. Definizione d'una «mappa biosismica».
‑ 10. I compiti della équipe medico‑legale sul luogo del terremoto. ‑ 11. Le operazioni medico‑legali
svolte ad Avellino subito dopo il sisma del 23/11/80. - 12. Le operazioni di esumazione di cadaveri, al fine della ricognizione,
a S. Angelo dei Lombardi e in altri centri dell'Alta Irpinia, nei mesi successivi al sisma del 23/11/80. ‑ 13. Eventi
criminologici durante e dopo il sisma. ‑ B. CROLLO DI DIGA. ‑ 1. Effetti calamitosi delle acque: diluvio, alluvione,
inondazione, nubifragio. ‑ 2. La catastrofe della diga del Vajont del 9/10/1963. ‑ 3. La catastrofe della diga
di Stava, in Val di Fiemme, del 18/7/1985.
Cap. LXX ‑
A. Carnevale e A. Colagreco, La morte tra la folla e tra le fiamme
»
973
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. La morte tra la folla. ‑ 3. La morte tra le fiamme.
Parte Settima
IDENTIFICAZIONE
Cap.
LXXI ‑ G. Arcudi e S. Montanaro,
L'identificazione del vivente e le impronte digitali pag. 989
Sommario: 1. Generalitą e
definizione. ‑ 2. La identificazione generica. ‑ 2.1. L'identificazione del gruppo etnico di appartenenza. ‑
2.2. Determinazione del sesso. ‑ 2.3. Determinazione dell'etą. ‑ 2.4. La identificazione della professione
o del mestiere. ‑ 3. La identificazione individuale. ‑ 4. La dattiloscopia. ‑ 4.1. Impronte digitali, palmari,
plantari. ‑ 4.2. Le particolaritą dattiloscopiche e gli elementi poroscopici. ‑ 4.3. Differenziazione del
frammento. ‑ 4.4. L'identitą dattiloscopica. ‑ 4.4.1. La dattiloscopia come mezzo di identificazione personale:
dalle enunciazioni di Malpighi alla classifica del Galton. ‑ 4.4.2. La classifica decadattiloscopica Gasti ed il
casellario centrale di identitą. ‑ 4.4.3. La classifica monodattilare italiana. ‑ 4.5. Impronte papillari
rilevate sul luogo del reato. ‑ 4.5. L L'impronta digitale nella dinamica prensile e di contatto. ‑ 4.5.2. Impronta
per pressione, per asportazione, per sovrapposizione. ‑ 4.5.3. Epoca dell'impronta in relazione al momento dell'avvenuto
reato. ‑ 4.6. La dattiloscopia giudiziaria. ‑ 4.6.1. La dattiloscopia come strumento di identificazione degli
autori di reato. ‑ 4.6.2. Il giudizio di utilitą dei frammenti di impronte papillari. ‑ 4.6.3. Caratteri generali
e punti (o particolaritą) di riferimento. ‑ 4.6.4. Valore qualitativo e quantitativo delle particolaritą ai finģ
dell'identificazione. ‑ 4.7. Metodo e tecnica del confronto dattiloscopico. ‑ 4.7.1. Il confronto tra caratteri
generali e caratteri particolari. ‑ 4.7.2. Valutazione delle corrispondenze. ‑ 4.7.3. Le teorie matematiche
sul calcolo delle probabilitą. ‑ 4.7.4. Il concetto qualitativo e quantitativo della scuola italiana e la teoria del
Santamaria. ‑ 4.7.5. Il giudizio d'identitą dattiloscopica nella Giurisprudenza italiana. ‑ 4.8. L'AFIS.
- 4.8.1. Il sistema AFIS. ‑ 4.8.2. L'architettura generale del sistema. ‑ 4.8.3. L'acquisizione dei cartellini
segnaletici. ‑ 4.8.4. La classificazione automatica delle impronte digitali. ‑ Appendice: Il rilievo
delle impronte digitali da cadavere alterato.
Cap. LXXII ‑ A. Garcovich e
M. Gatti, Le cicatrici cutanee
» 1051
Sommario: 1. Introduzione.
‑ 2. Fisiologia della cicatrizzazione cutanea. ‑ 2.1. Infiammazione. ‑ 2.2. Formazione del tessuto di granulazione.
‑ 2.3. Formazione della matrice extracellulare e rimodellamento. ‑ 2.4. L'infezione delle ferite. ‑
2.5. Guarigione delle ferite e diabete. ‑ 2.6. Riparazione tissutale nei tessuti irradiati. ‑ 3. Cicatrici patologiche.
‑ 3.1. Cicatrici atrofiche. ‑ 3.2. Cicatrici ipertrofiche. ‑ 3.3. Le cicatrici da ustione. ‑
3.4. Le cicatrici da corrente elettrica. ‑ 3.5. Le cicatrici nei farmacodipendenti. ‑ 3.6. Le cicatrici da
malattie dermatologiche. ‑ 3.7. Striae distensae.
Cap. LXXIII ‑
A. Garcovich e A. Zampetti, I tatuaggi...........................................
» 1063
Sommario: 1. Introduzione.
- 2. Storia. ‑ 3. Epidemiologia. ‑ 4. Tecniche di esecuzione, strumenti e stili. ‑ 5. Istopatologia. ‑
6. Complicazioni e rischi. ‑ 7, Tecniche di rimozione. ‑ 8. Uso medico del tatuaggio.
Cap. LXXIV ‑ A.Garcovich e
G.L. Marella, Le formazioni pilifere
»
1073
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Generalitą sulle formazioni pilifere. ‑ 2.1. Tipo e distribuzione dei peli. ‑
2.2. Il follicolo pilifero. ‑ 2.3. Il cielo del pelo. ‑ 2.4. Struttura del capello. ‑ 2.5. Le influenze
ormonali sull’apparato pilo‑sebaceo. ‑ 3. Identificazione delle formazioni pilifere. ‑ 3.1. Diagnosi
generica. ‑ 3.2. Diagnosi specifica. ‑ 3.3. Diagnosi individuale. ‑ 3.3.1. Identificazione della razza.
‑ 3.3.2. Identificazione dell'etą. ‑ 3.3.3. Identificazione del
sesso. ‑ 3.3.4. Identificazione della regione corporea. ‑ 3.3.5. Identificazione degli antigeni gruppo‑specifici
e dei polimorfismi enzimatici. ‑ 3.3.6. Alterazioni delle formazioni pilifere e trattamenti cosmetici.
Cap. LXXV ‑ M. Grandi e C. Cattaneo, L'identificazione
del cadavere e di resti umani
pag. 1091
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Il recupero dei resti,
la datazione e l'apporto di discipline ausiliarie. ‑ 3. Determinazione della specie. ‑ 4. Determinazione
del sesso. ‑ 5. Determinazione dell'etą. ‑ 6. Determinazione della razza. ‑ 7. Determinazione della statura.
‑ 8. Identificazione personale. ‑ 9. Conclusione.
Cap.
LXXVI ‑ F. Introna jr., Identificazione
personale attraverso le tecniche di analisi e sovrapposizione delle immagini
» 1137
Sommario: 1. Indagini su soggetto
vivente. - 1.1. Fase preparatoria. ‑ 1.2. Fase della sovrapposizione parametrizzata. ‑ 1.3. Analisi metrica delle
immagini. ‑ 2. Indagini su cadavere. ‑ 2.1. La sovrapposizione cranio‑foto. ‑ 2.2. Indagini su
radiografie. ‑ 2.3. Prospettive future.
Cap. LXXVII ‑ G.L. Marella
e A. Fileni, La diagnosi di etą
attraverso l'esame ortopanoramico della dentatura e l’esame radiologico dei nuclei di ossificazione e delle cartilagini
di coniugazione
» 1157
Sommario: 1. Introduzione.
‑ 2. L'esame ortopanoramico della dentatura. ‑
3. L'esame radiologico dello scheletro. ‑ 4. Altre
modificazioni apprezzabili all'esame radiologico.
Cap. LXXVIII
‑ E. D’Aloja e L. Grimaldi,
Le tracce biologiche: diagnosi generica, specifica
ed individuale » 1179
Sommario: 1. Le tracce biologiche:
caratteristiche generali. ‑ 2. Tracce ematiche. - 2.1. Diagnosi generica. ‑ 2.2. Diagnosi specifica. ‑ 2.3.
Diagnosi particolari (sangue mestruale e fetale). ‑ 3. Tracce di liquido seminale. ‑ 3.1. Diagnosi di orientamento.
‑ 3.2. Diagnosi di certezza. ‑ 4. Reperti piliferi. ‑ 4.1. La struttura del pelo umano ‑ 4.2.
Crescita e sostituzione del pelo. ‑ 4.3. Diagnosi generica e specifica ‑ 4.4. Diagnosi particolari (origine razziale
e somatica). ‑ 4.5. Diagnosi individuale. ‑ 5. Saliva. ‑ 6. Altri liquidi biologici. ‑ 7. La
diagnosi individuale per le tracce biologiche. ‑ 7.1. I polimorfismi del DNA. ‑ 7.2. Multi Locus Profile (MLP)
e Single Locus Profile (SLP). - 7.3. Limiti dei polimorfismi di restrizione analizzati mediante SBA. ‑ 7.4. Microsatelliti.
‑ 7.5. La valutazione dei risultati della tipizzazione. ‑ 7.6. Gendering o sessaggio delle tracce. ‑
7.7. DNA Mitocondriale (mtDNA). ‑ 7.8. Polimorfismi Y‑specifici. ‑ Appendice: metodiche di laboratorio.
Cap. LXXIX ‑
S. Potenza, La identificazione di traccia
ematica con tecniche tradizionali » 1221
Sommario: 1. Introduzione.
‑ 2. Diagnosi generica di sangue. ‑ 2.1. Metodi di orientamento. ‑ 2.2. Metodi di certezza. ‑
3. Diagnosi di specie. ‑ 4. Diagnosi individuale. ‑ 4.1. Sistemi gruppo specifici critrocitari. ‑ 4.1.1.
Sistema ABO. ‑ 4.1.2. Sistema Rh. ‑ 4.1.3. Sistema MNSs. ‑ 4.1.4. Gli altri sistemi eritrociatri. ‑
4.2. Sistemi siero‑proteici. ‑ 4.2.1. Sistema Gni. ‑ 4.2.2. Sistema Km (o Inv). ‑ 4.2.3. Sistema Hp.
‑ 4.2.4. Sistema Ge. ‑ 4.2.5. Sistema Pi (Protease inhibitor). ‑ 4.2.6. ‑ Altri sistemi. ‑
4.3. Gruppi tessutali. ‑ 4.4. Iscienzimi critrocitari. ‑ 4.4.1. Sistemi AcF (Fosfatasi Acida). ‑ 4.4.2.
Sistema PGM (Fosfoglucomutasi). ‑ 4.4.3. Sistema 6‑PGD (6 FosfioGluconato Deidrogenasi). ‑ 4.4.4. Altri
sistemi. ‑ 5. Altre indagini.
Cap. LXXX ‑ E. D’Aloja
e V.L. Pascali, L’indagine
biologica di paternitą
pag.
1243
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Basi giuridiche dell'indagine
biologica di paternitą. ‑ 3. Basi biologiche dell'indagine di paternitą. ‑ 4. Dettagli tecnici sull'indagine.
‑ 5. L'esclusione. ‑ 6. L'analisi della compatibilitą. ‑ 7. Casi particolari
Cap. LXXXI ‑ R. Domenici,
Il calcolo della probabilitą di paternitą » 1259
Sommario: 1. Principi introduttivi. ‑ 2. Teorema
di Bayes. ‑ 3. La formula di Essen‑Möller. ‑ 4. Casi particolari. ‑ 4.1. Casi con pił di un padre
non escluso. ‑ 4.2. Casi con pił figli. ‑ 4.3. Casi deficitari. ‑ 4.4. Casi di identificazione attraverso
il rapporto di parentela. ‑ 5. Ulteriori complessitą nel calcolo: HLA e VNTR. - 6. Probabilitą di paternitą e attribuzione
di paternitą. ‑ 7. Appendice.
Cap. LXXXII ‑
A. Brandone e E. Gallotti, Identificazione delle fibre tessili....................................
»
1283
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Classificazione delle
fibre tessili. ‑ 3. Metodologie di indagine. ‑ 3.1. Tessuti. ‑ 3.1.1. Determinazioni non distruttive
sui tessuti a navetta. ‑ 3.1.2. Determinazioni non distruttive sui tessuti a maglia. ‑ 3.2. Filati. ‑ 3.2.1.
Valutazioni non distruttive sui filati. ‑ 4. Le fibre. ‑ 4.1. Esame delle fibre. ‑ 4.1.1. Analisi non distruttive.
‑ 4.1.2. Metodi non distruttivi che alterano le caratteristiche del reperto. ‑ 4.1.3. Metodi distruttivi.
- 5. Esami particolari. ‑ 6. Conclusioni.
Cap. LXXXIII ‑ A. Brandone,
Identificazione delle tracce di sparo
» 1297
Sommario: 1. Considerazioni generali. ‑ 2. Formazione
e natura dei residui dello sparo. Loro rivelazione. ‑ 3. Effettuazione del prelievo. ‑ 4. Metodologie
chimico‑fisiche di analisi dei residui di sparo. ‑ 4.1. Tecniche per la rivelazione dei residui di sparo organici.
‑ 4.2. Tecniche per la rivelazione dei residui di natura inorganica. ‑ 5. Scelta del metodo di analisi ed aspetti
valutativi dei risultati delle analisi.
Cap. LXXXIV ‑
C. Proietti, L'identificazione delle
scritture ........................................................... » 1321
Sommario: 1. Scritture a mano. ‑ 2. Metodo di analisi.
‑ 3. Variazioni della scrittura. ‑ 4. Falsificazione, artificiositą e autofalsificazione. ‑ 5. Saggi di
scrittura. ‑ 6. Confronti e giudizio di identitą. ‑ 7. Scritture a macchina e a stampa. ‑ 8. Sistemi automatici
di archiviazione e ricerca di documenti oggetto di indagini grafiche.
Appendice
iconografica....................................................... »................................................................... 1331
Indice analitico » 1367
INDICE SOMMARIO DEL VOLUME III
Autori del volume terzo ...........................................................................................
pag.
v
Indice generale del Trattato .....................................................................................
»
ix
Indice sommario del
volume terzo .............................................................................
» xix
Nota del Curatore
.........................................................................................................
» xxix
Parte Ottava
PATOLOGIA
SPECIALE DI RILIEVO FORENSE
Cap. LXXXV ‑ I. Pitzorno,
Aspetti di semeiotica fisica nel vivente
» 1
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. Asimmetrie corporee, muscolatura, tono e trofismo
muscolare. ‑ 3. Mobilitą. ‑ 4. Motilitą. ‑ 5. Dolore. ‑ 6. Deambulazione. ‑ 7. Epilogo.
Cap. LXXXVI ‑ A. Fileni,
Diagnostica per immagini in medicina legale
» 33
Sommario: 1. Premessa: Radiologia e Medicina Legale. ‑
2. Metodiche diagnostiche tradizionali. ‑ 3. Traumatologia forense. ‑ 4. Nuove metodiche. ‑ 4.1. Tomografia
computerizzata. ‑ 4.2. Ecografia. ‑ 4.3. Risonanza magnetica. ‑ 5. Scelta di metodica diagnostica sui principali
quesiti infortunistici e medico legali.
Cap. LXXXVII ‑ F. Paribello
e S. Montaldo, Il sopralluogo
giudiziario »
51
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Ispezione giudiziaria.
‑ 3. Esame di tracce e di macchie di sangue o di altro materiale biologico. ‑ 4. Esame del cadavere. ‑
5. Conclusioni.
Cap. LXXXVIII ‑
L. Varetto e C. Torre, L'autopsia giudiziaria e il riscontro diagnostico
» 67
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Attrezzatura per
autopsie. ‑ 3. Esame degli indumenti e svestizione del cadavere. ‑ 4. Esame esterno del cadavere denudato.
‑ 5. Prelievi da effettuare durante l'esame esterno. ‑ 5.1. Macchie di sangue e sperma. ‑ 5.2. Residui
di sparo. ‑ 5.3. Altre tracce. ‑ 6. Indagini radiologiche. ‑ 7. Sezione. - 8. Esame del feto e del neonato.
‑ 9. Prelievi durante la sezione cadaverica. ‑ 10. Protocollo di autopsia. ‑ 11. Appendice ‑
Testo della circolare Fani.
Cap. LXXXIX ‑ R. Cecchi
e D. Marchetti, Istopatologia
forense pag. 103
Sommario: 1. Il Laboratorio di Istopatologia forense. ‑
1.1. Preparazione di un campione per lo studio al microscopio ottico (MO). - 1.1.1. Raccoltasmistamento. ‑ 1.1.2.
Fissazione. – 1.1.3./1.1.4. Inclusione‑preparazione delle sezioni alla colorazione. – 1.1.5./1.1.6. Colorazioni
comuni e speciali ‑ montaggio dei vetrini. ‑ 1.2. MO e sue finalitą. ‑ 1.3. Immunoistochimica. ‑
1.4. Ibridizzazione in situ. ‑ 1.5. Estrazione del DNA dai tessuti. - 1.6. La microfotografia al MO. ‑ 1.7. Metodi
di conservazione degli organi (Metodo di Kaiserling e Piastinazione). ‑ 1.8. Il microscopio elettronico e sue finalitą.
– 1.8.1. Allestimento preparati per la Microscopia Elettronica a Trasmissione. ‑ 1.8.2.
Allestimento preparati per la Microscopia Elettronica
a Scansione. ‑ 1.8.3. Microanalisi a raggi X. ‑ 1.8.4. Immunoelettromicroscopia. ‑ 2. Processi patologici:
la risposta della cellula allo stimolo patogeno (diagramma). ‑ 3. Il Sistema Nervoso. ‑ 3.1. Alterazioni microscopiche
del Sistema Nervoso Centrale nelle lesioni traumatiche. ‑ 3.1.1. Danno cerebrale primitivo (Contusione cerebrale, Danno
Assonale Diffuso). ‑ 3.1.2. Complicanze secondarie al trauma (Edema cerebrale, Danno ipossico, Infarto cerebrale).
‑ 3.1.3. Emorragie intracraniche (subdurali, intraparenchimali). ‑ 3.2. Aspetti microscopici degli emboli
cerebrali (e. adiposa, e. gassosa, microemboli settici). ‑ 3.3. Microtrombi. ‑ 3.4. Alterazioni microscopiche
a carico dei vasi cerebrali (aneurismi, necrosi acidofila, vasculiti). ‑ 3.5. Alterazioni post‑traumatiche dell'Ipofisi.
‑ 4. Il Sistema Scheletrico. ‑ 4.1. L'identificazione dell'etą attraverso l'esame microscopio del tessuto
osseo. ‑ 5. La Cute. ‑ 5.1. Le lesioni d'arma
da fuoco. ‑ 5.1.1. Foro d'entrata (azione meccanica diretta del proiettile, azione accessoria dell'esplosione del
colpo, tecniche di individuazione dei residui dello sparo). ‑ 5.1.2. Foro d'uscita. ‑ 5.1.3. Problemi di diagnosi
differenziale. ‑ 5.2. Alterazioni cutanee da calore e da passaggio di elettricitą (Lesioni da elettricitą
del tessuto muscolare. La metallizzazione. Lesioni vitali. Diagnosi differenziale). ‑ 5.3. Le lesioni cutanee da freddo.
‑ 5.4. Le lesioni cutanee da laccio nell'impiccamento. ‑ 5.5. I segni di agopuntura. ‑ 5.6. Alterazioni
cutanee correlate al processo di mummificazione. ‑ 6. Il cuore. ‑ 6.1. Necrosi ischemica del miocardio. ‑
6.2. Alterazioni del sistema di conduzione e di innervazione cardiaca. ‑ 6.3. Complicanze cardiovascolari dei traumi
chiusi del torace. ‑ 6.4. Miocarditi. ‑ 6.5. Aspetti microscopici delle cardiomiopatie (Cocaino‑correlate,
Alcool‑etilico associate, Aritmogena del ventricolo destro, Ipertrofica). ‑ 6.6. Alterazioni correlate a farmaci,
a sostanze stupefacenti ed a sostanze tossiche inorganiche. ‑ 7. Il Polmone. ‑ 7.1. Alterazioni correlate alle
asfissie meccaniche violente. ‑ 7.2. Le embolie polmonari (e. adiposa, e. di midollo osseo, e. da solfato di bario,
e. da silicone, e. gassosa, e. da liquido amniotico, e. megariocitaria, e. di tessuti). - 7.3. Il polmone nello shock
allergico. ‑ 7.4. Il polmone fetale e del prematuro. ‑ 7.5. Alterazione correlata a farmaci, a sostanze stupefacenti
ed a sostanze tossiche inorganiche. ‑ 7.6. Le modificazioni postmortali. ‑ 8. Il fegato. ‑ 8.1.
Alterazioni correlate a farmaci, a sostanze stupefacenti ed a sostanze tossiche. ‑ 8.2. Le modificazioni postmortali.
‑ 9. L'apparato gastrointestinale. ‑
9.1. Lesioni da calore. ‑ 9.2. Alterazioni correlate a farmaci ed a sostanze tossiche. ‑ 10. Utero, ovaie,
placenta. ‑ 11. Il Rene, ‑ 11.1. Rene da shock. ‑ 11.2. Alterazioni correlate a farmaci, a sostanze stupefacenti
ed a sostanze tossiche. ‑ 11.3. Le modificazioni postmortali.
Cap. XC ‑ M. Bacci, La morte improvvisa............................................................................
pag. 321
Sommario: 1. Definizione. ‑ 2. La diagnosi medico‑legale.
- 3. Le cause. ‑ 4. Morte improvvisa nell'infanzia e nell'adolescenza. ‑ 4.1. Sudden infant death syndrome. ‑
4.2. La morte improvvisa non SIDS. ‑ 4.2.1. Cause cardiovascolari. ‑ 4.2.2. Cause infettive. ‑ 4.2.3.
Asma bronchiale ed epilessia. ‑ 5. La morte improvvisa in etą adulta. ‑ 5.1. La patologia cardiaca. ‑ 5.1.1.
Morte aritmologica. ‑ 5.1.2. Morte da insufficienza meccanica. ‑ 5.1.3. Morte improvvisa ed esercizio fisico.
‑ 5.2. Morte improvvisa da cause vascolari periferiche. ‑ 5.2.1. Le ostruzioni arteriose e venose. ‑
5.2.2. Le discontinuazioni vasali. ‑ 5.2.2.1. Gli aneurismi aortici. ‑ 5.2.2.2. Le emorragie intracraniche.
‑ 5.3. La patologia encefalica. ‑ 5.3.1. Le meningo‑encefaliti. ‑ 5.3.2. Tumori intracranici..
‑ 5.3.3. L'epilessia. ‑ 5.4. La patologia del tratto respiratorio. ‑ 5.4.1. Le infezioni. ‑ 5.4.2.1
tumori maligni. ‑ 5.4.3. Asma bronchiale. ‑ 5.5. La patologia del tratto gastroenterico. ‑ 5.5.1. Le peritoniti.
‑ 5.5.2. La pancreatite necrotico‑emorragica. ‑ 5.5.3. L'infarto mesenterico. ‑ 5.5.4. Le gastroenterorragie.
‑ 6. L'emoperitoneo. ‑ 7. La patologia disendrocrina
e dismetabolica.
Cap. XCI ‑
G. Polidori e V. Currņ, La morte improvvisa nell'infanzia: il punto di vista
clinico
» 377
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Definizione. ‑
3. Storia. ‑ 4. Epidemiologia. ‑ 5. Posizione prona. ‑ 6. Gruppi a rischio. ‑ 7. Fisiopatologia.
‑ 7.1. Ipotesi di un alterato controllo cardiorespiratorio. ‑ 7.1.1. Pattern respiratori. ‑ 7.1.2.
Sensibilitą dei chemocettori. ‑ 7.1.3. Reazione di risveglio. ‑ 7.2. Regolazione termica. ‑ 7.3. Controllo
cardiaco. - 7.4. Infezioni. ‑ 8. Anatomia patologica. ‑ 9. Interventi di prevenzione. ‑ 10. Monitoraggio
domiciliare. ‑ 11. Supporto alle famiglie.
Cap. XCII ‑
R. Schiavi, Primi rudimenti di armi,
munizioni, balistica, esplosivi
»
395
Sommario: 1. Armi. ‑ 1.1. Qualche accenno alla Legge.
‑ 1.2. Definizioni. ‑ 1.2.1. Armi antiche. ‑ 1.2.2. Armi ad avancarica. ‑ 1.2.3. Armi a retrocarica.
‑ 1.2.3.1. Armi a caricamento successivo. ‑ 1.2.3.2. Armi a ripetizione. ‑ 1.2.3.2.1. Armi a ripetizione
ordinaria. ‑ 1.2.3.2.2. Armi a ripetizione semiautomatica. ‑ 1.2.3.2.3. Armi a ripetizione automatica. ‑
1.3. La rigatura. ‑ 1.3.1. Armi con 4 righe destrorse. ‑ 1.3.2. Con 5 righe destrorse. ‑ 1.3.3. Con 6 righe
destrorse. ‑ 1.3.4. Con 7 righe destrorse. ‑ 1.3.5. Con 8 righe destrorse. ‑ 1.3.6. Con 10 righe destrorse.
‑ 1.3.7. Con 12 righe destrorse. ‑ 1.3.8. Con 16 righe destrorse. ‑ 1.3.9. Con 20 righe destrorse.
- 1.3.10. Con 22 righe destrorse. ‑ 1.3.11. Con 4 righe sinistrorse. ‑ 1.3.12. Con 5 righe sinistrorse. ‑
1.3.13. Con 6 righe sinistrorse. ‑ 1.3.14. Con 8 righe sinistrorse. ‑ 1.4. Armi clandestine. ‑ 1.5.
Parti d’armi. ‑ 1.6. Tecnica costruttiva. Sistemi di chiusura. ‑ 1.7. Armi corte. ‑ 1.7.1. Brevi note
sui revolver. ‑ 1.7.2. Pistole semiautomatiche. ‑ 1.7.3. Caratteristiche principali di un'arma da difesa.
‑ 2. Munizioni. ‑ 2.1. Cartucce per armi rigate. ‑ 2.2. Cartucce per armi ad anima liscia. ‑ 2.2.1.
Il bossolo. ‑ 2.2.2. La borra. - 2.2.3.1 proiettili. ‑ 2.2.3.1. Dimensione dei pallini. ‑ 2.3. Il calibro
delle cartucce. ‑ 2.3.1. Calibri delle armi rigate. ‑ 2.3.2. Calibri delle armi ad anima liscia. ‑
2.3.3. Esatta definizione del calibro. ‑ 2.2.4. Cartucce detenibili. - 2.2.5. Classifica. ‑ 2.2.6. Simboli. ‑
3. Residui di sparo. ‑ 3.1. Ricerca dei residui. ‑ 3.2. Distanze di sparo ravvicinate. ‑ 4. Cenni di balistica
interna. ‑ 4.1. Definizione. ‑ 4.2. Combustione della carica e moto del proiettile. - 5. Cenni di balistica interna.
‑ 5.1. Definizione. ‑ 5.2. Elementi che influenzano la traiettoria. ‑ 5.3. Elementi della traiettoria.
‑ 5.4. Tavole di tiro. ‑ 6. Esami comparativi. ‑ 6.1. Metodologia. ‑ 6.2. Normale procedura. ‑
6.3. Identificazione di un'arma. ‑ 7. Esplosivi. ‑ 7.1. Generalitą. ‑ 7.2. Forme della reazione esplosiva.
‑ 7.2.1. Deflagrazione. ‑ 7.2.2. Detonazione. ‑ 7.3. Innescamento. ‑ 7.4.Classifica in base all'impiego.
‑ 7.4.1. Esplosivi di lancio. ‑ 7.4.1.1. Polveri infumi. ‑ 7.4.1.2. Polveri nere. ‑ 7.5. Esplosivi
di scoppio. ‑ 7.6. Esplosivi d'innesco. ‑ 7.6.1. Detonatori. ‑ 7.6.2. Capsule. ‑ 7.7. Esplosivi industriali.
Categorie. ‑ 7.8. Artifici e manufatti esplosivi. ‑ 7.8.1. Micce a lenta combustione. ‑ 7.8.2. Micce detonanti.
‑ 7.8.3. Fuochi artificiali. ‑ 7.8.4. Giocattoli pirici. ‑ 7.9. Esplosivi «Home made». ‑ 7.10. Tipi
di esplosioni. ‑ 7.11. Individuazione dell'esplosivo detonato. ‑ 7.12. Sistemi di analisi. ‑ 7.13. Quantitą
di esplosivo detonato. ‑ 7.14. Danni alle persone.
Cap. XCIII ‑
L. Varetto e C. Torre, Le lesioni da arma da fuoco................ pag.
469
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Effetti del colpo d'arma da fuoco a proiettile
unico sul corpo umano. ‑ 2.1. Foro d'ingresso. ‑ 2.2. Tramite. ‑ 2.3. Foro d'uscita. ‑ 2.4. Nicchia
terminale. - 2.5. Tragitti a semicanale. ‑ 2.6. Effetti secondari dei colpi esplosi a distanza ravvicinata. ‑
2.7. Effetti del colpo esploso a contatto. ‑ 2.8. Lesioni dello sparatore. ‑ 3. Effetti del colpo d'arma da fuoco
a munizione spezzata. ‑ 3.1. Foro o fori d'ingresso. ‑ 3.2. Tramiti. ‑ 3.3. Fori d'uscita o nicchie terminali.
‑ 3.4. Tragitti a semicanale. ‑ 3.5. Effetti secondari dei colpi esplosi a distanza ravvicinata. ‑
3.6. Effetti dei colpi esplosi a contatto. ‑ 3.7. Lesioni dello sparatore. ‑ 4. L'identificazione dell'arma in base alle lesioni. ‑ 5. L'orientamento dei tramiti. ‑ 6. La distanza di sparo. ‑ 7. La diagnosi medico‑legale
differenziale tra suicidio, omicidio e fatto accidentale. ‑ 8. La posizione della vittima al momento del ferimento.
‑ 9. La causa della morte, il tempo di sopravvivenza e la possibilitą di compiere atti coordinati nelle ferite
d'arma da fuoco. ‑ 10. Lesioni da proiettili ad alta velocitą. ‑ 11. Lesioni da uso di silenziatore. ‑
12. Lesioni da armi particolari. ‑ 13. Processi riparativi e cicatrici.
Cap. XCIV ‑
S. Merli, Le asfissie meccaniche violente................................................. » 501
Sommario: 1. Definizione. ‑ 2. Il decorso del processo asfittico. ‑ 3.
Reviviscenza. ‑ 4. Quadri generici di asfissia. ‑ 5. Reperti istologici. ‑ 6. Reperti ultrastrutturali.
‑ 7. Reperti biochimici. ‑ 8. Soffocamento. ‑ 8.1. Definizione. ‑ 8.2. Meccanismo asfittico.
‑ 8.3. Esame necroscopico. ‑ 8.4. Dinamica. ‑ 9. Strozzamento. ‑ 9.1. Definizione. ‑ 9.2.
Meccanismo asfittico. ‑ 9.3. Esame necroscopico. ‑ 9.4. Dinamica. ‑ 10. Strangolamento. ‑ 10.1. Definizione.
‑ 10.2. Meccanismo asfittico. ‑ 10.3. Esame necroscopico. ‑ 10.4. Dinamica. ‑ 10.5. Diagnosi differenziale.
‑ 11. Impiccamento. ‑ 11.1. Definizione. ‑ 11.2. Meccanismo asfittico. ‑ 11.3. Esame necroscopico
(segni esterni). ‑ 11.4. Esame necroscopico (segni interni). ‑ 11.5. Dinamica. - 11.6. Diagnosi differenziale.
‑ 12. Le asfissie da aspirazione: il problema definitorio. ‑ 12.1. Sommersione interna. ‑ 12.1.1. Definizione.
‑ 12.1.2. Meccanismo asfittico. ‑ 12.1.3. Esame necroscopico. ‑ 12.1.4. Dinamica. - 12.2. Intasamento. ‑
12.2.1. Definizione. ‑ 12.2.2. Meccanismo asfittico. ‑ 12.2.3. Dinamica. ‑ 12.2.4. Esame necroscopico e
diagnosi differenziale. - 13. Compressione del torace. ‑ 13.1. Definizione. ‑ 13.2. Meccanismo asfittico. ‑
13.3. Esame necroscopico. ‑ 13.4.
Cap. XCV ‑ M. Vitali,
La morte connessa all'attivitą sessuale
pag.
551
Sommario: 1. Introduzione.
‑ 2. La morte naturale. ‑ 3. La morte accidentale. ‑ 4.
L'omicidio. ‑ 5. Raccomandazioni tecniche.
Cap. XCVI ‑
G. Arcudi, Le lesioni d'arma bianca ..........................................................
»
561
Sommario: 1. Definizione delle armi bianche. ‑ 2. Classificazione delle armi
bianche. ‑ 2.1. Armi di punta. ‑ 2.2. Armi di taglio. ‑ 2.3. Armi di punta e taglio. ‑ 2.4. Fendenti.
‑ 3. Meccanismo lesivo delle armi bianche. ‑ 4. Metodologia dell'indagine per le lesioni da arma bianca: criterio
topografico, criterio di contiguitą, criterio della dinamica lesiva, criterio della capacitą lesiva. ‑ 5. Classificazione
delle lesioni d'arma bianca. ‑ 5.1. Le ferite da punta. ‑ 5.1.1. Caratteristiche delle ferite da punta: dimensioni
della ferita, morfologia del foro d'ingresso, il tramite, morfologia del foro d'uscita. ‑ 5.1.2. Diagnosi differenziale
tra omicidio, suicidio e accidente. ‑ 5.2. Ferite da taglio. ‑ 5.2.1. Caratteri generali delle ferite da taglio:
margini, angoli, pareti e fondo delle ferite da taglio, la forma delle ferite da taglio, la dimensione della ferita,
codette. ‑ 5.2.2. Diagnosi differenziale tra omicidio, suicidio e accidente. ‑ 5.3. Ferite da punta e taglio.
‑ 5.3.1. Caratteri generali: tipologia delle ferite e caratteri dell'arma. ‑ 5.3.2. Diagnosi differenziale
tra omicidio, suicidio ed accidente. ‑ 5.4. Ferite da fendente. ‑ 5.4.1. Diagnosi differenziale fra omicidio,
suicidio, accidente. ‑ 5.5. Impalamento. ‑ 5.6. Scannamento. ‑ 5.6.1. Diagnosi differenziale tra omicidio,
suicidio e accidente. ‑ 6. Depezzamento del cadavere.
Cap. XCVII ‑
A. Dell’Erba, C.P. Campobasso, A.S.
Dell’Erba, L’annegamento e la morte nell’acqua » 583
Sommario: Premessa ‑ 1. Definizione. ‑ 2. La
sindrome asfittica dell'annegato. ‑ 3. Fisiopatologia dell'annegamento. ‑ 4. Elementi di diagnostica medico‑legale.
‑ 5. Il laboratorio medico‑legale. ‑ 6. Morte in acqua. ‑ 7. Morte in vasca da bagno. ‑ 8. Modificazioni
tanatologiche. ‑ 9. Indagine medico‑legale.
Cap. XCVIII ‑
D. Marchetti e S. Baccarini, Aspetti medico legali degli incidenti subacquei
» 651
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Cenni di fisica dei gas. ‑ 3. Fisiopatologia
dell'uomo immerso. ‑ 3.1. Immersione in apnea. ‑ 3.2. Immersione con ARA e cenni di immersione con ARO. ‑
4. L'indagine medico‑legale.
Cap. XCIX ‑ G.
Umani Ronchi e A. Grande,
I grandi traumatismi
» 685
Sommario: 1. Premessa. ‑ 2. Precipitazione. ‑
3. Schiacciamento. ‑ 4. Incidenti del traffico. ‑ 4.1. Incidenti del traffico aereo. ‑ 4.2. Incidenti
del traffico marittimo, fluviale, lacustre. ‑ 4.3. Incidenti del traffico terrestre. ‑ 4.4. Problemi diagnostici
dell'investimento. ‑ 4.5. Lesioni degli occupanti un autoveicolo. ‑ 4.6. Lesioni del motociclista e del ciclista.
‑ 5. Esplosioni.
Cap. C ‑ G. Pierucci, Lesivitą elettrica ...................................................................
» 735
Sommario: 1. Lesivitą elettrica. ‑ 1.1. Lesivitą
elettrica industriale. ‑ 2. Effetti dannosi dell'energia elettrica. ‑ 3. Elettrocuzione in ambito sanitario.
‑ 4. Lesivitą elettrica atmosferica.
Cap. CI ‑ S. Del Vecchio, Lesioni da energia termica .....................................
pag. 755
Sommario: 1. Generalitą e classificazione. ‑ 2. Lesioni da calore. ‑ 3.
Le ustioni: definizione e meccanismo del danno termico. ‑ 4. Classificazione delle ustioni. ‑ 5. Valutazione dell'estensione
dell'ustione. ‑ 6. La malattia da ustione. ‑ 7. L'esame
necroscopico nei cadaveri ustionati. ‑ 8. Gli aspetti istologici. ‑ 9. Colpo di sole. ‑ 10. Colpo di calore.
‑ 11. Collasso da calore. ‑ 12. Crampo da calore. ‑ 13. Lesione da freddo. ‑ 14. Lesioni da bagno
freddo. ‑ 15. Perfrigerazioni. ‑ 16. Assideramento. ‑ 17. Congelamento.
Cap. CII ‑ M. Marigo, L. Lunardi e S. Del Vecchio, Lesioni e morte nel bambino maltrattato
» 783
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Classificazione degli
abusi. ‑ 2.1. Abuso fisico. ‑ 2.2. Abuso sessuale. ‑ 2.3. Abuso psicologico. ‑ 2.4. Trascuratezza.
‑ 2.5. Sindrome di Munchansen per procura.
Cap. CIII - G.L.
Marella, La diagnosi di congiunzione carnale violenta
»
807
Sommario: 1. Premessa. ‑ 2. La visita medica della vittima di congiunzione carnale.
‑ 2.1. L'anamnesi. ‑ 2.2. L'esame obiettivo generale. ‑ 2.3. L'esame obiettivo locale. ‑ 3. La
visita medica del presunto aggressore. ‑ 4. Gli esami di laboratorio. ‑ 5. La determinazione dell'epoca della
violenza carnale. ‑ 6. Le false violenze sessuali.
Cap. CIV ‑
P. Ricci, L’aborto criminoso ........................................................................... » 841
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Aborto e acceleramento
del parto. ‑ 3. L'interruzione delittuosa della
gravidanza. ‑ 3.1. Aborto doloso. ‑ 3.2. Aborto e acceleramento del parto di natura preterintenzionali. ‑
3.3. Aborto e acceleramento del parto di natura colposa. ‑ 3.4. Morte o lesione in conseguenza dell'interruzione di
gravidanza. ‑ 4. Accertamenti medico-legali.
Cap. CV ‑ P.
Fucci e G.L. Marella, I traumi cranici .......................................... » 853
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Le lesioni del cuoio
capelluto. ‑ 3. Le fratture craniche. ‑ 3.1. Etiologia. ‑ 3.2. Caratteristiche anatomiche e biomeccaniche
del cranio. ‑ 3.3. Meccanismo patogenetico delle fratture craniche nell'adulto. ‑ 3.4. Fratture craniche nel neonato.
‑ 3.5. Segni indiretti di frattura cranica.
Cap. CV1 ‑
R. Vagnozzi, I traumi encefalici ...................................................................
» 885
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Classificazione dei traumi. ‑ 2.1. Il
trauma cranico lieve. ‑ 2.2. Il trauma cranico moderato. ‑ 2.3. Il trauma cranico grave. ‑ 3. Biomeccanica.
‑ 3.1. Lesioni specifiche. ‑ 4. Fisiopatologia. ‑ 5. Flusso ematico cerebrale. ‑ 5.1. Autoregolazione.
‑ 5.2. Fattori che influenzano il flusso. ‑ 5.3. Effetto dei traumi sul flusso. ‑ 5.4. Traumi gravi
e flusso. ‑ 5.5. Danno da radicali liberi. ‑ 5.6. Barriera emato‑encefalica. ‑ 6. L'ipertensione endocranica post‑traumatica. ‑ 6.1. Pressione
di perfusione cerebrale. ‑ 6.2. Conseguenze dell'ipertensione endocranica. ‑ 7. Edema cerebrale. ‑ 7.1.
Edema vasogenico. ‑ 7.2. Edema cellulare. ‑ 7.3. Il rigonfiamento cerebrale. ‑ 8. Danno assonale diffuso.
‑ 9. Contusioni cerebrali. ‑ 10. Ernie cerebrali. ‑ 10.1. Ernia sub‑falcale. ‑ 10.2. Ernie transtentoriali.
‑ 10.3. Ernia transforaminale. ‑ 11. Gli ematomi intracranici. ‑ 11.1. Ematoma epidurale. ‑ 11.2.
Ematoma sottodurale acuto. ‑ 11.3. Emorragia sub‑aracnoidea post‑traumatica. ‑ 11.4. Emorragia intraventricolare
post‑traumatica. ‑ 11.5. Ematomi intracerebrali, ‑ 12. Accertamenti diagnostici. ‑ 13. La prognosi
del trauma cranico grave. ‑ 13.1. Effetto dell'etanolo sui traumatizzati. ‑ 14. Ematoma sottodurale cronico. ‑
15. Le complicanze extracraniche nei traumi cranici gravi.
Cap. CVII ‑ R. Formisano, Gli esiti sensitivo‑motori
dei traumi cranio‑encefalici
. pag. 935
Sommario: 1. Epidemiologia e classificazione. ‑ 2. Incidenza e prevalenza. -
3. Prevenzione. ‑ 4. Classificazione. ‑ 5. Indici di gravitą. ‑ 6. Neuropatologia. ‑ 7. Fattori
prognostici del trauma cranico. ‑ 8. Scale di valutazione del traurnatizzato cranico. ‑ 9. Il trauma cranico lieve.
‑ 10. La sindrome post‑traumatica. ‑ 11. Il trauma cranico moderato. ‑ 12. Il trauma cranico grave.
‑ 13. Esiti neuromotori e neurosensoriali. ‑ 14. L'epilessia
post‑traumatica. ‑ 15. Complicanze tardive del trauma cranico. ‑ 15.1. Idrocefalo post‑traumatico.
‑ 15.2. La fistola carotido‑cavernosa post‑traumatica. - 15.3. La stenosi tracheale. ‑ 15.4. Le ossificazioni
para‑articolari nel paziente post‑comatoso.
Cap. CVIII ‑
G.A. Carlesimo e C. Caltagirone,
Gli esiti cognitivi dei traumi cranio‑encefalici » 1001
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. La sindrome post‑concussiva.
‑ 3. Disturbi neuropsicologici nel trauma cranico moderato‑grave. ‑ 3.1. Disturbi della personalitą
post‑traumatici. ‑ 3.2. Disturbi attentivi post‑traumatici. ‑ 3.3. Disturbi di memoria post‑traumatici.
‑ 3.4. Altri disturbi cognitivi post‑traumatici. ‑ 4. Conclusioni.
Cap. CIX ‑
S. Padua e R. Padua, Fratture, lussazioni, distorsioni e loro esiti .....................
» 1027
Sommario: 1. Arto superiore. ‑ 1.1. Articolazione scapolo‑omerale. ‑ 1.2. Scapola. ‑ 1.3. Clavicola.
‑ 1.4. Omero. ‑ 1.5. Articolazione del gomito. ‑ 1.6. Radio e ulna. ‑ 1.7. Articolazione radio‑carpica.
‑ 1.8. Carpo. ‑ 1.9. Mano. ‑ 2. Arto superiore. - 2.1. Articolazione dell'anca. ‑ 2.2. Femore. ‑
2.3. Fratture extracapsulari o laterali. ‑ 2.4. Articolazione del ginocchio. ‑ 2.5. Tibia e perone. ‑ 2.6.
Articolazione tibio‑tarsica. ‑ 2.7. Piede. ‑ 3. Pelvi. ‑ 3.1. Cingolo pelvico. ‑ 3.2. Acetabolo.
Cap. CX ‑ L. Padua
e P. Tonali, Traumi vertebro‑midollari
» 1061
Sommario: 1. Cenni anatomici. ‑ 2. Classificazione
delle lesioni vertebrali. ‑ 3. Approccio diagnostico e terapeutico dell'urgenza. ‑ 3.1. Il primo soccorso.
‑ 3.2. Il Pronto soccorso. ‑ 3.3. Traumi cervicali. ‑ 3.4. Traumi toraco‑lombari. ‑ 3.5.
Traumi sacrali. ‑ 4. Il danno midollare. ‑ 5. Diagnosi strumentale. ‑ 6. Complicanze e sequele a lungo termine.
Cap. CXI ‑
L. Padua e M. Lo Monaco, Lesioni nervose periferiche .............................................
» 1075
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. La sofferenza della fibra nervosa. ‑ 3.
La diagnosi clinica. ‑ 4. La diagnosi neurofisiologica. ‑ 5. I tempi neurofisiologici. ‑ 6. La quantificazione
neurofisiologica del danno e l'utilitą della neurofisiologia nel trattamento. ‑ 7. Nervo accessorio spinale. ‑
8. Nervo frenico. ‑ 9. Nervo dorsale della scapola. ‑ 10. Nervo soprascapolare. ‑ 11. Nervo ascellare
(o circonflesso). ‑ 12. Nervo muscolo‑cutaneo. ‑ 13. Nervo radiale. - 14. Nervo mediano. ‑ 15. Nervo
ulnare. ‑ 16. Plesso brachiale. ‑ 17. Nervo femoro‑cutaneo laterale. ‑ 18. Nervo otturatorio. ‑
19. Nervo le morale. ‑ 20. Nervo sciatico. ‑ 21. Nervo peroneo comune. ‑ 22. Nervo tibiale.
Cap. CXII ‑
F. Crucitti, R. Bellantone e C.P. Lombardi,
Lesioni traumatiche del torace e loro esiti
pag.1097
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Meccanismi di lesione.
‑ 3. Lesioni della parete toracica. ‑ 3.1. Traumi chiusi. ‑ 3.1.1. Fratture e lussazioni dello sterno. ‑
3.1.2. Fratture e lussazioni costali. ‑ 3.1.3. Fratture clavicolari. - 3.1.4. Fratture scapolari. ‑ 3.1.5. Flail
chest. ‑ 3.2. Traumi penetranti. - 3.3. Esiti dei traumi della parete toracica. ‑ 4. Lesioni pleuro‑polmonari.
‑ 4.1. Pneumotorace. ‑ 4.2. Emotorace. ‑ 4.3. Enfisema sottocutaneo e mediastinico. ‑ 4.4. Esiti
dei traumi pleuro‑polmonari. ‑ 5. Lesioni tracheobronchiali. ‑ 5.1. Esiti. ‑ 6. Lesioni del cuore.
‑ 6.1. Traumi penetranti. ‑ 6.2. Traumi chiusi. ‑ 6.2.1. Contusione cardiaca. ‑ 6.2.2. Rottura cardiaca.
‑ 6.2.3. Esiti. ‑ 7. Lesioni traumatiche dell'aorta e dei grossi vasi del torace. ‑ 7.1. Lesioni dell'aorta
toracica. ‑ 7.2. Lesioni dei vasi anonimi. ‑ 7.3. Lesioni dei vasi polmonari. ‑ 7.4. Lesioni della
vena azygos. ‑ 7.5. Lesioni delle vene cave. ‑ 7.6. Esiti. ‑ 8. Lesioni dell'esofago. ‑ 8.1. Esiti.
‑ 9. Lesioni del diaframma. ‑ 10. Ferite toraco‑addominali.
Cap. CXIII ‑
F. Crucitti, R. Bellantone e C.P. Lombardi,
Lesioni traumatiche dell'addome e loro esiti
» 1127
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Meccanismi di lesione. ‑ 3. Classificazione
delle lesioni addominali. ‑ 4. Aspetti clinico‑diagnostici. ‑ 5. Lesioni della parete addominale. ‑
5.1. Traumi chiusi. ‑ 5.2. Traumi aperti. ‑ 5.3. Esiti. ‑ 6. Lesioni degli organi intraperitoneali. ‑
6.1. Traumi splenici. ‑ 6.1.1. Esiti. ‑ 6.2. Traumi del fegato e delle vie biliari. ‑ 6.2.1. Esiti. ‑
6.3. Traumi dello stomaco. ‑ 6.3.1. Esiti. ‑ 6.4. Traumi del piccolo intestino. - 6.4.1. Esiti. ‑ 6.5. Traumi
del mesentere. ‑ 6.5.1. Esiti. - 6.6. Traumi del colori e del retto. ‑ 6.6.1. Esiti. ‑ 7. Lesioni degli
organi retroperitoneali. ‑ 7.1. Traumi del duodeno. ‑ 7.1.1. Esiti. ‑ 7.2. Traumi del pancreas. ‑
7.2.1. Esiti. ‑ 8. Traumi dei principali vasi addominali. ‑ 8.1. Esiti. ‑ 9. Trauma dell'apparato urinario.
‑ 9.1. Traumi del rene. ‑ 9.1.1. Esiti. ‑ 9.2. Traumi dell'uretere. ‑ 9.2.1. Esiti. ‑ 9.3. Traumi
della vescica. ‑ 9.3.1. Esiti. ‑ 9.4. Traumi dell'uretra. ‑ 9.4.1. Esiti.
Cap. CXIV ‑
P. Cortivo e D. Betti, I traumi del viso e dell'apparato stomatognatico e i loro esiti
» 1164
Sommario: 1. Premesse introduttive. ‑ 2. Lesivitą dell'apparato odontostomatognatico.
‑ 2.1. Traumatologia dentaria. ‑ 3. La lesivitą del viso. ‑ 3.1. Lesivitą dei tessuti molli del volto. ‑
3.2. Lesioni mandibolari. ‑ 3.3. Lesioni del terzo medio del volto. ‑ 3.4. Lesioni della piramide e delle fosse
nasali.
Cap. CXV ‑ E. De Campora e
M. Radici, I traumi cervico-facciali
»
1187
Sommario: 1. Ostruzione. ‑ 2. Liquorrea. ‑ 3. Controllo delle emorragie.
‑ 4. Valutazione delle asimmetrie facciali. ‑ 4.1. Individuazione di aree di crepitazione o di motilitą preternaturale.
‑ 4.2. Alterazioni della motilitą oculare, ecchimosi peri‑orbitarie, enoftalmo, alterazioni del margine orbitario.
‑ 4.3. Asimmetrie delle escursioni mandibolari. ‑ 4.4. Ricerca e valutazione delle ecchimosi della regione
vestibolare e del cavo orale. ‑ 4.5. Allungamento della faccia. ‑ 4.6. Parestesie geniene, labiali inferiori,
mentoniere. ‑ 4.7. Esame radiografico. ‑ 5. Caratteristiche specifiche delle pił comuni fratture maxillo‑facciali.
‑ 5.1. Fratture mandibolari. ‑ 5.2. Fratture del terzo medio della faccia. ‑ 5.3. Frattura del complesso
zigomatico. ‑ 5.4. Fratture del pavimento dell'orbita. ‑ 5.5. Fratture nasali. ‑ 5.6. Fratture naso‑orbito‑etmoidali.
‑ 6. Il trattamento dei traumi maxillo‑facciali. ‑ 7. Traumi laringei. ‑ 7.1. Evoluzione di un trauma
laringo‑tracheale. ‑ 7.2. Diagnosi un trauma laringo‑tracheale. ‑ 7.3. Terapia generale d'urgenza
e trattamento ricostruttivo immediato. ‑ 7.4. Trattamento secondario delle stenosi laringo‑tracheali.
Cap. CXVI ‑
P. Martini, Lesioni oculari e loro esiti............................................................................... pag. 1209
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Palpebre ed apparato lacrimale. ‑ 2.1. I traumi contusivi semplici. ‑ 2.2.
I traumi contusivi da schiacciamento. ‑ 2.3. Traumi contundenti lacero‑contusivi. ‑ 2.4. I traumi perforanti. ‑ 2.5. Ritenzione dei corpi estranei. ‑ 2.6. Traumi da agenti fisici. ‑
2.7. Traumi chimici. ‑ 3. Lesioni del segmento anteriore del bulbo. ‑ 3.1. Congiuntiva. ‑ 3.2. Cornea. ‑
3.3. Iride e corpo ciliare. ‑ 3.4. Ipoema. ‑ 3.5. Corpo ciliare/angolo irido‑corneale. ‑ 3.6.
cristallino. ‑ 3.7. Lesioni chimiche. ‑ 3.8. Lesioni da radiazioni. ‑ 4. Lesioni del segmento posteriore
del bulbo. ‑ 4.1. Traumi contusivi.
‑ 4.2. Traumi perforanti. ‑ 5. Strutture ossee e muscolari. ‑ 5.1. Fratture orbitarie superiori. ‑
5.2. Fratture dell'apice orbitario. ‑ 5.3. Fratture infero‑mediali. ‑ 5.4. Fratture infero‑esterne.
‑ 5.5. Fratture del pavimento. ‑ 6. Alterazione della motilitą oculare nei traumi cranici chiusi.
Cap. CXVII ‑
N.M. Di Luca e G. Bolino, Le malattie metatraumatiche ........................................ » 1229
Sommario: 1.
Inquadramento generale. ‑ 2. L'anemia metaemorragica.
- 3. La sindrome da difficoltą respiratoria acuta dell'adulto. ‑ 4. La ritenzione di corpi estranei. ‑ 5. L'infezione. - 6. La sindrome da «allettamento» e la broncopolmonite
ipostatica. ‑ 7. Esiti di traumatismi del torace. Le cardiopatie post‑traumatiche. ‑ 8. La sindrome
post‑flebitica. ‑ 9. L'insufficienza renale
post‑traumatica e la sindrome da schiacciamento muscolare (crush syndrome o sindrome di Bywaters). ‑ 10. Sequele di traumi psichici (lesivitą da energia
biodinamica). ‑ 11. Le ulcere e le erosioni da stress. ‑ 12. Le disendocrinie metatraumatiche.
Cap. CXVIII ‑ M. Canale
e G. D’Agostino, Le intossicazioni
alimentari
»
1275
Sommario: 1. Definizione e generalitą. ‑ 2. Le intossicazioni
da tossina batterica preformata. ‑ 2.1. Il botulismo. ‑ 2.2. L'intossicazione stafilococcica. ‑ 3.
Le intossicazioni da microorganismi enterotossici. ‑ 3.1. La «traveller's diarrhoea». ‑ 3.2. Il colera. ‑
3.3. Il Clostridium perfringens. ‑ 4. Le intossicazioni da microorganismi enteroinvasivi. ‑ 4.1. L'infezione da
Yersinia. ‑ 4.2. La shigellosi. ‑ 4.3. Le infezioni da Salmonelle. ‑ 4.4. L'infezione da Campylobacter.
‑ 5. Le parassitosi trasmissibili attraverso gli alimenti. ‑ 6. Le tossinfezioni di origine virale. ‑ 7.
Le intossicazioni da micotossine. ‑ 7.1. Le aflatossine. ‑ 7.2. I tricoteceni. ‑ 7.3. Altre micotossine.
‑ 8. Le intossicazioni da additivi alimentari e generi voluttuari. ‑ 8.1. I nitriti. ‑ 8.2. Gli edulcoranti.
‑ 8.3. La liquirizia. ‑ 9. Le intossicazioni alimentari da contaminanti chimici. ‑ 9.1. I metalli pesanti.
‑ 9.2. I radionuclidi. ‑ 9.3. I fitofarmaci. ‑ 9.4. I tossici derivanti dalla lavorazione.
Cap. CXIX ‑ E. Trojsi
e P. Zangani, La frode in medicina
pag.
1293
Sommario: 1. Premessa. ‑ 2. Sistematica e nomenclatura. ‑ 3. Ambiti applicativi
della frode. ‑ 4. Le condotte fraudolente. ‑ 4.1. La simulazione. ‑ 4.2. La dissimulazione. ‑ 4.3.
La esagerazione. ‑ 4.4. La pretestazione. ‑ 4.5. L'autolesionismo. ‑ 5. La diagnosi della frode. ‑
6. La profilassi della frode. ‑ 7. La frode in cardiologia. ‑ 8. Frode ed epatologia. ‑ 9. La frode in oftalmologia.
‑ 10. La frode in ORL. ‑ 11. La frode in dermatologia. ‑ 12. La frode in psichiatria. ‑ 13. La frode
in neurologia. ‑ 14. La frode in nefrourologia. ‑ 15. Frode e medicina legale ‑ La legislazione in
materia di simulazione.
Cap. CXX ‑ C. Ciallella,
I falsi invalidi: le «lacrime amare» della protezione sociale » 1343
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. I presupposti per
la creazione di invaliditą fittizie. ‑ 2.1. L'attivitą certificativa del Medico Curante. ‑ 2.2. Le procedure
interne alle strutture amministrative. ‑ 2.2.1. Le omissioni dell'accertamento diretto. ‑ 2.2.2. Le «compiacenze»
delle strutture collaterali di indagine specialistica. ‑ 2.2.3. La superficialitą nell'analisi documentale. ‑
3. Il punto d'arrivo: la valutazione medico‑legale. ‑ 3.1. L'accertamento dell'invaliditą. ‑ 3.1.1.
Le infermitą plurime. ‑ 3.1.2. Le microinvaliditą. ‑ 3.1.3. Il requisito della permanenza. ‑ 3.1.4. Il contenuto
disfunzionale. ‑ 3.2. L'uso improprio delle tabelle. ‑ 3.2.1. La adulterazione delle procedure analogiche.
‑ 3.2.2. Lo svuotamento delle fasce percentuali. ‑ 3.2.3. Il raggiungimento del «valore soglia». ‑ 3.2.4.
Significato e limiti dello strumento tabellare. ‑ 4. Le responsabilitą degli operatori.
Appendice iconografica » 1379
Indice analitico.............................................................................................................
»
1421
INDICE SOMMARIO
DEL VOLUME IV
Autori del volume quarto.........................................................................................................................
pag. v
Indice generale del Trattato ......................................................................................................................
» ix
Indice
sommario del volume quarto ...........................................................................................................
» xix
Nota
del Curatore .........................................................................................................................................
» xxix
Parte Nona
TOSSICOLOGIA
FORENSE
Cap.
CXXI ‑ S.D. Ferrara, R. Snenghi e M.
Montisci, Veleni e avvelenamenti .........................
»
3
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Principi di farmacotossicologia.
‑ 3. Profilo normativo. ‑ 4. Le indagini in ambito tossicologico forense. ‑ 5. Protocolli di indagine
ed epicrisi.
Cap. CXXII ‑
S.D. Ferrara e L. Tedeschi, La sicurezza di qualitą del laboratorio di tossicologia forense
» 25
Sommario: 1.
Introduzione. ‑ 2. Sicurezza di qualitą. ‑ 2.1. La sicurezza di qualitą «logistico‑organizzativa». ‑
2.1.1. Raccolta del campione. ‑ 2.1.2. Conservazione del campione. ‑ 2.1.3. Catena di custodia. ‑ 2.1.4.
Personale. ‑ 2.1.5. Validazione metodi, registri e manuali tecnici. ‑ 2.1.6. Reagenti, soluzioni e sostanze
di riferimento. ‑ 2.1.7. Trascrizione e trasmissione dei risultati. ‑ 3. Sicurezza e tecnica analitica. ‑
3.1. Obiettivo dell'indagine. ‑ 3.2. Cut‑off. ‑ 3.3. Procedura e tecnica analitica. ‑ 3.3.1.
Biotrasformazione e farmacocinetica delle droghe. ‑ 3.3.2. Caratteristiche dei test di screening. ‑ 3.3.3.
Potenzialitą e limiti della GC/MS. ‑ 4. Sicurezza di controllo. ‑ 5. Sicurezza di interpretazione dei risultati.
Cap. CXXIII ‑
M. Chiarotti e N. De Giovanni,
L’analisi tossicologica dei visceri e dei liquidi biologici » 77
Sommario: 1.
Introduzione. ‑ 2. Raccolta e conservazione del campione biologico. ‑ 3. La preparazione del campione biologico
per l'analisi e la separazione del tossico dalla matrice organica. ‑ 3.1. Veleni gassosi e veleni volatili. ‑
3.2. Veleni inorganici non volatili. ‑ 3.3. Tossici organici non volatili. ‑ 3.3.1. Estrazione liquido‑liquido.
‑ 3.3.2. Estrazione in fase solida. ‑ 3.3.3. Recenti tecnologie di estrazione. ‑ 4. L'analisi
strumentale per l'identificazione ed il dosaggio dei tossici di natura organica. ‑ 4.1. Metodi immunochimici. ‑
4.2. Metodi cromatografici. ‑ 4.2.1. Cromatografia su strato sottile (TLC). ‑ 4.2.2. Gas cromatografia (GC).
‑ 4.2.3. Cromatografia liquida ad alta efficienza (HPLC). ‑ 4.2.4. Cromatografia in fase supercritica (SFC).
‑ 4.3. Elettroforesi. ‑ 4.4. Metodi spettrofotometrici. ‑ 4.4.1. Spettrofotometria nell'Infrarosso
(IR‑FMR). ‑ 4.4.2. Spettrofotometria di fluorescenza. ‑ 4.5. Spettrometria di massa. ‑ 5. Esempi
applicativi. – 5.1. Alcool etilico. ‑ 5.2. Amfetamine. ‑ 5.3. Cannabinoidi. ‑ 5.4. Metadone.
‑ 5.5. Metaboliti degli oppiacei e della cocaina.
Cap. CXXIV ‑ M. Chiarotti e S. Strano-Rossi, La ricerca delle sostanze d’abuso in campioni di capelli
pag. 119
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Farmacocinetica e
meccanismi di accumulo. ‑ 3. Le fasi dell'analisi chimico tossicologica. ‑ 3.1. Raccolta e conservazione
del campione. ‑ 3.2. Decontaminazione. ‑ 3.3. Estrazione degli analiti della cheratina. ‑ 3.3.1. Idrolisi
chimica. ‑ 3.3.2. Estrazione con solventi. ‑ 3.3.3. Digestione enzimatica. ‑ 3.3.4. Analisi strumentali.
‑ tests di screening e metodi di conferma. ‑ 3.3.5. Analisi strumentali dirette. ‑ 4. Problemi analitici,
valutativi e interpretativi. ‑ 5. Sistematica. ‑ 5.1. Cocaina. ‑ 5.2. Oppiacei. ‑ 5.3. Cannabinoidi.
‑ 5.4. Amfetamine. ‑ 5.5. Altri farmaci.
Cap. CXXV ‑ A. Lopez e C. Furnari, Analisi
chimico tossicologica su reperti non biologici » 145
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Fase analitica. ‑
2.1. Descrizione. ‑ 2.2. Apertura del «reperto». ‑ 2.3. Prelievo. ‑ 2.4. Catena di custodia. ‑ 2.5.
Restituzione. ‑ 2.6. Analisi preliminari. ‑ 2.7. Analisi di conferma. ‑ 2.7.1. Spettrofotometria di assorbimento
atomico. ‑ 2.7.2. Spettrofotometria di emissione atomica. ‑ 3. Fase valutativa. ‑ 4. Alcuni ambiti di applicazione.
Cap. CXXVI ‑
F. Centini, Tossici ambientali..................................................................
» 161
Sommario: 1. Profili definitori. ‑ 2. Profili chimico‑tossicologici.
‑ 2.1. Inquinamento atmosferico. ‑ 2.1.1. Ossidi di solfo. ‑ 2.1.2. Aerosol acidi. ‑ 2.1.3. Lo
smog fotochimico. ‑ 2.1.4. Ossidi di azoto. ‑ 2.1.5. Ozono. ‑ 2.1.6. Idrocarburi. ‑ 2.1.7. Benzene.
‑ 2.1.8. Aldeidi. ‑ 2.1.9. Altri tossici gassosi. ‑ 3. Inquinamento del suolo e delle acque. ‑ 3.1.
Organofosforici. ‑ 3.2. Carbammati. ‑ 3.3. Triazine. ‑ 3.4. Piretri e piretrine. ‑ 3.5. Idrocarburi
alogenati (DDT). ‑ 3.6. Altri contaminanti ambientali (clorofenoli, diossine e dibenzofurani, policlorobifenili, metalli).
‑ 4. Profili valutativi.
Cap. CXXVII ‑
M. Palmery e B. Silvestrini, Veleni animali e vegetali sul territorio italiano
» 209
Sommario: 1. Premessa. ‑ 2. Veleni animali. ‑
2.1. Generalitą. ‑ 2.2. Cnidari (Meduse ed Anemoni marini). ‑ 2.3. Molluschi. ‑ 2.3.1. Gasteropodi.
‑ 2.3.2. Lamellibranchi. ‑ 2.3.3. Cefalopodi (Polipi). ‑ 2.4. Echinodermi. ‑ 2.4.1. Echinoidea (Ricci
di mare). ‑ 2.4.2. Holoturoidea (Cetrioli di mare). ‑ 2.5. Pesci. ‑ 2.6. Artropodi. ‑ 2.6.1. Aracnidi
(Ragni, Scorpioni e Zecche). ‑ 2.6.2. Insetti. ‑ 2.7. Rettili. ‑ 3. Veleni vegetali. ‑ 3.1. Generalitą.
‑ 3.2. Thallophyfita (Funghi). ‑ 3.3. Gymnospermae. ‑ 3.4. Angiosperme. ‑ 3.4.1. Loranthaceae.
‑ 3.4.2. Phytolaccaceae. ‑ 3.4.3. Lauraceae. ‑ 3.4.4. Ranunculaceae. ‑ 3.4.5. Rosaceae. ‑
3.4.6. Leguminosae. ‑ 3.4.7. Euphorbiaceae. - 3.4.8. Vitaceae. ‑ 3.4.9. Thymclaeaceae. ‑ 3.4.10. Araliaceae.
‑ 3.4.11. Umbelliferae. ‑ 3.4.12. Apocynaceae. ‑ 3.4.13. Solanaceae. ‑ 3.4.14. Scrophulariaceae.
‑ 3.4.15. Liliaceae. ‑ 3.4.16. Araceae.
Cap. CXXVIII ‑ M. Grilli Caiola, Piante velenose in Italia
pag. 237
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Aconito: Aconitum napellus L. ‑ 3. Belladonna: Atropa belladonna L. ‑ 4. Canapa indiana: Cannabis sativa
L. ‑ 5. Cicuta maggiore: Conium maculatum L. ‑ 6. Cicuta: Cicuta virosa L. ‑ 7. Colchico: Colchicum autumnale L. ‑
8. Digitale: Digitalis purpurea L. ‑ 9. Giusquiamo: Hyoscyamus niger L. ‑ 10. Oleandro: Nerium oleander L. ‑ 11. Papavero da oppio: Papaverum somniferum
L. ‑ 12. Stramonio: Datura stramonium L. ‑ 13. Ricino: Ricinus communis L. ‑ 14. Tasso: Taxus baccata L. ‑ 15.
Veratro bianco o Veratrum album L. e
Veratro nero o Veratrum nigrum L.
Cap. CXXIX ‑
L. Cima e A. Tombolini, Biotrasformazione e cinetica delle principali sostanze stupefacenti e psicotrope »
267
Sommario: Introduzione. ‑ 1. Stimolanti del sistema
nervoso centrale. ‑ 1.1. Amfetamine. ‑ 1.1.1. Chimica. ‑ 1.1.2. Biotrasformazione. ‑ 1.1.3. Profilo
cinetico. ‑ 1.1.3.1. Assorbimento. ‑ 1.1.3.2. Cinetica plasmatica. - 1.1.3.3. Escrezione. ‑ 1.2. Derivati
delle amfetamine (MDA, MDMA e MDEA). ‑ 1.2.1. Chimica. ‑ 1.2.2. Biotrasformazione. ‑ 1.2.3. Profilo cinetico.
‑ 1.3. Cocaina. ‑ 1.3.1. Chimica. ‑ 1.3.2. Biotrasformazione. - 1.3.3. Interazioni metaboliche della cocaina
con alcoli. ‑ 1.3.4. Profilo cinetico. ‑ 1.3.4.1. Assorbimento. ‑ 1.3.4.2. Cinetica plasmatica. ‑
1.3.4.3. Escrezione. ‑ 2. Allucinogeni. ‑ 2.1.1.S.D. (Lysergic Saure Dietilamid). ‑ 2.1.1. Chimica. ‑
2.1.2. Biotrasformazione. ‑ 2.1.3. Profilo cinetico. ‑ 2.1.3.1. Assorbimento. ‑ 2.1.3.2. Cinetica plasmatica.
‑ 2.1.3.3. Escrezione. ‑ 3. Cannabinoidi. ‑ 3.1. Chimica del Δ9‑THC. ‑ 3.2. Biotrasformazione
del Δ9‑THC. ‑ 3.3. Profilo cinetico del Δ9‑THC. ‑ 3.3.1. Assorbimento. ‑ 3.3.2.
Cinetica plasmatica. ‑ 3.3.3. Escrezione. ‑ 4. Oppiacci ed oppioidi. ‑ 4.1. Eroina. ‑ 4.1.1. Chimica.
‑ 4.1.2. Biotrasformazione. ‑ 4.1.3. Profilo cinetico. ‑ 4.1.3.1. Assorbimento. ‑ 4.1.3.2. Cinetica
plasmatica. ‑ 4.1.3.3. Escrezione. ‑ 4.2. Morfina. ‑ 4.2.1. Chimica. ‑ 4.2.2. Biotrasformazione.
‑ 4.2.3. Profilo cinetico. ‑ 4.2.3.1. Assorbimento. ‑ 4.2.3.2. Cinetica plasmatica. ‑ 4.2.3.3. Escrezione.
‑ 4.3. Codeina. ‑ 4.3.1. Chimica. ‑ 4.3.2. Biotrasformazione. ‑ 4.3.3. Profilo cinetico. ‑ 4.3.3.1.
Assorbimento. ‑ 4.3.3.2. Cinetica plasmatica. ‑ 4.3.3.3. Escrezione. ‑ 4.4. Bupremorfina. ‑ 4.4.1.
Chimica. ‑ 4.4.2. Biotrasformazione. ‑ 4.4.3. Profilo cinetico. ‑ 4.4.3.1. Assorbimento. ‑ 4.4.3.2.
Cinetica plasmatica. ‑ 4.4.3.3. Escrezione. ‑ 4.5. Metadone. ‑ 4.5.1. Chimica. ‑ 4.5.2. Biotrasformazione.
‑ 4.5.3. Profilo cinetico. ‑ 4.5.3.1. Assorbimento. ‑ 4.5.3.2. Cinetica plasmatica. ‑ 4.5.3.3.
Escrezione. ‑ 5. Etanolo. ‑ 5.1. Chimica. ‑ 5.2. Biotrasformazione. ‑ 5.3. Profilo cinetico. ‑
5.3.1. Assorbimento. ‑ 5.3.2. Cinetica plasmatica. ‑ 5.3.3. Escrezione.
Cap. CXXX ‑ P. Tappero, La morte per intossicazione acuta da stupefacenti e da alcool
» 335
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. La morte da eroina.
‑ 3. Le morti da metadone. ‑ 4. Le morti da cocaina. ‑ 5. La morte da derivati amfetaminici. ‑
6. La morte per intossicazione acuta da alcool etilico.
Cap. CXXXI ‑
A. Carnevale, Morte da ossido di carbonio
............................................................ » 347
Sommario: 1. Fonti e distribuzione del monossido di carbonio.
‑ 2. Metabolismo del monossido di carbonio. ‑ 3. Meccanismo d'azione e tossicitą. ‑ 4. Cause e modalitą
dei decessi. ‑ 5. L'indagine tanatologica.
Cap. CXXXII ‑
D. De Mercurio e M. Ercolani,
Lesioni e morte da caustici
pag. 36
Sommario: 1. Introduzione ‑ 2. Avvelenamento da acidi
forti. ‑ 2.1. Acido cloridrico. ‑ 2.2. Acido Solforico. ‑ 2.3. Acido nitrico. ‑ 2.4. Acido fluoridrico.
‑ 3. Avvelenamento da alcali caustici. ‑ 3.1. Ammoniaca, ipoclorito di sodio, idrato di potassio, idrato
di sodio. ‑ 3.2. Ossido di calcio (calce viva), idrato di calcio (calce spenta), ossido di bario. ‑ 3.3. Lesioni
da altre sostanze potenzialmente caustiche. ‑ 3.3.1. Perossido di idrogeno. ‑ 3.3.2. Idrocarburi (toluene, benzene,
xilene).
Cap. CXXXIII ‑
F. Tagliaro, Z. De Battisti e F.P. Smith,
Avvelenamenti da barbiturici e benzodiazepine
» 37
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Chimica e farmacologia.
‑ 2.1. Barbiturici. ‑ 2.2. Benzodiazepine. ‑ 3. Tossicologia. ‑ 3.1. Barbiturici. ‑ 3.2.
Benzodiazepine. ‑ 4. Tossicologia analitica. ‑ 4.1. Barbiturici. ‑ 4.2. Benzodiazepine. ‑ 5.
Meprobamato. ‑ 6. Casistica.
Cap. CXXXIV ‑
M. Cingolani e D. Rodriguez, Avvelenamenti acuti professionali e accidentali
» 413
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Solventi. ‑ 2.1. Toluene. ‑ 2.2. Xilene. ‑ 2.3. Benzene. ‑ 2.4.
Diclorometano. ‑ 2.5. Tetracloruro di carbonio. ‑ 2.6. Tricloroetilene. ‑ 2.7. Etilen‑Glicole. ‑
2.8. Fluorocarburi. ‑ 3. Cianuri. ‑ 3.1. Glicosidi cianogenetici. ‑ 3.2. Acetonitrile. ‑ 3.3.
Acrilonitrile. ‑ 3.4. Nitroprussiato. ‑ 4. Metalli. ‑ 4.1. Arsenico. ‑ 4.2. Antimonio. ‑ 4.3.
Mercurio. ‑ 4.4. Tallio.
Cap. CXXXV ‑
S.D. Ferrara e S. Zancaner, Alcol, sostanze psicoattive e disabilitą al lavoro
» 449
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. «Drug testing programs». ‑ 3. Programmi di assistenza per i lavoratori. ‑
4. Legislazione.
Cap. CXXXVI ‑ S.D. Ferrara e R.
Giorgetti, Alcol, droghe e idoneitą alla guida
»
469
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Epidemiologia. ‑ 3. Studi sperimentali di psicofarmacologia. ‑ 4. Alcol.
‑ 4.1. Metodi di determinazione della concentrazione alcolemica ‑ affidabilitą dei risultati. ‑ 5.
Farmaci e droghe. ‑ 6. Azione farmacologica ed effetti combinati. ‑ 6.1. Assunzione congiunta di alcol e farmaci.
‑ 7. Legislazione. ‑ 8. Metodologia di accertamento dell'uso di sostanze psicoattive. ‑ 8.1. Fase clinica.
‑ 8.2. Fase chimico‑tossi
cologica. ‑ 9. Prospettive di ricerca.
Cap. CXXXVII ‑
I. Barni e A. Masti, Intossicazione cronica da alluminio nei dializzati
» 501
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Tossicitą. ‑
3. Quadri patologici. ‑ 3.1. Lesioni da alluminio nei dializzati. ‑ 4. Protocolli di prevenzione. ‑ 5. Legislazione.
Parte Decima
PSICOPATOLOGIA FORENSE E CRIMINOLOGIA
Cap.
CXXXVIII ‑ M. Marchetti e A. Troisi,
La malattia mentale .............................................
pag.
519
Sommario: 1. Premessa. ‑ 2. Il concetto di «malattia» in Psichiatria. ‑
3. I criteri per stabilire la distinzione tra «normale» e «patologico». ‑ 4. Segni, sintomi e la «diagnosi» in psichiatria.
‑ 5. Le classificazioni internazionali. ‑ 6. I limiti dell'approccio categoriale. ‑ 7. Diagnosi dimensionale
vs diagnosi categoriale. ‑ 8. L'utilizzo
delle classificazioni internazionali in ambito Psichiatrico‑forense. ‑ 9. Alcune delle principali categorie
diagnostiche. ‑ 10. La Schizofrenia e lo
«spettro Schizofrenico». ‑ 11. I disturbi psicotici transitori. ‑ 12. I disturbi depressivi e dello spettro
bipolare. ‑ 13. I disturbi del Controllo degli Impulsi. ‑ 14. I disturbi di Personalitą. ‑ 15. Il disturbo
Borderline di personalitą. ‑ 16. Il disturbo antisociale di Personalitą. ‑ 17. Considerazioni conclusive.
Cap. CXXXIX ‑ T. Bandini
e M. Lagazzi, Il significato della
perizia psichiatrica » 565
Sommario: 1. Generalitą ‑ 2. Componente clinico‑diagnostica e
componente normativo‑valutativa nella perizia psichiatrica ‑ 3. Il clinico come perito ‑ 4. Eventualitą
terapeutica nel corso della perizia psichiatrica.
Cap. CXL ‑
I. Merzagora Betsos, L'impunibilitą
................................................................ » 575
Sommario: 1. Ricordi storici. ‑ 2. Il significato della normativa vigente. ‑
3. Gli stati emotivi e passionali. ‑ 4. Intossicazione da alcool e stupefacenti. ‑ 5. Il sordomuto. ‑ 6.
Il malato di mente e la pena. ‑ 7. Definizione di infermitą. ‑ 8. Variazioni diacroniche della nozione di
infermitą. ‑ 9. Variazioni geografiche della nozione di infermitą.
Cap. CXLI ‑
I. Merzagora Betsos, Nuove idee in tema
di impunibilitą ..........................
» 625
Sommario: 1. Pars destruens. ‑ 2. Pars costruens. ‑ 3. Il futuro che ci si prepara.
Cap. CXLII ‑
T. Bandini e U. Gatti, Imputabilitą e minore etą ......................................... »
657
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. Caratteristiche psicopatologiche
dell'adolescenza. ‑ 3. Il concetto di immaturitą. ‑ 4. Accertamento della personalitą del minore. 5. Approccio
garantista alla valutazione dell'imputabilitą del minore.
Cap. CXLIII ‑
F. Pariante, M. Verucci e M. Marchetti,
La pericolositą sociale derivante da vizio di mente
» 675
Sommario: 1. Premessa. ‑ 2. La correlazione tra malattia
mentale e criminalitą. ‑ 3. I risultati delle ricerche in merito alla capacitą del clinico di valutare la
pericolositą sociale. ‑ 4. Considerazioni conclusive.
Cap. CXLIV ‑
G. Canepa, Perizia psichiatrica e perizia
criminologica un contrasto superato » 691
Sommario: 1. Fondamenti dottrinali e pratici della perizia psichiatrica. ‑ 1.1. L'oggetto della perizia psichiatrica.
‑ 1.2. I quesiti della perizia psichiatrica. ‑ 1.3. La tecnica della perizia psichiatrica. ‑ 1.4. Le
conseguenze della perizia psichiatrica. ‑ 1.5. Le prospettive criminologiche della perizia psichiatrica. ‑ 2.
Verso lo sviluppo di una nuova criminologia. ‑ 2.1. La criminologia in prospettiva epistemologica. ‑ 2.2. La ricerca
fondamentale in criminologia. ‑ 2.3. La ricerca applicata in criminologia. ‑ 2.4. Verso nuove prospettive in criminologia.
‑ 3. Il problema della perizia criminologica e l'esperienza delle perizie psichiatriche. ‑ 3.1. La perizia
psicologica (o criminologica, o esame della personalitą). ‑ 3.2. L'evoluzione delle perizie psichiatriche. ‑
3.3. Personalitą criminale e psicopatologia. ‑ 3.4. Conclusioni e raccomandazioni del «convegno». ‑ 3.4.1.
Conclusioni. ‑ 3.4.2. Raccomandazioni.
Cap. CXLV ‑
T. Bandini e M. Lagazzi, La circonvenzione di incapace .................. pag. 713
Sommario: 1. Aspetti normativi. ‑ 2. Le difficoltą
diagnostiche. ‑ 3. La valutazione psichiatrico‑forense della «infermitą». ‑ 4. La valutazione della
«deficienza psichica». ‑ 5. I limiti dell'accertamento peritale. ‑ 6. Considerazioni conclusive.
Cap. CXLVI ‑
M. Tantalo, Incapacitą di agire ed incapacitą
naturale ................. »
727
Sommario: 1. La definizione. ‑ 2. Capacitą giuridica.
‑ 3. Capacitą ed incapacitą di agire. ‑ 3.1. Interdizione. ‑ 3.1.1. Procedimento per l'interdizione
ed effetti del provvedimento. ‑ 3.2. L'inabilitazione. ‑ 3.2.1. Procedimento dell'inabilitazione ed effetti
del provvedimento. ‑ 4. Capacitą ed incapacitą naturale. ‑ 4.1. Incapacitą a testare. ‑ 4.2. La donazione.
Cap. CXLVII ‑
M. Lagazzi, L’affidamento del minore
......................................... ......... »
763
Sommario: 1. Premesse. ‑ 2. Basi, metodi, criteri
e problemi della consulenza tecnica nella vicenda della separazione coniugale e dell'affidamento della prole. ‑
3. Basi, metodi, criteri e problemi della consulenza tecnica nella vicenda dell'affidamento presso il Tribunale per i Minorenni.
Cap. CXLVIII ‑ G.B. Traverso e
S. Ciappi, Fenomenologia dell'Omicidio
in Italia » 775
Sommario: 1. Il profilo giuridico.
‑ 2. Il profilo epidemiologico. ‑ 3. Conclusioni.
Cap. CXLIX ‑
L.R. Fenudi, Fenomenologia del suicidio
....................................
»
805
Sommario: 1. Considerazioni generali sul suicidio. ‑ 2. Epidemiologia del suicidio. ‑ 3. Le fattispecie giuridiche
attinenti al fenomeno suicidiario.
Cap. CL ‑ P.F.
Peloso e A. Verde, Le emozioni e le passioni............................
»
817
Sommario: 1. Volontą e affettivitą: il loro rapporto in
psicopatologia. ‑ 2. L'ira: peccato, passione
o malattia? ‑ 3. Follia del pensiero e follia degli atti: il dibattito sulla monomania. ‑ 4. The mad and the bad:
rapporti cori alcune forme di psicopatia. ‑ 5. Gli stati emotivi e passionali nella nosografia psichiatrica e il
concetto di «Disturbo di Personalitą Emotivamente Instabile». ‑ 6. Le origini della violenza: il paradosso della
«violenza al servizio della vita». ‑ 7. Tre casi clinici: l'erompere delle emozioni sulla scena e il problema di
management dei pazienti.
Cap. CLI ‑
A. Troisi e M. Marchetti, Aggressivitą.............................................................................
pag. 867
Sommario: 1. Introduzione.
‑ 2. Aspetti etologici ed antropologici. ‑ 3. Classificazione e misurazione.
‑ 4. Le basi neurobiologiche. ‑ 4.1. Genetica. ‑ 4.2. Neuroanatomia. ‑ 4.3. Neurochimica. ‑
4.4. Neuroendocrinolo gia. ‑ 5. Esperienze precoci. ‑ 6. Malattia mentale
e aggressivitą. ‑ 7. Psicofarmacologia. ‑ 7.1. Droghe. ‑ 7.2. Psicofarmaci. ‑ 8. Conclusioni.
Cap. CLII ‑
U. Fornari, I delitti d’impeto ............................................. .
».............................. 891
Sommario: 1. La monomania.
‑ 2. Il raptus. ‑ 3. Il discontrollo episodico. ‑ 4. Il disturbo mentale transitorio. ‑ 5. Le prospettive
attuali.
Cap. CLIII ‑ A.
Ceretti e I. Merzagora Betsos,
L’istinto sessuale e le sue alterazioni
» 905
Sommario: (Sezione I) 1. Nozione di istinto. ‑ 2.
Istinto e psicoanalisi. ‑ 3. Biologia e psiche. ‑ 4. Il ruolo dell'educazione. ‑ 5. Su alcune perversioni.
‑ 6. Il ruolo dell'ostititą parentale nell'infanzia. ‑ 7. Teorie psicoanalitiche delle perversioni. (Sezione II)
1. Generalitą. ‑ 2. Le perversioni sessuali. ‑ 2.1. Omosessualitą. ‑ 2.2. Transessualitą. ‑ 2.3.
Travestitismo. ‑ 2.4. Pedofilia. ‑ 2.5. Sadismo. ‑ 2.6. Esibizionismo. ‑ 2.7. Feticismo. ‑ 2.8.
Zoofilia. ‑ 2.9. Necrofilia. ‑ 3. Rapporti con l'imputabilitą.
Cap. CLIV ‑
M.M. Correra, La vittiminologia ...........................................................................................
» 961
Sommario: (Sezione I) 1. Una disciplina emergente. (Sezione
II) 2. Rilevanza della vittima nella genesi e nella dinamica del reato. ‑ 2.1. Il reato «scatenato» dalla vittima.
‑ 2.2. Il ruolo della vittima nel passaggio all'atto. ‑ 2.3. Atteggiamento e reazione della vittima nei c.d.
reati condizionati. La «sindrome di Stoccolma».
Cap. CLV ‑ U. Gatti
e A. Verde, Il minore autore di
reato
» 1003
Sommario: 1. Cenni storici
e normative. ‑ 2. La delinquenza giovanile. Epidemiologia ed evoluzione.
Cap. CLVI ‑ F.
Carrieri e R. Catanesi, Il vecchio come vittima e come autore di reato . » 1027
Sommario: 1. Premessa. - 2. Il disadattamento senile. ‑
3. Il vecchio come autore di reato. ‑ 3.1. Delitti contro il patrimonio. ‑ 3.2. I delitti sessuali. ‑ 3.3.
Delitti contro la persona. ‑ 4. Il vecchio come vittima di reato. ‑ 4.1. I dati sulla vittimizzazionc. ‑
4.2. Le conseguenze della vittimizzazione. ‑ 4.3. La paura della vittimizzazione.
Cap. CLVII ‑ G.B. Traverso
e A. Coluccia, Violenza sessuale
» 1053
Sommario: 1. Violenza carnale tra mito e diritto. ‑
2. Violenza sessuale e diritto. ‑ 3. Il reato di violenza sessuale nelle statistiche ufficiali. ‑ 4. Il reato
di violenza sessuale nella ricerca criminologica italiana. ‑ 4.1. Caratteristiche dell'autore. ‑ 4.2. Caratteristiche
della vittima. ‑ 4.3. Relazione autore‑vittima. ‑ 4.4. Comportamento sessuale. ‑ 4.5. Luogo del reato.
‑ 4.6. Iter giudiziario. ‑ 5. Conclusioni.
Cap. CLVIII ‑ S. Ferracuti,
I test psicometrici in medicina legale
» 1077
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. Attendibilitą e validitą.
‑
3. MMPI. ‑ 4. Rorschach. ‑ 5. T.A.T. ‑ 6. WAIS. ‑ 7. Esame neuropsicologico. ‑ 8. Conclusioni.
Parte Undicesima
LE FARMACODIPENDENZE
Cap. CLIX ‑ U. Avico e A. Dell’Utri,
Epidemiologia delle tossicodipendenze e dell’alcoolismo
pag. 1107
Sommario: Riassunto. ‑ 1. Epidemiologia delle tossicodipendenze.
‑ 1.1. Elementi di epidemiologia.1.1.1. Prevalenza. ‑ 1.1.2. Incidenza.1.2. La natura del fenomeno droga. ‑
1.2.1. Il problema. ‑ 1.2.2. Definizioni. ‑ 1.2.3. Indicatori e misure. ‑ 1.2.4. Requisiti degli indicatori.
‑ 1.2.5. Limiti degli indicatori. ‑ 1.2.6. Indicatori diretti e indiretti. ‑ 1.3. Metodi. ‑ 1.3.1.
Stima diretta della prevalenza. a) Enumerazione. b) Indagini su popolazioni.1.3.2. Stima indiretta della prevalenza.
a) Tecniche moltiplicatrici. b) Cattura‑ricattura. c) Tecniche nominali. d) Altri metodi.1.3.3. Stima dell'incidenza.
a) Prime richieste di trattamento. b) Dati sulle malattie infettive. * Epatiti virali. * AIDS. ‑ 1.3.4. Monitoraggio
dell'andamento del fenomeno. a) Stime ripetute. b) Indicatori indiretti. * Indicatori di uso. * Indicatori di disponibilitą.
c) Gruppi di corrispondenti. ‑ 2. Epidemiologia dell'alcoolismo. ‑ 2.1. Introduzione e Caratteri generali.
‑ 2.1.1. L'alcool come prodotto biologico. 2.2. Tossicitą dell'alcool etilico. ‑ 2.3. Altri aspetti di rilevanza
tossicologica. ‑ 2.4. Il tasso alcoolemico. 2.5. L'accertamento di uso/abuso alcoolico. ‑ 2.6. Elementi statistici.
‑ 2.6.1. Produzione e consumi. 2.7. Costi sociali dell'alcoolismo. ‑ 3. L'andamento del fenomeno «droga e tossicodipendenze» in Italia. 3.1. Ministero dell'Interno.
‑ 3.1.1. Osservatorio Permanente sul Fenomeno Droga. a) Strutture di trattamento pubbliche e private. b) Utenti
in trattamento. c) Soggetti segnalati alle Prefetture. 3.1.2. Direzione Centrale per i Servizi Antidroga. a) Sequestri
di sostanze stupefacenti. b) Operazioni di settore. c) Informative di Polizia Giudiziaria. d) Decessi correlati all'abuso
di droga. ‑ 3.2. Ministero di Grazia e Giustizia. ‑ 3.2.1. Amministrazione Penitenziaria. ‑ 3.2.2. Ufficio
Centrale per la Giustizia Minorile. 3.3. Ministero
della Sanitą. ‑ 3.3.1. Servizio Centrale per Dipendenze da Alcool e Stupefacenti. a) Strutture di trattamento.
b) Utenti in trattamento. 3.3.2. Istituto Superiore di Sanitą. Centro Operativo AIDS.
Cap. CLX ‑
G. Rocchi e L. Sarmati, Complicanze mediche delle tossicodipendenze
» 1185
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Effetti e patologie
organiche secondari all'assunzione delle sostanze oggetto d'abuso. ‑
2.1. Oppiacei. ‑ 2.2. Allucinogeni. ‑ 2.3. Marijuana. ‑ 2.4. Cocaina. ‑ 2.5. Alcool. ‑
3. Aspetti di patologia infettiva del tossicodipendente. ‑ 3.1. Problematiche generali. ‑ 3.2. Infezioni
della cute e del tessuto sottocutaneo. ‑ 3.3. Infezioni delle ossa e delle articolazioni. ‑ 3.4. Infezioni a carico
del sistema nervoso centrale. ‑ 3.5. Infezioni dell'occhio. ‑ 3.6. Infezioni del polmone. ‑ 3.7. Endocardite
batterica e altre infezioni vascolari. ‑ 3.8. Epatiti virali. ‑ 3.9. AIDS. ‑ 3.10. Altre affezioni sessualmente
trasmesse.
Cap. CLXI ‑
P. Ricci, Gravidanza e tossicodipendenza
...................................... » 1225
Sommario: 1. Premessa. ‑ 2. Problemi legali. ‑
3. Aspetti clinici. ‑ 3.1. Trattamento di dissuefazione. ‑ 3.2. Sviluppo fetale e tossicodipendenza. ‑ 3.3.
L'espletamento del parto nella gravida tossicodipendente. ‑ 3.4. La sindrome di astinenza neonatale. ‑ 3.5. Maternitą
e infezione da HIV. ‑ 4. Lo sviluppo del bambino di madre tossicodipendente. ‑ 4.1. Aspetti clinici e psicologici.
‑ 4.2. Linee di intervento.
Cap. CLXII ‑
E. Tempesta e P. Mannelli, Le farmacodipendenze: aspetti diagnostici e terapeutici
pag.
1239
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Oppiacei. ‑
2.1. Farmacologia. ‑ 2.2. Modalitą di abuso. ‑ 2.3. Emergenze. ‑ 2.4. Riabilitazione e trattamenti farmacologici. ‑ 3. Depressori del Sistema Nervoso Centrale. ‑ 3.1. Farmacologia. ‑
3.2. Emergenze psichiatriche. ‑ 3.3. Complicanze organiche. ‑ 4. Stimolanti. ‑ 4.1. Farmacologia. ‑
4.2. Modalitą di abuso. ‑ 4.3. Emergenze. ‑ 5. Cannabinoidi. ‑ 5.1. Farmacologia. ‑ 5.2. Emergenze
psichiatriche. ‑ 5.3. Complicanze organiche. ‑ 5.4. Incidenti stradali. - 5.5. Rischio di Passaggio a droghe
pesanti. ‑ 6. Allucinogeni. ‑ 6.1. Farmacologia. ‑ 6.2. Principali allucinogeni. ‑ 6.3. Emergenze
psichiatriche.
Cap. CLXIII ‑ F. Piani, Diagnostica e terapia dell'ebrezza alcolica
e dell’alcolismo
» 1307
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Aspetti genetici.
‑ 3. Assorbimento, distribuzione, eliminazione dell'alcol. ‑ 3.1. Assorbimento dell'alcol. ‑ 3.2. Eliminazione
dell'alcol. - 3.3. Aspetti della distribuzione dell'alcol. - 3.3.1. Sesso, etą, ora di assunzione. ‑ 3.4. Anomalie e
fluttuazioni a breve termine della curva alcolemica. ‑ 3.5. Conclusioni. ‑ 4. La compromissione alcol‑indotta
delle funzioni del s.n.c. ‑ 4.1. Effetti dell'alcol sulla percezione. ‑ 4.2. Effetti dell'alcol sulla coordinazione
sensomotoria. ‑ 4.3. Effetti dell'alcol sull'attenzione e la vigilanza. ‑ 4.4. Effetti dell'alcol sulla capacitą
di giudizio. ‑ 5. La tolleranza acuta all'alcol. ‑ 5.1. La tolleranza cronica all'alcol. ‑ 6. La diagnosi
clinica di intossicazione acuta. ‑ 7. La diagnosi di intossicazione acuta alcolica attraverso l'analisi dei campioni
biologici. ‑ 7.1. Metodi di analisi. ‑ 7.1.1. Colorimetria. ‑ 7.1.2. Metodo enzimatico. ‑ 7.3. Spettrofotometria
infrarossa. ‑ 7.1.4. Metodo elettrochimico. ‑ 7.1.5. Gas‑cromatografia. ‑ 7.2. Gli strumenti
per la misurazione della concentrazione alcolica nell'aria espirata. ‑ 8. Diagnosi di alcolismo. ‑ 8.1.
I criteri diagnostici del DSM IV. ‑ 8.1.2. Disturbi da uso di sostanze. ‑ 8.1.3. Abuso di Sostanze. ‑
8.1.4. Disturbi indotti da sostanze. ‑ 8.2. I criteri dell'ICD 10. ‑ 8.3. Altri modelli diagnostici. ‑ 8.4.
Psicosi fondamentale da alcol (U. Fornari). ‑ 8.5. Malattie neuropsichiatriche correlate all'abuso di alcol.
‑ 9. Comorbilitą dell'alcolismo con altri disturbi psichiatrici. ‑ 9.1. Schizofrenia e alcolismo. ‑
9.2. Alcol e disturbo antisociale di personalitą. ‑ 9.3. Alcol e depressione. ‑ 10. Cenni di trattamento dell'alcolismo.
‑ 10.1. Farmacoterapia. ‑ 10.2. Trattamento psicoterapico. ‑ 10.3. Gli alcolisti anonimi. - 10.4. Il trattamento
integrato.
Cap. CLXIV ‑ J. Corelli
e A. De Dominicis, Le comunitą
terapeutiche
»
1363
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. La tradizione britannica
delle Comunitą terapeutiche. ‑ 3. La comunitą terapeutica per tossicodipendenti. ‑ 4. La dialettica fra i due
modelli. ‑ 5. La comparsa delle comunitą in Italia. – 6. I tentativi di classificazione. ‑ 7. La situazione
attuale.
Cap. CLXV ‑
F. Carrieri e R. Catanesi, L’alcolista ed il tossico‑dipendente come autori e vittime di reato »
1387
Sommario: 1. Premessa. ‑
2. Il ruolo svolto dall'alcol. ‑ 2.1. Dalla violenza all'omicidio. ‑ 2.2. Violenza intrafamiliare. ‑ 2.3.
Violenze sessuali. ‑ 2.4. Danneggiamenti afinalistici. ‑ 2.5. Ruolo svolto dall'alcol negli incidenti stradali.
‑ 3. Il ruolo svolto dalle sostanze stupefacenti. ‑ 3.1. Cocaina. ‑ 3.2. Anfetaminici e designer drug.
Indice analitico
pag.................................................................................................................
1419
INDICE SOMMARIO
DEL VOLUME V
Autori del volume quinto .................................................................................................................
...... pag. v
Indice generale del Trattato ...........................................................................................................
...... » ix
Indice sommario del volume quinto.....................................
»...................................................... xix
Nota del Curatore
»..........................................................................................
xxix
Parte Dodicesima
ASPETTI MEDICO‑LEGALI
DELLA MEDICINA DEL LAVORO
Cap.
CLXVI ‑ L.T. Marsella, Miglioramento
della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro
» 3
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Campo di applicazione.
‑ 3. Termini di scadenza. ‑ 4. Passaggi fondamentali per la realizzazione di un sistema di sicurezza. ‑
4.1. La prevenzione. ‑ 4.2. Definizione di nuove figure giuridiche ed obblighi. ‑ 4.2.1. Obblighi a carico
esclusivo del datore di lavoro. ‑ 4.2.2. Obblighi dei dirigenti e dei preposti. ‑ 4.2.3. Il ruolo, gli obblighi
ed i diritti del lavoratore. La formazione e l'informazione. ‑ 4.2.4. Il servizio di prevenzione e protezione. ‑
4.2.5. Il medico competente. ‑ 4.2.6. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.). ‑ 4.2.7.
Organismi paritetici, bilaterali o partecipativi. ‑ 5. Le applicazioni. ‑ 5.1. Provvedimenti generali.
‑ 5.2. I DPI. ‑ 5.3. Movimentazione carichi. ‑ 5.4. Gli agenti cancerogeni. ‑ 5.5. Misure di
protezione da agenti cancerogeni. ‑ 5.6. Gli agenti biologici. ‑ 5.7. Le sanzioni. ‑ 6. Altri provvedimenti
normativi seguiti ai D.L.vi 626/94 e 242/96.
Cap. CLXVII ‑
G. Del Ben, Il medico competente .................................................................................. » 51
Sommario: 1. Definizione. ‑ 2. Requisiti. ‑
3. Incompatibilitą. ‑ 4. Compiti. ‑ 4.1. Compiti autonomo‑operativi. ‑ 4.2. Compiti autonomo-informativi.
‑ 4.3. Compiti collaborativi e partecipativi. ‑ 5. Ulteriori note sugli accertamenti sanitari. ‑ 5.1. Accertamenti
sanitari preventivi. ‑ 5.2. Accertamenti sanitari periodici. ‑ 6. Le tabelle. ‑ 7. Obblighi e responsabilitą.
Cap. CLXVIII ‑ S. Lafisca,
Le assicurazioni sociali delle lesioni da radiazioni ionizzanti
pag. 111
Sommario: 1. Cenni storici. ‑ 2. Le prime protezioni:
alla ricerca dell'Unitą di Misura. ‑ 3. Il limite di dose nell'esposizione dei lavoratori. ‑ 4. Gli effetti
biologici delle radiazioni ionizzanti. ‑ 5. Il sistema delle assicurazioni sociali dai danni da radiazioni. ‑
5.1. Lavoratori dell'industria. ‑ 5.2. Medici e tecnici di radiologia medica. ‑ 5.3. Dipendenti pubblici.
‑ 6. Criteri medico‑legali per la ricostruzione del nesso di causalitą tra radiazioni ionizzanti e cancro:
la
Probabilitą di Causa. ‑ 6.1. L'equazione fondamentale della P.C. (probability of causation). ‑
6.2. Conclusioni. ‑ 7. Altre norme di interesse medico‑legale.
Cap. CLXIX ‑
F. Gobbato, L'analisi probabilistica
nella valutazione del rischio
»
135
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. Eventi di carattere
deterministico ed eventi di natura stocastica. ‑ Parte I: La teoria della probabilitą e la valutazione del rischio.
‑ 3. Indici di frequenza ed i tassi. ‑ 4. Gli odds e gli indici di verosimiglianza. ‑ 5. Il rischio
relativo o «eccesso di rischio». ‑ 6. Tipo di probabilitą e metodi di valutazione. ‑ 7. Combinazione di eventi
e probabilitą congiunta. ‑ 8. Probabilitą condizionata. ‑ 9. Associazione di due cause: modello additivo
e modello moltiplicativo del rischio. ‑ 10. Curve cumulative di frequenza (probit) e relazione dose/risposta. ‑
Parte II: Analisi della probabilitą degli eventi e valutazione del rischio ai sensi del D. L.vo 626/1994. ‑ 11.
Rischio biologico. ‑ 12. Rischio elettrico. ‑ Parte III: Distorsioni e limiti nella valutazione del rischio: presupposti
per la formazione ed informazione. ‑ 13. Percezione del rischio. ‑ 14. Errori di valutazione. ‑
15. Distorsione del «messaggio di rischio». ‑ 16. Assunzione volontaria del rischio. ‑ 17. Accettabilitą
del rischio.
Cap. CLXX ‑
G. D'Agostino, I danni da radiazioni
non ionizzanti ................. »
161
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Le radiazioni non ionizzanti.
Cap. CLXXI ‑
G. Giusti, Tumori professionali ...................................................... » 165
Sommario: 1. Le tabelle delle malattie professionali. ‑
2. Sostanze cancerogene secondo lo IARC. – 3. Arsenico. ‑ 4. Cromo. ‑ 5. Nickel. ‑ 6. Idrocarburi
aromatici. ‑ 7. Amine aromatiche. ‑ 8. Cloruro di vinile. ‑ 9. Agenti alchilanti. ‑ 10. Radiazioni
ionizzanti. ‑ 11. Asbesto. ‑ 12. Polvere di legno. ‑ 13. Polvere di cuoio.
Cap. CLXXII ‑
F. Gobbato, Le pneumoconiosi .................................................... ......... » 177
Sommario: 1. Premessa: il polmone e le noxae ambientali.
‑ 2. Definizione di pneumoconiosi. ‑ 3. Le polveri e il materiale corpuscolato. ‑ 3.1. Granulometria
delle polveri minerali. ‑ 3.2. La deposizione del materiale corpuscolato nell'albero tracheo‑bronchiale.
‑ 3.3. Modelli matematici per valutare la deposizione. ‑ 3.4. La clearance polmonare delle polveri. - 3.5. Effetto
biologico delle polveri. ‑ 3.6. Lavorazioni che espongono a rischio di pneumoconiosi. ‑ 4. Classificazione
delle pneumoconiosi e cenni epidemiologici. ‑ 4.1. Silicosi polmonare. ‑ 4.2. Complicazioni. ‑ 4.3. Asbestosi.
‑ 4.4. Fibre artificiali MMMF. ‑ 5. Appendice: valutazione del danno.
Cap. CLXXIII ‑ E. Anselmi, Le cardiovasculopatie professionali
pag. 233
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Cardiovasculopatie
(CVP) da monossido di carbonio. ‑ 3. CVP da solfuro di carbonio. ‑ 4. CVP da nitroderivati. - 5. CVP da piombo.
‑ 6. CVP da cadmio. ‑ 7. CVP da mercurio. ‑ 8. CVP da derivati alogenati degli idrocarburi. ‑ 9. CVP
da cloruro di vinile monomero. ‑ 10. CVP da vibrazioni. - 11. CVP da rumore. ‑ 12. CVP da radiazioni.
Cap. CLXXIV ‑
D. Rodriguez e G. Corsi, Le emopatie professionali ...............
»
249
Sommario: Parte I: Aspetti di interesse per la medicina del lavoro. ‑ 1. Aspetti generali. ‑ 2. Empatie professionali
secondarie ad azione sul sistema emopoietico. ‑ 2.1. Emopatie ipo‑ ed arigenerative. ‑ 2.1.1. Agenti
che conducono inevitabilmente ad insufficienza midollare per una dose determinata. ‑ 2.1.2. Agenti che conducono
all'aplasia o a forme iporigenerative soltanto un limitato numero di soggetti. ‑ 2.2. Poliglobulie. ‑ 2.2.1. Poliglobulie
da ipossia o reattive. ‑ 2.2.2. Poliglobulie da stimolo midollare. ‑ 2.3. Leucemie. ‑ 2.3.1. Leucemie da
radiazioni ionizzanti. ‑ 2.3.2. Leucemie da benzene. ‑ 3. Empatie professionali secondarie ad azione sul
sangue circolante. ‑ 3.1. Modificazioni dell'emoglobina. - 3.1.1. Carbossiemoglobinemia. ‑ 3.1.2. Metaemoglobinemia.
‑ 3.1.3. Sulfoemoglobinemia. ‑ 3.2. Anemie emolitiche. ‑ 3.2.1. Anemie emolitiche da agenti chimici‑tossiche.
‑ 3.2.2. Anemie emolitiche da agenti chimici‑immunoallergiche. ‑ 3.2.3. Anemie emolitiche da agenti fisici.
‑ 3.2.4. Anemie emolitiche da agenti biologici. ‑ 4. Emopatie professionali secondarie ad azione sul sistema
emopoģetico e sul sangue circolante. ‑ 4.1. Piombo. ‑ 4.2. Trinitrotoluene. ‑ Parte II: Aspetti di
interesse medico‑legale. ‑ 5. Questioni in materia di assicurazione gestita dall'INAIL. ‑ 5.1. Infortuni
sul lavoro. ‑ 5.2. Malattie professionali. ‑ 6. Cenni in materia di causalitą di servizio ed equo indennizzo.
‑ 7. Problematiche di natura penale. ‑ 7.1. Il nesso di causalitą materiale. ‑ 7.2. Lo stato anteriore.
‑ 7.3. Le complicanze. ‑ 7.4. Malattia (concetto‑inizio). ‑ 7.5. I limiti della normalitą. ‑
7.6. Durata della malattia. ‑ 7.7. Malattia certamente o probabilmente insanabile. ‑ 7.8. Incapacitą di attendere
alle ordinarie occupazioni. ‑ 7.9. Pericolo per la vita. ‑ 7.10. Indebolimento permanente di organo.
Cap. CLXXV ‑
P. Bernardini, Epatopatie professionali ............................................. » 277
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Epatopatie da agenti
chimici o epatopatie tossiche professionali (ETP). ‑ 2.1. L'induzione enzimatica. ‑ 3. Classificazione
delle ETP. ‑ 3.1. Lesioni tissutali da sostanze epatotossiche professionali. ‑ 3.1.1. Steatosi. ‑ 3.1.2.
Necrosi. ‑ 3.1.3. Colestasi. ‑ 3.1.4. Fibrosi. ‑ 3.1.5. Neoplasia. ‑ 3.2. Meccanismi patogenetici
delle ETP. ‑ 3.3. Classificazione clinica delle ETP. ‑ 3.3.1. ETP acute, subacute e croniche. ‑ 3.3.2.
ETP croniche non reversibili. ‑ 3.3.3. Fibrosi epatica o epatosclerosi. ‑ 3.3.4. Cirrosi epatica. ‑
3.3.5. Epatiti granulomatose. ‑ 3.3.6. Neoplasie epatiche. ‑ 4. Le principali sostanze epatotossiche. ‑
5. Diagnosi di ETP. ‑ 6. Test diagnostici di epatopatia professionale. ‑ 6.1. Test sierologici di malattia
epatobiliare. ‑ 6.2. Test biochimici di valutazione funzionale. ‑ 6.3. La diagnostica per immagini e morfologica.
‑ 7. Iter diagnostico delle ETR ‑ 8. Epatopatie da agenti fisici. ‑ 9. Epatopatie da agenti biologici
o epatiti infettive. ‑ 9.1. Epatopatie da agenti biologici diversi dai virus epatitici. ‑ 10. Valutazione
dell'invaliditą da epatopatie professionali.
Cap. CLXXVI ‑ A. Bergamaschi
e A. Sacco, Nefropatie professionali
pag. 325
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Classificazione delle
nefropatie professionali. ‑ 3. Principali agenti nefrotossici. ‑ 3.1. Composti minerali. ‑ 3.1.1. Mercurio.
‑ 3.1.2. Piombo. ‑ 3.1.3. Cadmio. ‑ 3.1.4. Uranio. ‑ 3.1.5. Cromo. ‑ 3.2. Composti organici.
‑ 3.2.1. Tetracloruro di carbonio e cloroformio. ‑ 3.2.2. Dietilendiossido. ‑ 3.2.3. Metanolo. ‑
3.2.4. Altri solventi. ‑ 4. Danni renali indiretti prodotti da potenti emolitici. ‑ 4.1. Arsina. ‑
5. Esposizione professionale e tumori dell'apparato urinario. ‑ 5.1. Tumori del rene. ‑ 5.2. Tumori della
vescica e delle vie urinarie. ‑ 6. Diagnosi di nefropatia professionale. ‑ 7. Valutazione del danno.
Cap. CLXXVII ‑ G.Abbritti
e M. Dell’Omo, Neuropatie
periferiche professionali » 343
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Polineuropatie professionali.
‑ 3. Mononeuropatie e mononeuropatie multiple. ‑ 4. Diagnosi delle neuropatie periferiche professionali.
‑ 5. Neuropatie tossiche professionali. ‑ 5.1. Arsenico. ‑ 5.2. Piombo. ‑ 5.3. Mercurio. ‑
5.4. Tallio. ‑ 5.5. Composti organofosforici. ‑ 5.6. n‑Esano e metil‑n‑butilchetone. ‑
5.7. Solfuro di carbonio. ‑ 5.8. Tricloroetilene. ‑ 5.9. Acrilamide. ‑ 6. Neuropatie professionali da compressione
e da intrappolamento. ‑ 6.1. Sindrome del tunnel carpale. ‑ 6.2. Compressione del nervo ulnare al polso e alla
mano. ‑ 6.3. Compressione del nervo ulnare al gomito (sindrome del tunnel cubitale). ‑ 6.4. Compressione
del nervo mediano al gomito (sindrome del pronatore rotondo). - 6.5. Sindrome dello stretto toracico. ‑ 7. Neuropatie
da strumenti vibranti.
Cap. CLXXVIII ‑ A. Garcovich,
G. Sbordoni e G. Olivetti, Dermopatie
professionali
» 365
Sommario: 1. Definizione. - 2. Dermatiti da contatto. ‑
2.1. Definizione. ‑ 2.2. Epidemiologia. ‑ 2.3. Eziologia. ‑ 2.3.1. Irritanti. ‑ 2.3.2. Allergeni.
‑ 2.4. Caratteristiche cliniche. ‑ 2.5. Diagnosi. ‑ 2.5.1. Criteri clinici. ‑ 2.5.2. Patch tests.
- 2.6. Prognosķ ‑ 3. Fitodermatiti. - 3.1. Definizione. ‑ 3.2. Paiogenesi. ‑ 3.3. Etiologia. ‑
3.4. Diagnosi. ‑ 4. Orticaria. - 4.1. Definizione. ‑ 4.2. Patogenesi. ‑ 4.3. Orticaria da contatto. ‑
5. Fotodermatosi. ‑ 6. Porfirie. ‑ 7. Discromie. ‑ 8. Porpore. ‑ 9. Follicoliti da olii minerali.
‑ 10. Eruzioni lichenoidi. ‑ 11. Alopecie. ‑ 12. Sclerodermie. ‑ 13. Tumori cutanei professionali.
‑ 14. Legislazione.
Cap. CLXXIX ‑ E. De
Campora e G. Bicciolo, La sorditą
professionale » 387
Sommario: 1. Cenni storici. ‑ 2. Aspetti anatomo‑patologici.
‑ 3. Caratteristiche audiologiche. ‑ 4. Il rumore industriale e la perdita uditiva media. ‑ 5. Aspetti
clinici. ‑ 6. Diagnosi audiologica. ‑ 6.1. Audiometria tonale. ‑ 6.2. Audiometria automatica. ‑ 6.3.
Audiometria vocale. ‑ 6.4. Impedenzometria. ‑ 6.5. Potenziali evocati uditivi. ‑ 6.6. Otoemissioni acustiche
evocate. ‑ 7. Criteri di valutazione. ‑ 7.1. I metodi AMA e AAOO. ‑ 7.2. Il metodo Motta. - 7.3.
Il metodo Rossi. ‑ 7.4. Le tabelle attuali. ~ 8. Norme legislative ed aspetti di prevenzione.
Cap. CLXXX - P. Bernardini,
Videoterminali ed effetti sulla salute
» 421
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Effetti sulla salute.
‑ 2.1. Effetti sull'apparato visivo. ‑ 2.1.1. Fatica visiva o astenopia. ‑ 2.1.2. Effetti cronici.
‑ 2.2. Effetti sull'apparato muscolo scheletrico. ‑ 2.3. Altri effetti associati al lavoro con VDT. ‑
2.3.1. Effetti sull'apparato riproduttivo. ‑ 2.3.2. Disturbi cutanei. ‑ 2.3.3. Epilessia. ‑ 2.3.4. Stress.
‑ 2.3.5. Cefalea. ‑ 3. Ergonomia del lavoro con VDT. ‑ 3.1. Ambiente di lavoro. ‑ 3.2. Attrezzature
di lavoro. ‑ 3.3. Interfaccia elaboratore/uomo. ‑ 4. Recenti normative sulla prevenzione nel lavoro
con VDT. ‑ 4.1. I decreti legislativi 626/94 e 242/96: aspetti generali. ‑ 4.2. I decreti legislativi 626/94 e
242/96 e i VDT.
Cap. CLXXXI ‑
G. Muzi e G. Abbritti, Malattie correlate con gli edifici ..................... pag.
449
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Malattie delle vie
aeree superiori. ‑ 3. Asma bronchiale. ‑ 4. Alveoliti allergiche estrinseche. ‑ 5. Febbre da umidificatori.
‑ 6. Infezioni da legionella pneumophila, rickettsie, virus, funghi. ‑ 7. Sindrome dell'edificio malato.
Cap. CLXXXII ‑ F.M. Avato
e E. Rizzi, Patologia da vibrazioni
» 465
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. Cenni di fisica, grandezze.
‑ 3. Limiti di esposizione per le vibrazioni trasmesse al sistema mano‑braccio. ‑ 4. Limiti di esposizione
per le vibrazioni trasmesse a tutto il corpo. ‑ 5. Aspetti clinici e diagnosi. ‑ 6. Angiopatia da strumenti vibranti.
‑ 7. Neuropatia da strumenti vibranti. ‑ 8. Sindrome del tunnel carpale. ‑ 9. Alterazioni osteoarticolari.
‑ 10. Legislazione. ‑ 11. Vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV).
Cap. CLXXXIII ‑
G.L. Marella, Baropatie ....................................................................................... » 491
Sommario: 1. Generalitą. - 2. Danni di tipo meccanico.
‑ 2.1. Barotraumatismi dell'orecchio medio, dei seni paranasali e odontalgia barica. ‑ 2.2. Barotraumatisini
degli organi toracici e addominali. ‑ 3. Danni di tipo biochimico e tossico. ‑ 3.1. Patologia da ossigeno.
‑ 3.2. Patologia da anidride carbonica. ‑ 3.3. Patologia da azoto e aeroembolismo disbarico (o malattia dei cassoni).
Cap. CLXXXIV ‑ F.M. Avato
e E. Rizzi, Intossicazioni da
pesticidi
» 503
Sommario: 1. Generalitą. - 1.1. Classificazioni. ‑
2. Insetticidi. ‑ 2.1. Esteri organofosforici. ‑ 2.2. Carbammati. ‑ 2.3. Piretroidi. ‑ 2.4. Organoclorurati.
‑ 3. Erbicidi. ‑ 3.1. Dipiridifici. ‑ 3.2. Fenossi derivati. ‑ 3.3. Altri erbicidi. ‑ 4. Fungicidi.
‑ 4.1. Carbammati e ditiocarbammati. ‑ 4.2. Tioftalim
midi. ‑ 4.3.
Rame solfato. ‑ 4.4. Organostannosi. ‑ 5. Miscellanea. ‑ 5.1. Fumiganti. ‑ 5.2. Rodenticidi. ‑
5.3. Oli minerali.
Parte Tredicesima
GIURISPRUDENZA
MEDICA
Cap. CLXXXV ‑
G. Canzio, Il dolo e la preterintenzione
...................................................... » 531
Sommario: 1. La colpevolezza:
in genere. ‑ 2. Il dolo: definizione e struttura. ‑ 3. Il dolo: forme e intensitą (dolo eventuale, diretto
e intenzionale). 4. Il dolo: problematiche dell'accertamento nella prassi applicativa. ‑ 5. Il dolo eventuale e la colpa
cosciente. ‑ 6. Il dolo eventuale e il tentativo. ‑ 7. Il dolo specifico. ‑ 8. Il dolo di premeditazione.
‑ 9. L'elemento soggettivo del concorso di persone
nel reato. ‑ 10. Il dolo del terzo e la cosiddetta autoria mediata. ‑ 11. Il dolo nelle contravvenzioni.
‑ 12. Il delitto preterintenzionale: definizione normativa e struttura. ‑ 13. La preterintenzione come ipotesi
di dolo misto a responsabilitą oggettiva. ‑ 14. La preterintenzione come ipotesi di dolo misto a colpa. ‑ 15. L'ambito di applicabilitą dell'istituto: i delitti aggravati dall'evento.
‑ 16. L'omicidio preterintenzionale: alcune questioni.
‑ 17. Le figure affini: morte o lesioni come conseguenza di altro delitto (art. 586 c.p.). ‑ 18. Segue: il reato aberrante (l'aberratio ģctus e l'aberratio delicti). ‑ 18.1. L'aberratio ictus. ‑
18.2. L'aberratio delicti. ‑ 19. Segue: Il concorso anomalo ex art.116 c.p.
‑ 20. Il dolo e la preterintenzione nelle prospettive di riforma del codice penale.
Cap. CLXXXVI ‑
A.G. Buoninconti, La colpa nel diritto
penale ................ ............ pag.
575
Sommario: 1. Preliminari sulla colpa. ‑ 2. L'art. 42 c.p. ‑ 2.1. La coscienza e la volontą dell'azione o dell'omissione.
‑ 2.2. La funzione «selettiva» dell'azione e dell'omissione. ‑ 2.3. La eccezionalitą dell'imputazione a titolo
colposo. ‑ 3. L'art. 43 c.p. ‑ 3.1. Il concetto
legislativo di colpa: applicazioni giurisprudenziali (rinvio). ‑ 3.2. La definizione di colpa. ‑ 3.3. La specificitą
dell'imputazione soggettiva a titolo dģ colpa. ‑ 3.4. La colpa c.d. impropria. ‑ 3.5. La colpa con previsione
o colpa cosciente e la colpa incosciente. ‑ 3.6. Le regole precauzionali di condotta: colpa generica e colpa specifica.
‑ 4. Il c.d. versante oggettivo della colpa. ‑ 4.1. Il ruolo dell'evento. ‑ 4.2. Il criterio dell'efficacia
protettiva del dovere di diligenza. ‑ 4.3. Il c.d. rischio consentito. ‑ 4.4. Il grado della colpa. ‑ 5. L'art.113 c.p. ‑ 5.1. La cooperazione colposa. ‑ 5.2.
Il principio dell'affidamento. ‑ 6. La colpa c.d. professionale. ‑ 6.1. L'art. 2236 c.c. e la sua applicabilitą
nel diritto penale.
Cap. CLXXXVII ‑ A. Fiori
e G. La Monaca,
Il nesso di causalitą materiale
» 597
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Eziologia e patogenesi.
‑ 3. Eziopatogenesi e medicina legale. ‑ 4. Causalitą e diritto. ‑ 5. La teoria della «conditio sine qua non». ‑ 6. La teoria della «sussunzione sotto leggi». ‑ 7. La teoria della «causalitą
adeguata». ‑ 8. La teoria della «causalitą umana» e altre teorie. ‑ 9. Le concause. ‑ 10. I requisiti della
causalitą. ‑ 11. Il criterio probabilistico. ‑ 12. La metodologia medico‑legale nello studio del rapporto
di causalitą materiale. ‑ 13. Una criteriologia medico‑legale aggiornata. ‑ 14. Il criterio di possibilitą
scientifica. ‑ 15. La probabilitą logica e la probabilitą statistica. ‑ 16. Il criterio di esclusione di altre cause. ‑ 17. Sommario criteriologico. ‑ 18. La causalitą nella responsabilitą
medica e nelle condotte omissive.
Cap. CLXXXVIII ‑
R. Zannotti, L’omicidio ................................................................. »
645
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. L'omicidio volontario. ‑ 2.1. Premessa e soggetti attivi.‑
2.2. Soggetto passivo. ‑ 2.3. Condotta. ‑ 2.4. Evento. ‑ 2.5. Elemento psicologico. ‑ 2.6. Circostanze
aggravanti. - 3. L'omicidio del consenziente. ‑
4. L'omicidio preterintenzionale. ‑ 5. L'omicidio colposo.
Cap. CLXXXIX ‑
D. De Leo, Il delitto di infanticidio:
l’approccio medico forense e lo stato della giurisprudenza
» 659
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Le indagini medico
forensi. ‑ 3. Cenni storici sull'infanticidio. ‑ 4. La struttura dell'art. 578 c.p. e la elaborazione della
giurisprudenza. ‑ 5. Il commento conclusivo.
Cap. CXC ‑ P.L. Baima
Bollone, Percosse e lesioni personali
pag. 681
Sommario: 1. Percosse. ‑ 1.1. Circostanze aggravanti.
‑ 2. Lesioni personali. ‑ 2.1. Nozione di malattia. ‑ 2.1.1. Classificazione. ‑ 2.1.2. Valutazione
della malattia. ‑ 2.2. Circostanze aggravanti. ‑ 2.2.1. Pericolo per la vita. ‑ 2.2.2. Malattia per un tempo
superiore ai 40 giorni. ‑ 2.2.3. Incapacitą di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai 40
giorni. ‑ 2.2.4. Indebolimento permanente di un senso o di un organo. - 2.2.5. Malattia certamente o probabilmente insanabile.
‑ 2.2.6. Perdita di un senso. ‑ 2.2.7. Perdita di un arto. ‑ 2.2.8. Mutilazione che renda l'arto inservibile.
‑ 2.2.9. Perdita dell'uso di un organo. ‑ 2.2.10. Perdita della capacitą di procreare. ‑ 2.2.11. Permanente
e grave difficoltą della favella. ‑ 2.2.12. Deformazione ovvero sfregio permanente del viso. ‑ 2.3. Acceleramento
del parto e aborto. ‑ 2.4. Aggravanti speciali. ‑ 2.5. Lesioni colpose.
Cap. CXCI ‑
D. Rodriguez e M. Cingolani, Maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli
» 711
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. Concetto di maltrattamenti.
‑ 3. Oggetto della tutela. ‑ 4. Soggetti. ‑ 5. Elemento oggettivo. ‑ 6. Concorso di reati. ‑
7. L'elemento soggettivo. ‑ 8. La natura giuridica
della fattispecie di cui al secondo comma dell'art. 572 c.p. ‑ 9. Procedibilitą. ‑ 10. Appendice. Il codice
di deontologia medica ed i maltrattamenti verso i minori.
Cap. CXCII ‑
D. Riponti, Aspetti giuridici della violenza
sessuale ............................ »
733
Sommario: 1. La collocazione sistematica della nuova disciplina dei reati sessuali. ‑ 2. L'interesse tutelato. ‑ 3. Le condotte penalmente rilevanti prima e dopo la
legge 15 febbraio 96 n. 66. ‑ 4. Il soggetto attivo sotto il profilo penalistico e criminologico. ‑ 5. Il soggetto
passivo sotto il profilo penalistico e vittimologico. ‑ 6. L'elemento
psicologico. ‑ 7. Aspetti processuali e regime di procedibilitą. ‑ 8. Cenni comparatistici e conclusivi.
Cap. CXCIII ‑
M. Bargagna, Il danno alla salute ed
il risarcimento del danno alla persona in R. C.
» 763
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Il quadro normativo
e l'assetto operativo tradizionale. ‑ 3. L'evoluzione
dottrinale e giurisprudenziale. ‑ 4. La concezione incentrata sul danno alla salute e quella tradizionale. ‑
5. Danno alla salute (e danno biologico). ‑ 6. Danno alla salute e capacitą produttiva di reddito. ‑ 7. Rapporti
tra capacitą lavorativa generica ed i contenuti del danno alla salute. ‑ 8. Danno alla salute, danno morale e danno
alla salute temporaneo. ‑ 9. La stima del danno permanente alla salute mediante guide ‑ Lo stato anteriore. ‑
10. Le piccole permanenti. ‑ 11. Il danno alla persona del minore. ‑ 12. Il danno alla persona dell'anziano. ‑
13. Il ruolo del Consulente Tecnico ed i quesiti. ‑ 14. Liquidazione del danno. ‑ 15. Orientamenti della giurisprudenza
di merito e relative considerazioni. - 16. Essenziali conclusioni riassuntive.
Cap. CXCIV ‑ G. Sciaudone,
Il matrimonio civile e canonico e la filiazione
» 791
Sommario.1. Introduzione. ‑ 2. Il matrimonio nel
codice di diritto civile italiano. ‑ 3. Il matrimonio nel codice di diritto canonico. ‑ 4. Il matrimonio
concordatario. ‑ 5. Il matrimonio acattolico. ‑ 6. La filiazione.
Cap. CXCV ‑ L. Palmieri,
Professione medica ed attivitą sportiva
pag.
813
Sommario: 1. Esigenze della societą e sport. ‑ 1.2.
La normativa e sua evoluzione. ‑ 1.3. Sport come attivitą ludica. ‑ 1.4. Idoneitą psico‑attitudinale
o specifica. ‑ 2. Compiti del sanitario. ‑ 2.1. Compiti deontologici. ‑ 3. Doping. ‑ 4. La responsabilitą.
Cap. CXVI ‑ G. Puliatti, Giurisprudenza in tema di professione medica
» 839
Sommario: 1. La responsabilitą professionale del medico:
le tendenze attuali. ‑ 1.1. La responsabilitą civile. ‑ 1.2. La responsabilitą penale a seguito di lesioni
od omicidi colposi. ‑ 2. Gli altri reati. ‑ 2.1. I reati di falso. ‑ 2.1.1. Falsitą commessa da pubblici
ufficiali in atti pubblici, materiale o ideologica. ‑ 2.1.2. Falsitą commessa da pubblici ufficiali in certificati o
autorizzazioni amministrative, materiale o ideologica. - 2.1.3. Falsitą ideologica in certificati commessa da persone
esercenti un servizio di pubblica necessitą. ‑ 2.1.4. Falso per soppressione. ‑ 2.1.5. Falso grossolano.
‑ 2.2.1 reati contro la pubblica amministrazione. ‑ 2.3. Abbandono di persone incapaci e omissione di soccorso.
‑ 2.4. Segreto professionale e favoreggiamento. ‑ 2.5. Delitti contro la libertą personale sessuale. ‑
2.6. Stupefacenti. ‑ 2.7. L'abusivo esercizio della professione medica (art. 348 c.p.). ‑ 2.7.1. In generale.
‑ 2.7.2. In particolare: gli odontotecnici. ‑ 2.7.2 Altre professioni o attivitą.
Cap. CXCVII ‑
G. Iadecola, Perizia e consulenza tecnica
.......................................... »
901
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. La perizia e la consulenza
tecnica nel processo penale. ‑ 2.1. Configurazione ed oggetto. ‑ 2.2. La scelta e la nomina del perito. ‑
2.3. Le cause di incapacitą e di incompatibilitą del perito. L'astensione e la ricusazione. ‑ 2.4. Il conferimento
dell'incarico e lo svolgimento delle operazioni peritali. ‑ 2.5. La sostituzione del perito. ‑ 2.6. La valutazione
della perizia da parte del giudice. ‑ 2.7. La consulenza tecnica. ‑ 3. La consulenza tecnica nel processo civile.
‑ 4. La falsitą nella perizia.
Cap. CXCVIII ‑ M. Correra
e P. Martucci, Le banche di dati
personali. Aspetti criminologici e giuridici
» 933
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Le vittime dei reati
informatici. ‑ 3. Elaborazione dei dati personali e rischi di vittimizzazione. ‑ 4. La gestione di banche
di dati sanitari. Obblighi deontologici e giuridici. ‑ 5. L'evoluzione
normativa in Italia sino alla legge n. 675/96.
Parte Quattordicesima
LA RESPONSABILITĄ DEL MEDICO PER
COLPA
Cap. CXCIX ‑ F. Introna,
Responsabilitą medica per colpa; valutazione medico legale
» 955
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Dall'errore alla
colpa. ‑ 3. Le fasi dell'errore. ‑ 4. Il metodo medico‑legale nella diagnosi differenziale fra errore
e patologia iatrogena pura. ‑ 5. I protocolli come parametro per identificare gli errori. ‑ 6. Il consenso. ‑
7. Cenni sulla causalitą. ‑ 8. Qualche peculiare problema nell'ostetricia d'oggi. ‑ 9. La responsabilitą professionale
medica e la Medicina difensiva. ‑ 10. La giurisprudenza
come «sottosistema» ovvero in «funzione suppletiva» delle generiche norme penali e civili. ‑ 11. Il «rischio medico»
e l'aumento delle accuse; verso l'inversione dell'onere della prova? verso riforme ad hoc? ‑ 12. Conclusioni sintetiche.
Cap. CC ‑ A. Puxeddu, Effetti indesiderati da farmaci ....................................
pag.
1007
Sommario: 1. Generalitą. ‑ 2. Classificazione degli
effetti indesiderati da farmaci. ‑ 2.1. Patogenesi degli effetti indesiderati di tipo A. ‑ 2.2. Patogenesi
degli effetti indesiderati di tipo B. ‑ 3. Clinica delle malattie iatrogeniche. ‑ 4. Farmacovigilanza.
Cap. CCI ‑
G. Daddi, Errori in chirurgia ....................................................................... »
1047
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Fase pre‑operatoria.
‑ 2.1. Valutazione del rischio. ‑ 2.2. Preparazione pre‑operatoria. ‑ 3. La fase intra‑operatoria.
‑ 3.1. Chirurgia tradizionale. ‑ 3.1.1. Complicanze infiammatorie. - 3.1.2. Lesioni neurologiche. ‑ 3.1.3.
Lesioni viscerali. ‑ 3.1.4. Altri tipi di lesione. ‑ 3.2. Chirurgia mini‑invasiva. ‑ 4. Fase post‑operatoria.
‑ 5. Conclusioni. ‑ 5.1. Caratteristiche personali. ‑ 5.2. Situazioni contingenti. ‑ 5.3. Caratteristiche
del paziente. ‑ 5.4. Fattori organizzativi.
Cap. CCII ‑ C. Romanini e H. Valenzise, L’errore in ostetricia
e ginecologia
» 1071
Sommario: 1. Introduzione. - 2. L'asfissia in travaglio di parto. ‑ 2.1. Esecuzione della cardiotocografia
in travaglio. ‑ 3. Correlazione tra eventi ostetrici ed esiti neurologici. ‑ 4. L'errore della distocia di spalla. ‑ 5.
L'errore ecografico. ‑ 6. L'ecografia
ostetrica e il danno.
Cap. CCIII ‑
E. De Campora e M. Radici, Gli errori in chirurgia otorinolaringoiatrica
» 1089
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Lesioni accidentali
dei nervi periferici. - 2.1. Sezione. ‑ 2.2.‑2.3. Compressione e schiacciamento. ‑ 2.4. Stiramento. ‑
2.5. Coagulazione. ‑ 2.6. Aspetti particolari del danno neurale iatrogeno e considerazioni volte a limitare la componente
responsabilistica. ‑ 2.7. Registrazione scritta della visita preoperatoria. ‑ 2.8. Indicazioni all'intervento.
‑ 2.9. Consenso informato. ‑ 2.10. Esperienza del chirurgo. ‑ 2.11. Comportamento pił idoneo quando la lesione
si sia verificata. ‑ 3. Lesione accidentale degli involucri meningei, fistole liquorali iatrogene, lesioni del contenuto
endocranico. ‑ 3.1. Comportamento volto alla corretta informazione del paziente. ‑ 3.2. Compilazione della
cartella clinica e descrizione dell'intervento. ‑ 3.3. Comportamento nel caso di lesione manifesta. ‑ 4. Lesioni
dell'orbita e del suo contenuto, lesioni delle vie lacrimali e degli annessi oculari. ‑ 5. Danni otogeni su base
iatrogena. ‑ 6. Lesioni iatrogene del naso. ‑ 6.1. Causticazioni delle varici del setto nasale. ‑ 6.2. Chirurgia
del setto nasale. ‑ 6.3. Riduzione e contenimento delle fratture nasali scomposte. ‑ 6.4. Chirurgia estetica
del naso. ‑ 7. Problematiche ed errori connessi con la chirurgia delle corde vocali e con la chirurgia morfodinamica
della voce. ‑ 7.1. Lesioni iatrogene indesiderate conseguenti all'intervento chirurgico. ‑ 7.2. Complicazioni
cordali connesse cori l'intervento di fonochirurgia. ‑ 7.3. Insoddisfacenti risultati funzionali. ‑ 7.4.
Lesioni iatro‑gene prodotte dall'impiego del laser. ‑ 8. Problematiche ed errori connessi con gli interventi di
adenotomia e tonsillectomia. ‑ 8. L Complicanze
emorragiche. ‑ 8.2. Lesioni accidentali dei pilastri palatini e del palato
molle. ‑ 8.3. Perforazione strumentale della faringe.
Cap. CCIV ‑ C.M. Miani
e M. Giuliani, Errori in odontostomatologia pag. 1125
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Anamnesi ed esame
obiettivo. ‑ 3. Chirurgia orale e implantologia. ‑ 4. Protesi e gnatologia. ‑ 5. Ortodonzia. ‑
6. Conservativa ed endodonzia.
Cap. CCV - R. Proietti
e A. Stefanelli, Incidenti ed
errori in anestesia
» 1135
Sommario: 1. Considerazioni generali. ‑ 2. Mortalitą
associata all'anestesia generale. ‑ 3. Cause degli incidenti e misure di prevenzione. ‑ 4. L'errore professionale. ‑ 4.1. La valutazione del paziente.
‑ 4.2. La premedicazione. ‑ 4.3. La posizione del paziente. ‑ 4.4. Il monitoraggio. ‑ 4.5. La
fase di risveglio.
Cap. CCVI – E.
Bucciarelli e A. Sidoni, Errori
nella diagnostica isto- e citopatologica
» 1151
Sommario: 1. Introduzione e cenni storici. ‑ 2. La
metodologia diagnostica in istocitopatologia. ‑ 3. Metodi di interpretazione dei quadri microscopici. ‑ 4. L'errore in anatomia patologia: aspetti generali. ‑ 5. Fasi del
processo diagnostico istocitopatologico e dinamica degli errori. ‑ 5.1. Errori nella fase preanalitica. ‑ 5.2.
Errori nella fase analitica. ‑ 5.3. Errori nella fase postanalitica. ‑ 6. Errori legati ai consulti istocitopatologici.
‑ 7. Aspetti particolari dell'attivitą diagnostica istocitopatologica che condizionano un maggior rischio
di errori. ‑ 7.1. Diagnosi rapida intraoperatoria al criostato. ‑ 7.2. Il problema della classificazione dei tumori.
‑ 7.3. La diagnosi di patologie modificate della terapia. ‑ 7.4. La diagnosi mediante citoaspirato. ‑
8. Considerazioni conclusive.
Cap. CCVII ‑ R. Del
Vescovo e P. Pesola, Errori nella
diagnostica per immagini (DPI)
» 1169
Sommario: 1. Introduzione.
‑ 2. Errori nella DPI toracica. ‑ 3. Errori nella DPI gastroenterologica e addominale. ‑ 4. Errori nella
DPI dei traumi cranio‑encefalici. ‑ 5. Errori nella DPI dello scheletro. ‑ 6. Errori in mammografia.
‑ 7. Errori in ecotomografia (ETG) ostetrica. ‑ 8. Errori in ecotomografia (ETG) ginecologica. ‑ 9.
Errori in altri settori di applicazione dell'ecografia.
Cap. CCVIII ‑ L. Perugia
e G. Martini, Gli errori in chirurgia
ortopedica e traumatogica
» 1197
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Informazione e consenso.
‑ 3. I trattamenti incruenti. ‑ 3.1. Errori di indicazione. ‑ 3.2. Errori di tecnica. ‑ 3.3.
Errori di verifica. ‑ 4. I trattamenti percutanei. ‑ 4.1. Errori di indicazione. ‑ 4.2. Errori di tecnica.
‑ 4.3. Errori di verifica. ‑ 5. I trattamenti di ricostruzione plastica. ‑ 5.1. Errori di indicazione.
‑ 5.2. Errori di tecnica. ‑ 5.3. Errori di verifica. ‑ 6. Le osteosintesi. ‑ 6.1. Errori di indicazione.
‑ 6.2. Errori di tecnica. ‑ 6.3. Errori di verifica. ‑ 7. Le protesi interne. ‑ 7.1. Errori di indicazione.
‑ 7.2. Errori di tecnica. ‑ 7.3. Errori di verifica. ‑ 8. Conclusioni.
Cap. CCIX ‑ E. Farallo,
Evenienze e complicanze di interesse me dico-legale
in chirurgia estetica » 1249
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Blefaroplastica.
‑ 2.1. Complicanze ed errori. ‑ 3. Addominoplastica. ‑ 3.1. Complicanze mediche ed estetiche. ‑
4. Mastoplastica additiva. ‑ 5. Liposuzione. ‑ 6. Rinoplastica. ‑ 6.1. Complicanze ed effetti collaterali.
‑ 7. Lifting. ‑ 7.1. Complicanze ed errori.
Cap. CCX ‑ R. Nicolini,
Gli errori trasfusionali
» 1259
Sommario: 1. Introduzione.
‑ 2. Gli errori nella raccolta del sangue. - 3. Errori nella conservazione. ‑ 4. Errori nella distribuzione.
Parte Quindicesima
ASPETTI MEDICO‑LEGALI
NELLE ASSICURAZIONI PRIVATE
Cap. CCXI ‑ F. Mangili,
Le polizze private contro gli infortuni
»
1271
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Condizioni generali
di assicurazione. ‑ 3. Definizione di infortunio. ‑ 4. Denuncia dell'infortunio. ‑ 5. Criteri di indennizzabilitą.
‑ 6. Invaliditą temporanea. ‑ 7. Invaliditą permanente. ‑ 8. Morte. ‑ 9. Arbitrato.
Cap. CCXII ‑
A. Farneti, L'assicurazione privata contro
l'invaliditą permanente da malattia »
1293
Sommario: 1. Introduzione.
- 2. Il rischio assicurato. ‑ 3. Le preesistenze. ‑ 4. La manifestazione della malattia. ‑ 5. Persone non
assicurabili. ‑ 6. Denuncia dell'invaliditą ‑ obblighi relativi ‑ epoca di accertamento dell'invaliditą.
‑ 7. Criteri di indennizzabilitą. ‑ 8. Valutazione del danno. ‑ 9. Contenzioso. ‑ 10. Conclusioni.
Parte Sedicesima
VALUTAZIONE DEL DANNO
Cap. CCXIII ‑ I. Pitzorno,
Guida breve alla valutazione del danno a persona » 1309
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Il danno. ‑
3. La diagnosi medica come premessa alla valutazione medico‑legale del danno. ‑ 4. I vari ambiti valutativi.
‑ 5. Generalitą sulla valutazione medico‑legale del danno. ‑ 6. Le tabelle. ‑ 7. Valore monetario
per punto percentuale di danno biologico.
Parte Diciassettesima
MEDICINA LEGALE MILITARE
Cap. CCXIV ‑ La
medicina legale militare (coordinato da F. Consigliere)
» 1513
La medicina legale militare č (e) la medicina legale pubblica,
di F. Consigliere
pag. 1513
La medicina legale
nell'organizzazione della sanitą militare: attualitą e prospettive, di M. Di Martino,
F. Consigliere, L. Lista » 1522
Sommario: 1. Definizione e compiti. ‑ 2. Organizzazione
medico‑legale della Sanitą Militare. ‑ 2.3. La Direzione
Generale della Sanitą Militare. - 2.4. Il Collegio medico‑legale. ‑ 2.5. Organi Sanitari Centrali
di Forza Armata. ‑ 2.6. Organi Sanitari Territoriali. ‑ 2.7. La Commissione Medica di 2a Istanza. ‑ 2.8. Il Collegio Medico di 2a
Istanza. ‑ 2.9. L'Ospedale Militare. ‑ 2.10. Corpo o altro Ente militare.
L'idoneitą al servizio militare, di A. Caproni, F. Greco
» 1542
Sommario: 1. L'idoneitą al Servizio Militare di Leva. ‑ 1.1. Il profilo sanitario. ‑ 1.2.
La formazione delle liste di leva e la visita medica di leva‑selezione. ‑ 1.3. La dispensa e l'esonero. ‑
1.4. Nuovi Accertamenti Sanitari. ‑ 1.5. La visita medica di riqualificazione del profilo sanitario. ‑ 1.6. Militari
alle armi. ‑ 1.7. La Rassegna. ‑ 1.8. La Computabilitą dei periodi di licenza di convalescenza o
di ricovero. ‑ 2. Reclutamento Volontario e Speciale. ‑ 2.1. L'idoneitą al servizio del personale militare di
carriera. ‑ 2.2. L'idoneitą al servizio dei Volontari in Ferma Breve. ‑ 3. Idoneitą ai servizi di Aeronavigazione.
‑ 4. L'idoneitą al servizio nella Marina Militare.
‑ 5. L'idoneitą al servizio d'Istituto nei
ruoli della Polizia di Stato.
Istituto della dipendenza da causa di servizio, di M. Donvito, L. Lista
» 1561
Sommario: Parte
I: M. Donvito 1. La causalitą di servizio. ‑ 1.1. Metodologia
per la valutazione del nesso di causalitą. ‑ 2. Procedura per il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio.
‑ 2.1. Istruttoria per il personale civile dello Stato. ‑ 2.2. Istruttoria per il personale militare ed equiparato.
‑ Parte II: L. Lista 3. La
dipendenza da causa di servizio delle lesioni traumatiche da causa violenta. ‑ 3.1. Procedura di compilazione del
modello C. ‑ 4. Riconoscimento per interdipendenza/aggravamento.
Equo indennizzo,
di F. Santoro..................................................................
» 1574
Sommario: 1. Premesse. ‑ 2. Equo indennizzo: definizione.
‑ 2.1. Soggetti beneficiari. ‑ 2.2. Caratteristiche. ‑ 2.2.1. ‑ Giuridiche. ‑ 2.2.2. Medico-legali.
‑ 2.2.3. Amministrative. ‑ 3. Procedure. ‑ 3.1. Domanda. ‑ 3.2. Istruzione. ‑ 4. Organi medico‑legali.
‑ 4.1. Commissione Medica Ospedaliera (CMO). ‑ 4.2. Commissione Medica di Seconda Istanza. ‑ 4.3. Visite
per delega. ‑ 4.4. Comitato Pensioni Privilegiate Ordinarie (CPPO). ‑ 5. Decreto. ‑ 6. Revisione. ‑
7. Ricorsi.
Pensione privilegiata ordinaria di guerra, di M. Giannuzzo, L. Lista » 1583
Sommario: 1. La pensione privilegiata ordinaria. ‑
1.1. Norme di riferimento. ‑ 1.2. Benefici economici. ‑ 1.3. Procedimento per la concessione della P.P.O.
‑ 2. La pensionistica privilegiata di guerra. ‑ 2.1. Norme di riferimento. ‑ 2.2. Benefici economici.
‑ 2.3. Procedimento per la concessione della pensione di guerra. ‑ 3. Tabelle.
La pensione d'inabilitą nel pubblico impiego, di P.A. Astore, F. Consigliere, L. Lista
pag. 1618
Sommario: 1. Generalitą. - 1.1. Introduzione. ‑ 1.2. Scopo della pensione d'inabilitą. ‑ 1.3. Inabilitą lavorativa.
‑ 1.4. L'inabilitą nell'ottica della pensione d'inabilitą. ‑ 1.5. Individuazione dell'inabile. ‑ 1.6.
Inabilitą a qualsiasi attivitą lavorativa. ‑ 1.7. Lavoro proficuo. ‑ 2. Istituto della pensione d'inabilitą.
‑ 2.1. Dispensa dal servizio per infermitą e giudizi medico legali. - 2.2. Istruttoria. ‑ 2.3. Organi sanitari.
‑ 2.4. L'attivitą della Commissione Medica: accertamenti sanitari. ‑ 2.5. Cronologia dell'accertamento
sanitario. ‑ 2.6. Risoluzione del rapporto di lavoro. ‑ 2.7. Incompatibilitą e revoca della pensione. ‑
2.8. Rinvii. ‑ 2.9. Ricorsi.
Indennizzi di altra
natura, di F. Boccucci, F. Consigliere,
L. Lista, R. Marciano.....
» 1637
Sommario: A ‑ Valutazione del danno derivante da lesioni per attentati terroristici
o connesse adatti di criminalitą organizzata. ‑ 1. Premessa. ‑
2. Indice cronologico delle leggi. ‑ 3. Categorie dei soggetti aventi diritto. ‑ 4. Istruttoria delle istanze.
‑ 5. Concessione dei benefici. ‑ 6. Organi di consulenza medico amministrativa. ‑ B ‑ Valutazione del danno derivante da vaccinazioni, emotrasfusioni e
somministrazione di emoderivati. ‑ 1. Premessa. ‑ 2. Principali
complicazioni derivanti da vaccinazioni, trasfusioni e somministrazione di emoderivati. ‑ 3. Norme procedurali.
‑ 4. Organo competente: compiti, funzioni, criteri valutativi. ‑ 5. Valutazione del danno permanente dell'integritą
psico‑fisica. ‑ C ‑ Provvidenze a favore dei cittadini deceduti o invalidi a causa di ordigni bellici in tempo di pace. ‑ D ‑
Elargizione a favore dei cittadini vittime di incidenti occorsi durante attivitą operative
ed addestrative delle Forze Armate. ‑ E ‑ Impiego del personale delle
Forze di Polizia invalido per causa di servizio. ‑ F ‑ Assegno di incollocabilitą
L'attivitą certificativa
dell'ufficiale medico, di R. Costa Devoti, A. Piacentini............
» 1678
Sommario: 1. Introduzione. ‑ 2. Certificazione medica
di idoneitą alla conduzione di autoveicoli. ‑ 3. Certificazione medica di idoneitą alla conduzione di imbarcazioni.
‑ 4. Certificazione medica di idoneitą per il rilascio o il rinnovo della licenza di porto di fucile per uso di caccia
ad esercizio dello sport del tiro a volo e del porto d’armi per uso difesa personale. ‑ 5. Certificazione
medica di idoneitą all'uso di gas tossici. ‑ 6. Certificazione medica di idoneitą alla conduzione di caldaie a vapore.
‑ 7. Certificazione medica di idoneitą all'impiego.
Il servizio della
Polizia di Stato (P.S.), di A. Caproni.............................................................
» 1689
Sommario: 1. Organico ed attribuzioni. ‑ 2. Organizzazione territoriale.
Appendice I .............................. »..................................................................................................
1695
Appendice II ............................. » .................................................................................................
1721 Indice analitico »
Trattato vol. VI
Indice generale del Trattato, p. 1
Indice sommario dei singoli volumi, p. 11
Indice degli Autori, p. 63
Indice delle parole- chiave, p. 77
Indice bibliografico generale, p. 83
Indice analitico delle norme, p. 471
Indice analitico, p. 555
Trattato vol. 7
Indice sommario
Capitolo 215. Fineschi V., Turillazzi E.: Il rapporto medico- paziente: consenso, informazione e segreto.
Sommario: 1. Introduzione. - 2. Il consenso informato. - 3. La
modulistica. – 4. Il segreto. – 5. Dal segreto alla privacy – 6. L’essenziale del codice privacy
Capitolo 216. Spagnolo A. G., Di Pietro M.
L.: Testamenti di vita.
Sommario: 1. Definizioni; 2. Testamenti di vita e i modelli di relazione medico‑paziente; 3. Le diverse
tipologie dei testamenti di vita; 4. Analisi dei contenuti e limiti dei testamenti di vita; 5. Il dibattito bioetico sui testamenti
di vita; 6. Bene del paziente, cure ordinarie e gravositą dei trattamenti; 7. Il pericolo del cosiddetto "diritto a morire";
8. Bibliografia.
Capitolo 217. De Pasquale Ceratti S.: La procreazione medicalmente assistita.
Sommario. 1. Introduzione. 2. Il dibattito etico prima dell’approvazione della legge. 3. Il testo della
legge. 3.1. I caratteri salienti della legge. 3.2 . Le linee- guida. 4. Le critiche al testo di legge. 5. Fonti bibliografiche
Capitolo 218. Giusti G.: Norme sul suicidio assistito e sulla eutanasia.
Sommario. 1. Introduzione. 2. Il suicidio assistito. 2.1. La legge dell’oregon. 2.2. Altre norme sul suicidio
assistito. 2.3. Commento alle norme sul suicidio assistito. 3. L’eutanasia attiva e passiva. 3.1. La sospensione delle
cure. 3.2. Il dibattito etico. 4. La legge olandese sull’eutanasia. 5. La legge belga sull’eutanasia. 6. Raffronto
e commento della legge olandese e della legge belga sull’eutanasia. 7. Conclusioni. 8. Bibliografia.
Capitolo 219. Benucci G., Carlini L., Bacci M.: Il controllo di qualitą della cartella clinica nel contesto
del risk management: un ruolo specifico delle u. o. di medicina legale.
Capitolo 220. Benucci G., Carlini L., Bacci M.: “Sbagliando si impara”: il risk management nelle
aziende sanitarie: un modello metodologico per l’implementazione e l’attuazione di un programma di gestione del
rischio clinico.
Capitolo 221. Caprioli L. C.: Principali novitą nella medicina legale delle aziende unitą sanitarie
locali.
Sommario. 1. Introduzione. 2. Le funzioni medico-legali nel collocamento mirato dei soggetti disabili. 3. Le funzioni medico-legali nelle
disposizioni riguardanti l’accertamento della dipendenza da causa di servizio.
Capitolo 222. Mei E., Bacci M.: L’attivitą del medico competente: analisi
normativa, compiti, profili di responsabilitą professionale.
Sommario. 1. Introduzione. 2. Il diritto alla salute: dalla
carta costituzionale l’esigenza di tutela del cittadino lavoratore. 2.1.lo statuto dei lavoratori (legge 300/70): sul
diritto di vigilanza in ordine all'attuazione delle norme di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. 2.2.
Normativa in tema di sicurezza sul lavoro precedente la riforma sanitaria (l.833/78): dall'art. 2087 c.c. Ai d.p.r. 547/1955,
d.p.r. 303/1956. La figura del datore di lavoro, sua responsabilitą in materia di sicurezza e facoltą di delega. Riferimenti
giurisprudenziali. 3. Il medico competente nel d.p.r. 303/56 e nella pił recente normativa (d.lgs. 277/91, d.lgs 626/94, d.lgs
242/96); attribuzione di compiti in tema di valutazione del rischio, di prevenzione, di sorveglianza sanitaria.. 3.1. I limiti
della legislazione. 3.2. Attivitą del medico competente: metodologia operativa.
4. Dalla responsabilitą oggettiva del datore di lavoro alla
responsabilitą professionale del medico competente. 4.1. "delega di responsabilitą" e colpa "effettiva" del sanitario. 4.2. La responsabilitą contrattuale ed extracontrattuale. 4.3.la vicenda giudiziaria dell'ipca
di torino: " fabbrica del cancro". Sentenza del tribunale di torino, 20 giugno 1977. 5.
Concetto di responsabilitą professionale. 5.1. Obbligazione derivante dal contratto d'opera professionale e punibilitą
del prestatore d'opera intellettuale. 6. Conclusioni. 7. Appendice normativa. 8. Bibliografia. 9. Note.
Capitolo 223. Giusti G.: Il nuovo inail.
Sommario. 1. Introduzione. 2. Decreto legislativo 38 del 23 febbraio 2000. Art. 1- le gestioni. Art. 10- le
malattie professionali. Art. 12- l’imfortunio in itinere. Art. 13- il dannoso biologico- art. 15- il casellario centrale
infortuni. 3. Decreto ministeriale 12 luglio 2000. 3.1 tabelle dei coefficienti. 3.2 tabella indennizzo danno biologico. 3.2.1-
criteri applicativi. 4. Malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura. 4.1 estratto: malattie neoplastiche
nell’industria, 4.2 estratto: malattie neoplastiche in agricoltura- 5. Conclusioni. 6. Bibliografia.
Capitolo 224. Bergamini A., De Pasquale Ceratti S.: Le infezioni nosocomiali.
Sommario:
1. Definizione 2. Cenni storici ed attualita’ 3. Introduzione. 4. Epidemiologia. 5. Fattori di rischio e misure di prevenzione.
6. Principali quadri nosografici. 7. L’antibioticoresistenza. 8. Le problematiche medico-legali. 9. La responsabilita’
del direttore sanitario. 10. Prospettive future. 11. Conclusioni. 12. Bibliografia
Capitolo 225. Marchiafava W., Dubolino F. M.: Aspetti medico-legali nelle malattie sessualmente
trasmesse.
Sommario: introduzione; 1.malattie sessualmente trasmesse, 1.1 forme batteriche, 1.1.2 epidemiologia, 1.1.3
gonorrea, 1.1.4 sifilide. 2 forme virali, 2.1 epatiti virali, 2.2 infezione da citomegalovirus, 2.3 infezione da herpes genitalis,
2.4 infezione da hiv. 3 aspetti medico-legali delle malattie sessualmente trasmesse, 3.1 aspetti di rilievo penalistico, 3.1.1
nesso di causalita’, 3.1.2 reato di lesioni personali, 3.1.3 circostanze aggravanti, 3.1.4 nozione di colpa-lesioni
personali colpose, 3.1.5 omicidio colposo. 3.2 aspetti di rilievo civilistico. 3.3 aspetti di tipo previdenziale, 3.3.1 assegno
ordinario di invalidita’, 3.3.2 pensione di inabilita’. 3.4 aspetti di rilievo assistenziale. 4 legge sulla pedofilia. 5. Bibliografia
Capitolo 226. Caruso V.: Medicina legale in internet.
Sommario: 1. Introduzione. – 2. Storia di internet. – 3. Diffusione di internet in
italia. – 4. La ricerca in internet. - 4.1 definizione del campo di ricerca. - 4.1.1 creazione di una lista di parole
chiavi. – 4..1.2 la ricerca avanzata. - 4.1.2.1 espressioni (od operatori) booleane. - 4.1.2.2 la ricerca di frasi.
- 4.1.2.3 stemming e troncamento. - 4.1.2.4 ricerca per campo. - 4.1.2.5 caratteristiche dei siti. - 4.1.2.6 nesting (annidamento).
- 4.2 gli strumenti di ricerca. - 4.2.1 i motori di ricerca. - 4.2.2 meta - motori di ricerca. - 4.2.3 directories (cataloghi).
- 4.2.4 motori di ricerca e cataloghi tema specifici. - 4.2.5 traduttori on – line. - 4.3 valutazione dei risultati.
- 4.3.1 autore ( o autori) del sito. - 4.3.2 origine delle informazioni. - 4.3.3 aggiornamento e attualitą delle informazioni.
- 4.3.4 scopo e finalitą del sito. - 4.4 citare una fonte da internet. - 5.1 medicina legale. - 5.2 patologia forense. - 5.2.1
asfissia meccanica. - 5.2.2 strangolamento. - 5.2.3 annegamento. - 5.2.4 impiccamento. -
5.2.5 morte asfittica nel neonato. - 5.2.6 asfissia da posizione. - 5.2.7 foto asfissia. - 5.2.8 lesioni da energia
elettrica. - 5.2.9 foto lesioni da energia elettrica. - 5.2.10 ferite d’arma da fuoco. - 5.2.11 foto ferita da arma
da fuoco. - 5.2.12 balistica. - 5.2.13 ferite d’arma bianca. - 5.2.14 foto ferite da arma bianca. - 5.2.15 tanatologia.
- 5.2.16 entomologia forense. - 5.2.17 autopsia. - 5.2.18 foto tanatologia. - 5.2.19 lesione da mezzi contusivi. - 5.2.20
traumi cranici. - 5.2.21 foto lesioni mezzi contusivi. - 5.2.22 lesioni energia termica. - 5.2.23 lesioni energia barica.
- 5.2.24 foto lesioni da energia termica e barica. - 5.2.25 investimento. - 5.2.26 precipitazione. - 5.2.27 foto investimento
e precipitazione. - 5.2.28 tossicologia forense. - 5.2.29 tossicodipendenze. - 5.2.30 avvelenamento. - 5.2.31 tossicologia
(database). - 5.2.32 foto tossicologia. - 5.2.33 s.i.d.s.. - 5.2.34 s.a.d.s.. - 5.2.35 foto sids & sads. - 5.3 psichiatria
forense. - 5.4 antropologia forense. - 5.5 genetica forense. - 5.6 odontoiatria forense. - 5.7 geologia forense. - 5.8 criminologia. - 5.9 riviste. - 5.9.1 internazionali. - 5.9.2 italiane. - 5.10 libri.
- 6. Conclusioni. – 7. Glossario.
Capitolo 227. De Pasquale Ceratti S., La Stella A., Massimilla M.: L’autopsia virtuale.
Sommario:
1. Introduzione. 2. Medicina legale e utilizzo di strumenti informatici. 3. Utilizzo dell’imaging nelle scienze forensi 4. L’universita’ di berna ed altri progetti. 5. Vantaggi e prospettive
di utilizzo. 6. Problematiche. 7.Conclusioni.
Capitolo 228. Apostol M. A.: Le luci forensi: metodi ottici di identificazione, esaltazione ed
osservazione degli elementi fisici di prova.
Sommario: 1. Introduzione; 2. Cenni storici; 3. Premesse teoriche; 3.1. La luce ed i colori; 3.2. I filtri ottici
4. Tecniche e metodi; 4.1. Metodo dell’assorbimento; 4.2. Metodo della luce riflessa diffusa; 4.3. Metodo della fotoluminescenza;
4.4. Metodo dell’illuminazione episcopica coassiale; 5. Applicazioni delle luci forensi; 5.1. Impronte papillari latenti;
5.2. Impronte di scarpe; 5.3. Fibre e capelli; 5.4. Frammenti di ossa; 5.5. Tracce biologiche; 5.6. Residui dello sparo (gsr);
5.7. Tracce di morsi, vecchie cicatrici ed ecchimosi; 5.8. Droghe d’abuso; 6. Misure di sicurezza; 7. Alcuni strumenti
disponibili sul mercato; 8. Epilogo; 9. Bibliografia
Capitolo 229. Apostol M. A.: Fondamenti di “blood pattern analysis”: analisi geometrica
ed interpretazione dei quadri di macchie e tracce di sangue.
Sommario: 1. Introduzione; 1.1. Cenni storici ed attualitą in bpa; 1.2.
Obiettivi della bpa ed ambito dell’applicazione; 2. Proprietą del sangue umano; 2.1. Composizione del sangue
umano; 2.2. Proprietą fisiche del sangue umano; 3. Le gocce di sangue; 4. Le macchie di sangue; 5. Analisi delle macchie di sangue; 5.1. Dimensione delle macchie di sangue; 5.2. Forma delle macchie di sangue; 5.3. La distribuzione delle macchie di sangue; 5.3.1. Macchie da trasferimento;
5.3.2. Macchie gravitazionali; 5.3.3. Lo spruzzo; 5.3.3.1 lo spruzzo da impatto; 5.3.3.2 i spruzzi da sangue proiettato; 5.3.3.3.
La sagoma vuota; 5.3.3.4 analisi 2d e 3d dello spruzzo; 5.4. Aspetti particolari della macchie di sangue; 5.4.1. Gli artefatti;
5.4.2. Il sangue coagulato; 5.4.3. Il sangue diluito; 5.4.4. L'aspetto fuori/dentro oppure interno/ esterno; 5.4.5. Il sequencing;
5.4.6. Tempi di diffusione e di essiccazione del sangue; 5.4.7. L’invecchiamento del sangue; 5.4.8. La denaturazione
del sangue da parte di agenti fisici, chimici e biologici; 6. Test generici e tecniche di individuazione ed esaltazione
delle tracce latenti di sangue; 6.1. I test generici di sangue; 6.2. Tecniche di rivelazione – individuazione; 6.3. Tecniche di esaltazione con bper (blood print
enhancement reagents); 7. Elementi pratici di analisi dei quadri delle macchie e tracce di sangue; 8. Bibliografia
Capitolo 230. Pastori M. C.: Aspetti medico-legali
del suicidio.
1. Definizioni. 2. Classificazione del suicidio. 3. Diagnostica differenziale tra omicidio, suicidio e accidente.
3.1. L’anamnesi. 3.2. Le circostanze. 3.3 la lesivitą.
Capitolo 231. Marella G. L.: La reazione vitale. Diagnosi differenziale tra lesioni vitali e
lesioni post-mortali e determinazione dell’epoca delle lesioni.
Sommario: 1. Introduzione; 2. Cenni di fķsiopatologia della guarigione delle ferite cutanee;
3. La reazione vitale; 3.1 esame macroscopico; 3.2 esame microscopico; 3.3 esame istochimico ed immunoistochimico; 3.4 esame
biochimico; 4. Brevi considerazioni su alcune situazioni di interesse medico-legale. Bibliografia.
Capitolo 232. Marella G. L., Ricci A.: Ricostruzione del volto in antropologia forense.
Sommario: 1. Premessa. 2. La ricostruzione del volto con tecnica tradizionale. 2.1 la raccolta dei dati e delle informazioni. 2.2 duplicazione
del cranio. 2.3 ricostruzione del volto. 2.4 duplicazione del volto ricostruito. 3. Stato dell’arte della ricostruzione
del volto computer-assistita. 4. Introduzione alle metodiche sperimentali per la ricostruzione del volto computer-assistita.
4.1 acquisizione dell’immagine del cranio dalla radiografia. 4.2 costruzione 3d del generico cranio: lo “pseudocranio”.
4.3 deformazione dello pseudocranio verso il volto. 4.4 applicazione di elementi caratteristici. 5. Conclusioni.
Capitolo 233. Grande A., Tancredi D. M.: La polizia scientifica. Attivitą ed organizzazione del
servizio polizia scientifica della polizia di stato.
Sommario: Introduzione - Cenni storici e dottrinali - Metodologia operativa - Organizzazione ed attivitą - Considerazioni
conclusive - Bibliografia di riferimento
Capitolo 234. Chiarotti M., Giusti G.: Il doping.
Sommario. 1. Introduzione e definizioni. 2.diffusione del doping. 3. Sostanze
dopanti. 4, repressione del doping. 5. Accertamenti di laboratorio. 6.
Legge 14 dicembre 2000, n. 376 - "disciplina della tutela sanitaria delle attivitą sportive e della lotta contro il doping".
6.1. Elenco delle sostanze dopanti. 6.2. Integrazione della lista dei farmaci dopanti ed elenco delle pratiche mediche dopanti.
6.3. Decreto di attuazione delle disposizioni di cui all’art. 7 della l. 376/2000. 7, processi patologici indotti dal
doping. 8. L’art. 9 della l. 376/2000.
Capitolo 235. Pasini A., Milano F.: Simulazione, dissimulazione e psicopatologia.
Sommario: 1. Introduzione. 1.1. Obiettivazione e riproducibilitą dei fenomeni. 1.2. Finzione, simulazione e
dissimulazione. 1.3. Definizioni
2.
Contesti in cui si esprime il campo fenomenico considerato della simulazione e dissimulazione. 2.1. Ambito militare. 2.2.
Ambito carcerario. 2.3. Ambito risarcitorio. 2.4. Ambito previdenziale ed assistenziale. 2.5. Ambito penale
3. Forme di simulazione e dissimulazione in psichiatria. 3.1.1. Tentativo di suicidio, simulazione. 3.1.2. Tentativo
di suicidio, dissimulazione. 3.2.1. Disturbi dell’umore, simulazione. 3.2.2.
Depressione, dissimulazione. 3.3. Schizofrenia e disturbi dell’area psicotica. 3.4. Demenze. 3.5. La sindrome di ganser.
3.6. Disturbi della condotta alimentazione.
4. Utilizzazione degli strumenti d’obiettivazione diagnostica nella psicopatologia applicata alla simulazione
e dissimulazione.
5.conclusioni. 6. Fonti bibliografiche
Capitolo 236. La Stella A.:
Il mobbing.
Sommario. 1. Definizione. 1.1. Definizione di mobbing, di mobber, degli atti mobizzanti e del mobizzato tipico.
1.2. Fasi costitutive del fenomeno mobbing. 2. Epidemiologia del fenomeno mobbing. 3. Il fenomeno mobbing e le sue ripercussioni.
3.1.esiti sulle persone. 3.2. Esiti sulle aziende. 4. Mobbing e valutazione medico- legale. 5. Attuale orientamento legislativo
in europa e negli stati uniti. 6. Orientamento legislativo in italia. 7. Conclusioni. 8. Circolare inail. 9. Bibliografia.
Capitolo 237. Bruni M.: Abuso sessuale sui minori.
Sommario. 1.l’abuso sessuale: definizione
e storia. 2. L’interesse medico legale nei secoli verso l’abuso sessuale sui minori. 3. L’incidenza dell’abuso
sessuale sui minori. 3.1 la pedofilia. 3.2. La violenza sessuale a danno di minori. 3.3. L’abuso intrafamiliare. 3.4.
La prostituzione minorile e la tratta di minorenni a scopo sessuale. 3.5. La
pornografia minorile, su carta e su internet. 3.6. Il turismo sessuale a danno di minori. 3.7.
Incidenza del fenomeno in gran bretagna e usa.
3.8. Note ed approfondimenti. 4. Anatomia normale della regione anale. 5. Semeiotica della regione anale. 6.
Modalitą di esecuzione dell’accertamento medico legale nei casi di sospetto abuso sessuale sui minori. 7. Glossario.
8. Lesivitą anale nell’abuso sessuale. 8.1. La morte del minore in corso, o come conseguenza, di abuso sessuale. 8.2.
L’abuso sessuale acuto nella regione anale. 8.3. L’abuso sessuale cronico nella regione anale. 8.4. Il recente
approccio scientifico all’abuso anale sui minori. 9. Cenni sullo studio della lesivitą anale nell’adulto. 10.
Conclusioni. 11. Bibliografia.
Capitolo 238. Pitzorno I., Bucchicchio R.: Il danno alla mano.
Sommario: 1. Introduzione. - 2. Anatomia funzionale. - 3. Fisiopatologia. - 4. Semeiotica e diagnostica. - 5.
Valutazione del danno. – 6. Tabelle – 7. Fonti bibliografiche
Capitolo 239. Anselmi E., Lazzazzera D.: L’idoneitą psicofisica nella normativa vigente.
Sommario: 1. Generalitą. – 2. Idoneitą al lavoro. – 3. Idoneitą al lavoro dei minori. – 4.
Idoneitą per i lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti. – 5. Idoneitą sanitaria per il personale addetto alla preparazione,
manipolazione e vendita di sostanze alimentari. – 6. Idoneitą dell'invalido civile alla frequenza dei corsi di addestramento
professionale istituiti dal ministero del lavoro e della previdenza sociale. – 7.
Idoneitą alla frequenza degli alunni assenti da scuola per malattia di durata di oltre cinque giorni. – 8. Idoneitą
alla guida di auto e motoveicoli. – 9. Idoneitą del personale addetto ai pubblici servizi di trasporto. – 10.
Idoneitą del personale addetto al servizio di trasporto mediante impianti a fune. – 11. Idoneitą al volo per il personale
dell’aviazione civile. – 12. Idoneitą alla guida di natanti. – 13. Idoneitą alla navigazione. – 14.
Idoneitą all’attivitą sportiva agonistica e non agonistica. – 15. Idoneitą alla pratica sportiva delle persone
portatrici di handicap. –
16. Idoneitą all’attivitą di salvaguardia dei bagnanti. – 17. Idoneitą al porto d’armi (ad uso sportivo,
caccia, difesa personale). – 18. Idoneitą alla conduzione di generatori di vapore. – 19. Idoneitą all’impiego
di gas tossici. – 20. Idoneitą al servizio militare. – 21. Idoneitą al volo per il personale dell’aviazione
militare. – 22. Idoneitą al servizio nella polizia di stato. – 23. Idoneitą al servizio nella guardia di finanza.
– 24. Idoneitą al servizio nel corpo nazionale dei vigili del fuoco. – 25. Idoneitą alla donazione di sangue.
– 26. Idoneitą alla donazione di midollo osseo. – 27. Idoneitą all’adozione.
Capitolo 240. De Lorenzo A., Maiolo C., D’Agostino G.: La terapia dell’obesitą: implicazioni
cliniche di interesse medico-legale.
Sommario. 1. L’obesitą: definizione ed implicazioni
metaboliche. 2. Il trattamento nutrizionale, monitoraggio, errori e complicanze. 3. Il trattamento farmacologico, errori e
complicanze. 4. Il trattamento chirurgico, errori e complicanze. 5. Fonti bibliografiche
Capitolo 241. Cerulli L.: Argomenti di oftalmologia legale.
Sommario. 1. Principi generali (la medicina legale nella oftalmologia).
2. Il rapporto di causalitą. 3. Informazione
e consenso. Il problema generale dal punto di vista medico-legale. 4. La
responsabilitą professionale. Le basi giuridiche della responsabilita’ medica. La responsabilita’ professionale
in diritto penale. La responsabilita’ professionale in diritto civile.
La responsabilita’ del medico delle strutture pubbliche. 5. La medicina del lavoro e delle assicurazioni in oftalmologia. 6. La valutazione del danno in oculistica. 7. Concetti e definizioni in medicina
legale. 8. Voci bibliografiche.
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